Sulle ali delle Emozioni
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"Sono cresciuto con il mito di Marco Pantani; a tributo del più grande Campione di ciclismo ho voluto approfondire la sua storia sportiva, riportandola in questa pagina."
Matteo Ghitti
​

All'esposizione "Sulle Ali delle Emozioni", per vivere al meglio l'esperienza del viaggio nella storia sportiva di Marco, a contorno dei cimeli che lo ricordano, troverai sei roll-up (200x80 cm) con le sue più belle immagini ed un QR code che riporta a questa pagina, dove in sei capitoli ho riassunto la sua carriera.

001
​PRESENTAZIONE

Marco Pantani nasce a Cesena il 13 gennaio 1970.
Fin da piccolo si dimostra molto sveglio e furbetto!
Crescendo si convince che il calcio non è lo sport più adatto per lui e inizia la ricerca di un gioco che possa stimolare al meglio le sue attitudini.
Scopre il ciclismo quasi per caso, osservando i coetanei in divisa e biciclette del ‘G.C. Fausto Coppi’ di Cesenatico, e Marco ne rimane folgorato!
Si aggrega al loro allenamento, utilizzando una vecchia bici da donna di proprietà della mamma e in quel primo approccio al ciclismo, non si fa staccare in salita, anzi attacca…
Da qui inizia l’avventura del PIRATA!!
001
​PRESENTATION

 ​Marco Pantani was born in Cesena on 13th january 1970. He was a clever and smart kid untill!
Growing up, he decided that football wasn’t his favourite sport, but he aimed to be an athlete. One day, he had the occasion to meet some peers who were disputing a race of the ‘G.C Fausto Coppi’ in Cesenatico. Marco was very impressed and decided to train with them using the old bicycle of his mother.
During that first training, he gave all the best of himself, he did not  stay behind the others, he ran and ran with no rest…and it’s from that first experience that the adventure of the PIRATA begins!!

002
​GLI ESORDI:
ESORDIENTI, ALLIEVI E JUNIORES

Nel 1983 gli inizi nella categoria ‘Esordienti’ con la G.S. Fausto Coppi (con bicicletta Vicini). Il 22 aprile del 1984 a Case Castagnoli di Cesena, ottiene la sua prima vittoria: su consiglio di papà Ferdinando (per tutti Paolo) cerca ed ottiene l’arrivo in solitaria. Quest’azione si ripete più volte in quell’anno: il 13 maggio a Serravalle di  S. Marino, a Pievequinta di Forlì il 29 luglio e in Val di Noce (FC) il 5 agosto.
Nel 1985 e nel 1986, passato nella categoria ‘allievi’ si distingue come nessuno in salita: vince il GP Montefiorino (MO), il GP Donnini ed il GP Liberazione a Savignano sul Rubicone (FC).
Stessa sorte quando cambia categoria e diventa ‘Juniores’: sono gli anni 1987 (G.S. Fausto Coppi) e 1988 (G.S. Spazio Ceramiche di Gambetto – FO), e le vittorie principali sono il ‘Campionato Provinciale Forlì-Cesena 1987’, la  Forlì-Montecoronato e il GP Picianello (1988).
TRA I DILETTANTI 
Nel 1989 avviene il passaggio alla categoria ‘Dilettanti’, nella ‘S.C. Rinascita Ravenna’ (bici Rossin). Fin da subito, mostra in salita un passo fatto di scatti in successione che ricordano i grandi ‘grimpeur’ di oltre quattro lustri prima.
Dal 1990 al 1992 corre con il team ‘G.S. Giacobazzi - Nonantola’ (MO) (biciclette Dosi 1990/91 e Carrera 1992), incontrando il maestro che ne forgerà al meglio lo straordinario talento: Pino Roncucci.
Tra le vittorie principali ricordiamo nel 1990 la classifica Giovani nel ‘Giro dell’Emilia Romagna’ ed il ‘Campionato Regionale Emilia Romagna’ su strada. Mentre nel 1991, ricordiamo la ‘Cronoscalata della Futa’- Memorial G. Nencini, gara aperta a professionisti e dilettanti con categorie differenti, tra i ‘Giovani’ vince Marco, che fa quasi lo stesso tempo di Gianni Bugno (quell’anno Campione del Mondo) che domina tra i professionisti. Davide Cassani riferisce: ‘ Pantani sul podio non è contento di aver fatto quasi lo stesso tempo di Bugno, anzi sembrava contrariato per non averlo battuto. Ho pensato fosse un montato ma dopo alcuni anni dovetti ricredermi ’. Nel 1992 arrivarono vittorie di tappa e la vittoria finale nella classifica del ‘Giro d’Italia Baby’, che gli apre definitivamente la strada al mondo del professionismo, con la CARRERA-TASSONI diretta da Davide Boifava.
Giro d’Italia Baby: 1990 1° W. Belli 2° I. Gotti 3° M. Pantani – 1991 1° F. Casagrande 2° M. Pantani 3° G. Guerini –
1992 1° M. Pantani 2° V. Galati 3° A. Noè
002
​THE DEBUT
​BEGINNERS, PRE-JUNIORES, ELITE

In 1983, he starts his career among the beginners with the Team  G.S. Fausto Coppi and on 22th april 1984 gets his first victory in Case Castagnoli (Cesena).
As suggested by his father Paolo, he managed to cross the finish line alone, giving a large gap to the second one. He did the same the next 13th of may in Serravalle di S.Marino, in Pievequinta (Forlì) on 29th of july and  in Val di Noce (FC) on 5th of august.
In 1985 - 1986 Marco changes class joining the pre-juniores: he wins the Montefiorino GP, the Donnini GP and the Liberazione GP in Savignano on Rubicone. During the years 1987 (G.S.F. Coppi) and 1988 (G.S. Spazio Ceramiche), he joins the Juniores and distinguishes for being an indefatigable climber, noone can join him in the mountain climbs.
1989 is the changing year: Marco Pantani, who enters in the Elite class (S.C. Rinascita Ravenna), seems predestined for a big career. The  connoisseurs of the cycling see in Marco the signs of the great champions  of the italian cycling history: he has something which remembers the great Grimpeurs of the sixties.
Pantani, although still in the Elite class, showed immediately a pedaling which reminded to great Grimpeur of the sixties…
From 1990 to 1992, with the team G.S. Giacobazzi, he met the trainer who will bild his fame and talent: Pino Roncucci. These are years where he got many stage victories. Finally, the triumph at the 'Giro d'Italia Baby', open for him the way into the world of professionalism, with the CARRERA-TASSONI directed by
​ Davide Boifava. 

003
​1993 ÷ 1997
I GRANDI ESORDI NEL MONDO DEL PROFESSIONISMO

Dopo alcune difficoltà d’ambientamento e una tendinite che lo limita fino a costringerlo al ritiro al Giro d’Italia 1993, il valore atletico di Pantani esplode nel 1994.
Nella ‘Corsa Rosa’, dopo diverse tappe a sostegno del capitano Claudio Chiappucci, ha finalmente  ‘via libera’ dall’ ammiraglia: nella tappa Lienz-Merano, a circa 3 km dalla cima del Passo Giovo attacca, in discesa guadagna ancora e giunge a Merano davanti a tutto il gruppo in forte rimonta.
Il giorno dopo, nella tappa Merano-Aprica, sul durissimo Mortirolo si mette nuovamente in luce: scatta in faccia a sua maestà Miguel Indurain e alla maglia rosa Evgenij Berzin, in solitudine stabilisce il record della scalata (43 minuti). A fine discesa, aspetta Indurain e i migliori inseguitori, staccandoli nuovamente sull’ultima ascesa della giornata il Santa Cristina. Giunge solo, con un bel vantaggio, al traguardo dell’ Aprica.
E’ diventato, per emozionalità, fantasia e talento, l’idolo di tutti.
Finisce il Giro secondo, dietro a Berzin e davanti a Indurain.
Nel 1994, partecipa anche al Tour de France, non conquista nessuna vittoria, ma si rivela al mondo come il forte ‘grimpeur’. Finisce la corsa al terzo posto, dietro Miguel Indurain e Piotr Ugrumov, ma primo nella categoria giovani (maglia bianca), nonostante una squadra ‘Carrera’ debole rispetto alle squadre concorrenti.
A 24 anni Marco riesce così a centrare il podio delle due principali corse a tappe, un’ impresa riuscita a pochi nella storia a quell’ età.
Il genio è nell’avere conquistato questi due risultati, non basandosi sulla regolarità, ma grazie a quei lampi di genio, talento e fantasia che gli hanno dato popolarità senza confini .
In quell’anno corre i Mondiali di ciclismo ad Agrigento, dove però, stressato dalla stagione e dalla fama si ritira..
L’obiettivo del 1995 per Marco è il Giro d’Italia, ma in allenamento,
due settimane prima della partenza, viene travolto da un’auto ed è costretto a dare forfait e a dirottare tutte le speranze sul Tour de France.
Il pronostico di gloria viene rispettato nella tappa Aime-Alpe d’Huez del 12 luglio, dove a 13 km dalla vetta della mitica ascesa finale, lascia Indurain e si lancia a inseguire i fuggitivi, li raggiunge e li supera, compreso Ivan Gotti, l’ultimo a cedere. Marco vince a tempo di record e replica la vittoria il 16 luglio, nella tappa St.Orens de Gameville-Guzet Neige.
L’ ottimo Tour di Marco, si spegne improvvisamente il 18 luglio durante la Tappa Saint-Girons a Cauterets: mentre il gruppo di corridori scende il Colle di Portet verso Ger-de-Boutx, si verifica una caduta collettiva, dove rimane coinvolto anche l’amico Fabio Casartelli, che sbatte violentemente la testa contro un muretto e muore. La sofferenza per la perdita dell’amico Fabio è troppo forte e da quel momento il suo Tour prende un’altra piega, che gli fa perdere posizioni in classifica generale. Come l’anno precedente, finisce il Tour in maglia Bianca.
Dopo la corsa francese, Marco corre la Vuelta in preparazione
del Mondiale di Duitama in Colombia (ad ottobre), nel quale giunge terzo, primo l’astuto Abraham Olano e secondo Miguel Indurain.
003
​1993 ÷ 1997
​BIG SUCCES BY TURNING PRO

In the new CARRERA Team, Marco suffered from socialization problems and from a tendinitis which forced him to retire during the Giro d’Italia 1993,  but the next year will see a gorgeous Pantani.
During the ‘Corsa Rosa’, he was a wingman of Claudio Chiappucci, but in the stage Lienz-Merano he was allowed to attack on the Giovo, height, joining first the finish of Merano.
The next day, in the Merano-Aprica stage, on the tremendous Mortirolo, he took the first place in front of the ‘king’ Miguel Indurain and the Pink jersey Evgenij Berzin, fixing the climbing record, which is still unbeaten today…
Not happy, he waited for his pursuers, giving them another lesson on the Santa Cristina peak, getting the finish of Aprica in solitary.
He became the new idol of the Giro, thanks to his talent and fantasy.
He finished the race at the second place, behind Berzin, but ahead of Indurain.
In 1994, he took part to the Tour de France, he did not win a stage, but he revealed  himself as the best Grimpeur in the world. He finished third behind Indurain and Piotr Ugrumov , but first in the Young class (white jersey), although his team ‘Carrera’ was  weaker compared to the challengers.
At only 24, Marco is able to gain two podiums in two of the most important races: a big succes.
His genius is a sort of talent, brilliance, fantasy and madness, which gives him a worldwide popularity.
That year he also took part in the Word Championship in Agrigento (Sicily), but he was too tired and decided to abandon.
In 1995 his goal is the Giro, but while he is training, he run over by a car and was forced to give up. So that he concentrated his hopes for the incoming Tour. The predictions were fulfilled: during the Aime-Alpe d’Huez stage, at 13 km from the top, he left behind him Indurain, pursuing the fugitives, joining them and  overtaking Ivan Gotti, the last who gave up.. Marco won with a record time, and he finished the race wearing the white jersey, like the previous year. He decided to take part also  to the spanish Vuelta, as a training to prepare the world championship of Duitama, Colombia, in october.  There, he got the third place behind Abraham Olano and Miguel Indurain.
UN GRAVE INFORTUNIO
Dopo il Mondiale di Duitama, Marco ritorna in Italia con lo scopo di correre un grande ‘Giro di Lombardia’.
In previsione di questa classica, il 18 ottobre 1995, va senza pretese a quella ‘Milano-Torino’ che poi rappresenterà per lui una pagina tristissima.
Nella discesa di Pino Torinese, mentre con Francesco Secchiari e Davide Dall’Olio cerca di recuperare il ritardo, si trova all’uscita di una curva la strada sbarrata da un’auto, fatta imprudentemente passare dai vigili e dall’ organizzazione.
Il terribile impatto per fortuna non è letale per nessuno dei tre atleti, ma per Marco si  teme la fine della carriera: frattura scomposta ed esposta della tibia e del perone sinistro. Grazie all’intervento diagnostico del Dott. Flavio Terragnoli, gli si evita l’amputazione della gamba, ma la riabilitazione seguita dal fisioterapista Fabrizio Borra, è lunghissima e dolorosa.
Il 1996 di Marco passa agonisticamente in sordina, leader al Giro d’Italia per la ‘Carrera’ è l’amico Enrico Zaina, che si classifica secondo dietro a Pavel Tonkov.
Alla fine di quell’anno, la ‘CARRERA’ chiude i battenti e Marco accetta le offerte del presidente Luciano Pezzi a nome della neonata ‘Mercatone Uno’ del Patron Romano Cenni.
A SERIOUS INJURY
Leasing Duitama, Marco is already thinking about a new race: the ‘Giro di Lombardia’. In view of this next commitment, on 18th october, he takes part to the Milano-Torino race,  which revealed to be a sad page for him. On the descent of Pino Torinese, with two other athletes, Francesco Secchiari and Davide Dall’Olio, after a turn, he finds the way barred by a car, which was thoughtlessly allowed to enter the race course…. The impact is terrible, fortunately nobody died, but for Marco looks like the end of his career: too many displaced fractures. The recovery is long and full of pain. This means that 1996 was a ‘silent’ year for him. To make things worse at the end of that year, CARRERA decides to retire from cycling, so that Pantani accepts the offer of Luciano Pezzi, president of the team MERCATONE UNO, ownewd by Mr. Romano Cenni.

LA RINASCITA
La stagione 1997 per Pantani si presenta difficile, ma anche molto stimolante; per i suoi tifosi deve ripetere i successi degli anni precedenti, ma l’obbiettivo Giro d’ Italia, con le grandi montagne vicine e una condizione in crescita, sfuma: durante l’ ottava tappa del 24 maggio, Mondragone-Cava dei Tirreni tre chilometri dopo il valico di Chiunzi, lungo la tormentata discesa che piomba a Maiori, alle 16 e 11 minuti un gatto bianco fa cadere Marco che nella caduta si procura una lacerazione al bicipite femorale sinistro che lo costringe al ritiro.
Appuntamento con la gloria, rimandato nuovamente sulle strade dell’ 84° Tour de France, un Tour che vede trionfare Jan Ullrich. Per Marco anche in quest’ occasione, come nel 1995, le Alpi gli regalano due grandi vittorie di tappa , una all’ Alpe d’ Huez e una a Morzine .
La classifica finale lo vede ancora sul podio, terzo; primo Jan Ullrich e secondo Richard Virenque .
THE REBIRTH
The season 1997 presents itself as a difficult but a challenging one. His supporters are waiting for him and are sure, he can repeat the previous successes.
But the destiny decides in a different way: during the GIRO he crashes on a cat, causing the laceration of the femoral left bicep. He has no chance than retire.
The glory days are postponed to the Tour…in fact, like in 1995, he gains two big victories in Morzine and on Alpe d’ Huez.
The final ranking sees him at the third place behind Jan Ullrich and Richard Virenque.


004
1998 STORICA DOPPIETTA
- GIRO D'ITALIA -

Il Pirata giunge al Giro d’Italia 1998, dopo aver partecipato a marzo alla Vuelta a Murcia, in cui vince la tappa Murcia-Morròn de Totana e si piazza al terzo posto in classifica generale. Mentre ad aprile, per gli ultimi preparativi alla Corsa Rosa, corre un ottimo Giro del Trentino chiudendo al quarto posto nella classifica generale (primo Paolo Savoldelli).
I primi 10 giorni mostrano un Alex Zulle (Festina) in gran forma; Marco inizia la sua rimonta nelle tappe di San Marino, Schio e con il successo a Piancavallo, ma nella crono di Trieste accumula ritardo. Serve una grande risposta sulle salite, che giunge puntuale con l’attacco sul Fedaia: nella 17°tappa, da Asiago con arrivo a Selva di Val Gardena, attacca con Giuseppe Guerini, che poi vince la tappa, Marco secondo, indossa per la prima volta la ‘Maglia Rosa’.
Sull’Alpe di Pampeago, risponde a Pavel Tonkov (Mapei), ma il vantaggio sul russo è ancora misero, per la crono finale di Lugano.
La 19°tappa, con partenza da Cavalese e arrivo in quota a Plan di Montecampione (BS), diventa così fondamentale. Qui con un capolavoro fisico-mentale, a 2 km dall’arrivo spezza la resistenza del russo e gli infligge, in quel breve tratto, ben 57 secondi ! A Lugano, la sua capacità di recupero costruisce un acuto e per Tonkov ancora una sconfitta.
Il 7 giugno, a Milano, l’apoteosi di Marco Pantani con la conquista ufficiale della Maglia Rosa.
​

- TOUR DE FRANCE – 
​Dopo il successo Marco vuole concedersi una pausa e godersi la sua vittoria al Giro. Non è intenzionato a partecipare al Tour 1998 . La morte improvvisa di Luciano Pezzi, suo dirigente sportivo alla Mercatone Uno, che il Pirata considerava come un secondo padre, gli da lo stimolo per accettare l’imminente sfida.
L’inizio della ‘Grande Boucle’ non è molto esaltante e la lunga crono di Correzze, rende al favorito Jan Ullrich ben 5’ 04 sec. Arrivano i Pirenei e con essi la forma atletica di Marco, sfiora la vittoria nella scalata del Peyresourde poi, il giorno dopo, plana vincente sul Plateau de Beille. Sulle Alpi, il 27 luglio in una giornata di tregenda, recita da leggendario e la dura Grenoble-Les Deux Alpes è epica: Marco attacca a 50 Km dal traguardo sul mitico Galibier, raggiunge e stacca un gruppetto in fuga e giunge a Les Deux Alpes con 9 minuti di vantaggio su Ullrich, conquistando la Maglia Gialla. Nemmeno la tappa di Albertville e la crono di Le Creusot impediscono a Marco di portare, il 2 agosto, la Maglia Gialla sui Campi Elisi. La corsa che più ama è sua e con lei la doppietta dei leggendari del pedale.
004
​1998 A HISTORICAL DOUBLE WIN
- GIRO D'ITALIA -​

The Pirata joins the Giro 1998 coming from a victory in a spanish stage: the Mountanin Grand Prix jersey  of the Vuelta Murcia.
The first ten days of the italian race show Alex Zulle (Festina) in a great shape. Marco begins his comeback during the San Marino and Schio stages and with the victory in Piancavallo, but he looses time in the Trieste crono. His answer comes in the mountains stages. His assault on Fedaia pass gives him the second place in Selva di Val Gardena where he gets  the Maglia Rosa.
His rival Pavel Tonkov, who is very close to rub his primacy, forced Marco to  decide that only a win in the stage of Plan of Montemicampione is the key to get the Giro. With a masterpiece of strenght and bravery, he manages to break  Tonkov’s endurance at two kms from the finish, giving him not less than 57 second of late!!! In the crono of Lugano, he is able to control Tonkov, who is defeated again.
On 7th june in Milan, he sees his apotheosis with the conquest of the Maglia Rosa.

- TOUR DE FRANCE – 
After the success at the italian Giro, Marco needs a rest and he has no intention to take part to the Tour 1998, but the unexpected death of Luciano Pezzi, sport manager of Mercatone Uno and like a second father for Marco, gives him the input to accept the big challenge.
At the beginning, he seems to suffer the stages of the Grande Boucle, in the long Correze crono he loses  5’ 04 s. to Jan Ulrich… but then come the Pyrenians heights and  Marco is able to show all his talent: at first on the Peyresourde and the following day  getting the first place on the Plateau de Beille. On the Alps, on 27th july, in a terrible day he fights a legendary battle in the hard stage Grenoble-Les Deux Alpes. He starts his final run on the mitic Galibier at 50 km from the finish.
He joins Les Deux Alpes with 9 minutes of advantage on Ullrich, conquering the yellow jersey. The stage of Albertville and the crono  of Le Creusot aren’t  a problem for him. On the 2nd august noone  can stop him from taking the victory on the  Champs Elysèes. He has finally crowned his dream: he is now a legend in the world of the cycling. 

005
1999: UN ANNO ORRIBILE....
' Mi sono rialzato, dopo tanti infortuni, e sono tornato a correre. Questa volta però, abbiamo toccato il fondo. Rialzarsi sarà per me molto difficile’. Marco Pantani.
​

La stagione 1999, al pari della precedente, porta Marco alla piena realizzazione del suo talento unico.
Le gare di inizio stagione confermano l’ottimo stato di forma: tappa e vittoria finale alla Vuelta a Murcia, una tappa alla Vuelta Catalana, lo scatto alla  Sanremo sulla Cipressa. Il Pirata mette tutti in guardia.
Finalmente, il 15 maggio, parte l’ 82°Giro d’Italia da Agrigento, la gente ed il mondo sportivo hanno gli occhi puntati sul ciclismo, a seguito dello scandalo e relativa squalifica del ‘Team Festina’ al Tour dell’anno precedente per il così detto ‘doping di squadra’, facendo vittime eccellenti. Insieme al Giro, si abbina la campagna: ‘io non rischio la salute’, in cui si stabilisce che gli atleti che hanno un ematocrito fino a 50 possono correre e oltre quella soglia vengono fermati per due settimane a scopo cautelativo.
Pantani si fa portavoce di una parte del gruppo, affermando ad essere favorevole ai controlli, ma solo da parte dell’UCI, scontrandosi con altre squadre, capitanate dalla Mapei, che sostengono che sia l’UCI che il CONI sono autorizzate a controllare gli atleti.
Il Pirata nelle tappe di montagna stravince: il 22 maggio nella tappa Pescara-Gran Sasso stacca tutti, come pure nella Tappa Raccconigi-Oropa (30/05) dove nonostante un salto di catena che lo costringe a fermarsi (relegandolo all’ultimo posto del gruppo), rimonta il fuggitivo Laurent Jalabert, stacca tutti e vince. Anche la Castelfranco-Pampeago (03/06) e la Predazzo-Madonna di Campiglio del 4 giugno sono sue. Il giorno seguente, il 5 giugno  quando ormai ha un vantaggio considerevole di 5’38’’su Paolo Savoldelli (Saeco) e 6’12’’ su Ivan Gotti (Polti), si scatena il dramma: causa un valore di ematocrito molto dubbio di 51,8 viene costretto al ritiro. La sua squadra, la Mercatone Uno, per solidarietà si ferma con il suo Capitano. Da quel momento in poi la vita di Marco Pantani subisce un tracollo sia personale che sportivo e il responso di Campiglio non sarà più cancellato dalla sua mente, anzi diventerà un’ossessione: è sicuro di essere stato fregato, sabotato. Il tutto non per doping, ma per un valore fuori norma dell’ematocrito e non dell’emoglobina (vero motore delle prestazioni negli sport di resistenza): in fin dei conti una barzelletta.
005
1999: ANNUS HORRIBILIS
The season 1999 will show the confirmation of this talented cyclist. All experts agrees about his brillant future. He is in a perfect physical shape, the bad accidents are recovered, all signs indicate the Marco Pantani is the new idol of the international cycling.
The season  opens with his victories at the Vuelta Murcia, Vuelta Catalana and at the Milano Sanremo. Pantani is sending to all athletes a clear message: ‘ I’am at my top! ‘.
The Giro starts on 15° of May from Agrigento. All sport lovers have their eyes concentrated on cyclism, following the scandal of the ‘Team Doping’, who caused the disqualification of the Team Festina during the Tour de France of 1998. In this Giro is established the rule that all cyclists with a hematocrit over 50 will be stopped for at least two weeks. The team of Pantani agrees, but there is a misunderstanding about the subject who is allowed to do the test:  UCI, CONI or both?
As usual, Marco wins all the mountains stages: Pescara-Gran Sasso, Racconigi-Santuario di Oropa, Castelfranco Veneto-Pampeago and Predazzo-Madonna di Campiglio. The first steps of that season confirmed the forecast, althought it appeares the strange sensation that the dark world of interest and plots, that sometimes sneaks also in the sport, considers Marco like a target to hit and to hate…
When he is launched to win the Giro for the second time, with more than 5 minutes and 30 seconds on       Ivan Gotti (Polti), who is second in the rank, the STOP suddenly comes, based on the uncertain result of the hematocrit.
He is found with a value of 51,8% ! Marco in convinced, he was victim of a sabotage and this event will became a nightmare for him.

006
2000 ÷ 2004: Accanimento e declino

Sul Campione si scatenano media e Magistratura: ricordiamo l’accusa per frode sportiva per l’incidente accadutogli nel 1995 alla Milano-Torino, oppure quando la stampa interpreta il suo ritiro al Tour del 2000, dopo la tappa di Morzine, come un modo per evitare i controlli del giorno seguente (ritiro causato dalla crisi intestinale dovuta allo sforzo per sbancare la classifica della corsa). Sempre nel 2000, si corrono le Olimpiadi a Sidney, Marco è tra i selezionati: prima della partenza si eseguono i controlli per l’idoneità e il Pirata è così sorvegliato che gli viene eseguita pure l’ecografia ai testicoli alla ricerca di ‘sostanze strane’. Successivamente nel Team Azzurro emerge che un atleta ha dei valori di ematocrito ‘anomali’, per privacy il nome dell’atleta in questione non viene divulgato, ma per la stampa si tratta certamente di Pantani. Durante l’84°Giro d’Italia i Carabinieri del N.A.S, effettuano un blitz a Montecatini, mentre gli atleti e le squadre si stanno apprestando a lasciare gli alberghi: vengono sequestrate sostanze dopanti frettolosamente abbandonate o gettate dalle finestre degli hotel da tanti Team. Nella camera dell’albergo dove si dice abbia alloggiato Pantani (secondo la testimonianza di una signora delle pulizie), viene rinvenuta nel comodino una siringa d’insulina e senza prove oggettive Pantani viene subito notificato. Come pure durante il secondo blitz del 6 giugno 2001, in occasione della 17°tappa, in cui i N.A.S perquisiscono i singoli atleti e anche in questo caso vengono sequestrate sostanze dopanti: quella stessa sera il Pirata, sconfortato, prima della sua perquisizione si ritira dal Giro (anche per via di una bronchite che lo affliggeva da tempo). L’occasione è ghiotta per la stampa che esce con l’ennesimo attacco mediatico. Nemmeno il programma serale dedicato alla Tappa lo risparmia e un commentatore, in merito al suo ritiro afferma: ‘ Sarebbe meglio che Pantani si allenasse un po’ di più e frequentasse meno i night club ‘ .
In pratica Pantani deve sempre essere accusato di qualcosa anche se, alla resa dei conti, viene sempre assolto da tutti i Tribunali che l’hanno giudicato.
006:
2000 ÷ 2003: PROSECUTION AND DECLINE 
 The stop of Campiglio remains like a stain in the mind of Marco and it will become an obsession. He is certain, he has been mocked, betrayed and scuttled. Against him, move the media and the justice begin to investigate…it seems like a large storm…it is impossible to understand all this anger against him.
All this troubles are caused not for being found doped, or to be suspected of doping, but for a non standard value in the hematocrit. Not in the hemoglobin, which represents the real motor in the resistance sports. It seems a bad joke in the end…
2000: GIRO E TOUR CHE PRESTAZIONI ! 
Il Pirata il 22 febbraio 2000, partecipa alla Vuelta Valenciana: dopo 250 giorni ritorna alle corse, ma il suo debutto stagionale dura solo 337 km, pari alle prime due Tappe poi si ritira. Ad Almeria e alla Vuelta a Murcia non si presenta, i suoi fans sono preoccupati. Il 20 marzo viene divulgato un suo comunicato stampa, nel quale in modo poco rasserenante racconta il suo malessere e riporta: ‘ Non correrò per un tempo indefinito ‘.
Il tempo passa e la Mercatone Uno è pronta per affrontare il Giro d’Italia, con due leader :                             l’esperto Enrico Zaina ed il giovane emergente Stefano Garzelli. Nella prima rosa della squadra, il nome di Marco non è menzionato, è inserito solo come riserva. Poche settimane prima della partenza,                            il d.s. Giuseppe Martinelli riceve una telefonata da parte del Pirata con la quale chiede di parteciparvi.
In un primo momento regna la perplessità poi Martinelli considerata l’insistenza, i gradi di Capitano di Marco e vista l’importanza mediatica del ‘Giro del Giubileo’, accetta la sfida e lo convoca.
Si presenta alla Corsa Rosa con un allenamento insufficiente: le prime due settimane si trova in difficoltà e si stacca sovente. Ma lui è Marco Pantani, il più forte, il più grande, e quando i giochi per la vittoria finale del compagno Garzelli si fanno pesanti, il Pirata risorge.
Nella tappa di Briancon, con Colle dell’ Agnello e Izoard da scalare, stringe i denti e si mostra decisivo per l’amico nella vittoria finale di quel Giro d’ Italia, contrastando Francesco Casagrande, poi secondo,                  e Gilberto Simoni, terzo.
Sempre in quell’anno va al Tour a sfidare Lance Armstrong, con una condizione comunque precaria ma basta per fare preoccupare in più occasioni l’americano. Vince sul Mont Ventoux arrivando con il texano in giallo, ma ha l’impressione di un regalo, inaccettabile per lui, e decise di rifarsi.
A Courchevel, su quella salita non aspra in pendenze ma che pare non finire mai, il Pirata, senza guardare in faccia Armstrong, se lo leva di ruota, giungendo da solo al traguardo. L’ 87° edizione del Tour de France dimostra dunque la competitività di Marco. Con le ottime prestazioni di Giro e Tour, arriva la convocazione alle Olimpiadi di Sidney. Nonostante questo si continua a gettare fango sulla sua persona fino a far perdere la serenità al Campione. La prova di Sidney, come per tutta la squadra Azzurra, è incolore, ma l’attacco mediatico viene principalmente rivolto nei confronti di Marco, non considerando i miracoli appena fatti nei due grandi Giri.
2000: GIRO AND TOUR: GREAT PERFORMANCES! 
In 2000 the team of Mercatone Uno is ready to run the Giro, but in the first list of the called cyclists, the name of Marco is not included.
A few weeks before the beginning of the race, Marco calls the sports director Giuseppe Martinelli, telling him his intention to run the Giro d’Italia.
Although his doubts, considering that Marco insists in his intentions and given that Pantani is still the team captain, Martinelli accepts this new challenge including Marco.
The Pirata presents himself with a weak training and in the first two weeks he suffers this gap, but he is Marco Pantani, the strong champion and when the games get though, he shows the stuff of the champion and fight for the victory of the teammate Stefano Garzelli. In the stage of Briancon, which includes Colle dell’Agnello and Izoard, he gives all himself and results crucial for the final victory of his friend in the Giro.
After the Giro, he wants to be part of in the Tour to challenge the emerging champion Lance Armstrong. He isn’t in a good shape, but he wants to point out that he is still able to win… In fact he did it on Mont Ventoux, getting the finish with the texan, but he is not happy with this performance and decided to do better at the first occasion.
In Courchevel, on that uphill, so long that it seems a neverending ascent, the Pirate left Armstrong behind and cut the finish alone…
The Tour 2000 shows that Marco is still a competitive champion, and he is called for the Olympics in Sidney.
Unfortunately, the bad rumors on his person do not stop, he finishes to lose esteem and in Australia the Italian team has a colorless performance.
2001-2002: L’EPILOGO 
La stagione 2001 si apre con la speranza di rivedere Pantani nel suo ruolo di faro del ciclismo mondiale. Lo è ancora per la gente ma non per un ambiente sportivo consumato di silenzi, alternati a sospetti, che anche la stessa Magistratura non è riuscita a fermare. Durante il Giro del Trentino, corso in preparazione di Giro e Tour, giunge la notizia del mancato invito alla Grande Boucle: questo ha un peso enorme sul suo morale e la classifica della corsa rosa lo relega ad una prova incolore.
Le notizie che arrivano su Marco tra il 2001 e il 2002, sono poche e per nulla incoraggianti: si parla di depressione e di uso di cocaina.
Pantani diventa irraggiungibile per molti, anche per i giornalisti più vicini, e nelle poche gare disputate pare un estraneo. Ad aprile, qualche settimana prima del Giro 2002, l’Avvocato G. Aiello della ‘Procura antidoping del CONI’ gli notifica una squalifica di otto mesi per i fatti relativi alla ‘siringa’ di Montecatini.
Non può più  correre con serenità, per lui il Giro del 2002 è un Giro anonimo, dove stremato e stressato si ritira per bronchite, proprio su quel Passo Fedaia che lo aveva lanciato verso la ‘Maglia Rosa’ del 1998.
Per questa accusa il Pirata viene successivamente assolto dalla Commissione di appello Federale della Federciclismo.
2001-2002: THE END 
The 2001 season is full of the hope to see Marco coming back in his rule of leader of the worldcyclism.
In fact he is still an idol for the people, but not for the sport environment, which surrounds him with a hostile silence and suspect. During the Giro of Trentino, that he is running in preparation of Giro d’Italia and Tour de France, he is noticed of his exclusion from the Grande Boucle. This fact discourages him, influencing his low performance at the Giro.
Between 2001 and 2002 the informations about Marco are not encouraging: he seems depressed and cocaine addicted. Pantani gets away from friendly journalists and also from close friends. He seems the ghost of himself. In the few races he disputed, he gives a bad performance and during the Giro of 2002, in the stage of Fedaia, he retires for suffering from a bronchitis, right in the place where he got the first Pink jersey in 1998.
2003: L’ULTIMO GIRO
La stagione 2003 pare abbracciare nuovi sussulti, giungono voci di un suo rinnovato entusiasmo e di una nuova disponibilità in direzione del ciclismo. Al Giro d’ Italia 2003, in condizioni che non possono d’incanto cancellare quasi tre anni di torture mentali e fisiche, Marco riesce ad essere ugualmente superlativo: sulle aspre pendenze dello Zoncolan è autore di una prova, a giudizio di molti, da considerarsi perlomeno pari alle sue grandi imprese finendo quinto, a soli 43 secondi dal migliore Gilberto Simoni (Saeco) di sempre.
Durante il resto del Giro si muove per portarsi a ridosso del podio finale fino a quando, il 29 maggio, una caduta causata involontariamente da Stefano Garzelli durante la discesa del Sampeyre (tappa Santuario di Vicoforte-Chianale) lo allontana dalle prime posizioni. Orgogliosamente il 30 maggio, nella tappa                  Canelli-Cascate del Toce, regala il suo ultimo scatto che ancora oggi è nel cuore dei tifosi.                              Chiude il Giro in 14°posizione.
Dopo solo cinque giorni dalla conclusione del Giro d’Italia 2003 e la mazzata del non invito al Tour, gli organizzatori della ‘Grande Boucle’ non comprendono che la priorità delle persone vicine al Pirata è quella di salvare prima ‘ l’uomo ’ e poi l’atleta: il Direttore sportivo della ‘Mercatone Uno’ Davide Boifava, con una lettera indirizzata al Direttore del Tour de France Jean-Marie Leblanc, prova a spiegare questo concetto, ma non basta per convincerlo. Per raggirare l’esclusione al Tour di Pantani, la Mercatone Uno prova  a creare un accordo con il ‘Team Bianchi’  regolarmente iscritto, insieme a Jan Ullrich, ma purtroppo il progetto non va in porto e per Marco è il terzo Tour consecutivo che salta.
Questa situazione scioglie il suo precario equilibrio.
L’8 ottobre 2003 il Tribunale di Tione assolve definitivamente Marco dai procedimenti penali relativi all’accusa per frode sportiva di Madonna di Campiglio del  5 giugno 1999.
2003: THE LAST GIRO
The year 2003 opens with the notice that Pantani has recovered and shows a new enthusiasm for the cycling.
In the Giro 2003, he is clearly in a weak shape: three years of psychological and physical tortures can’t be cancelled in a while. Neverthless, Marco gives a superlative performance.
On the hard uphills of Zoncolan, he shows an example of his strong nature and for many experts his performance reminds to the great times. He finishes  in the fifth position at only 43 seconds from          Gilberto Simoni (Saeco).
He is giving his best in the stage Vicoforte-Chianale. The podium seemes to be very close, when a fall unintentionally caused by his mate Stefano Garzelli, stops him from joining the first position of the race.     He closes his Giro getting the 14° place, but with a growing perfomance.
​

14 FEBBRAIO 2004
La vittoria personale in Tribunale però non attenua il suo malessere, la sua vita ricade nelle angosce e nel grigio, e si conclude con un’enigmatica morte il 14 febbraio 2004.
14th FEBRUARY 2004 
His victory in the court (where he is acquitted of sport fraud), does not satisfy him and his exclusion from the Tour de France, gives him the final shock and hit deeply his delicate psychological balance.
His late lifetime is full of anxiety, troubles and the future is uncertain.
His enigmatic end, on the 14 th february 2004 is still unexplained.
“ Le emozioni piu’ forti le ho provate lungo le strade, quando sentivo
la gente gridare così tanto il mio nome che mi veniva il mal di testa ” 


“I found my strongest thrills along the roads, when I heard
people shouting my name so much that I got a headache”.


Marco Pantani


Marco Pantani; un cuore unico, che emozionava milioni di persone e che ancora oggi
​è presente in milioni di cuori.

 Marco…a heart beating in million of hearts.


​Per la collaborazione si ringrazia: 
Roberto Bettini Founder di Bettini Photo
Andrea Magnani Fotografo di BIKENEWS.IT
Studio Foto Quaranta - Nembro (Bg)
BS Rivista BICISPORT


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MARCO PANTANI
LA COLLEZIONE
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