I Campioni Bresciani
"Sulle Ali delle Emozioni" nasce per raccontare il ciclismo da fine anni 80' ad oggi, con l'obbiettivo di trasmettere emozioni tramite il ricordo delle gesta dei campioni di questo sport.
Da bresciano e appassionato che vuole diffondere la cultura del ciclismo, ho deciso di dedicare una pagina del sito ai ciclisti della mia provincia, che con le loro imprese, negli anni si sono particolarmente distinti.
Durante una delle mie uscite in bicicletta, percorrendo la salita del Selvino (BG), ho visto che ogni tornante era dedicato ai campioni bergamaschi, ed ho così pensato di presentare questo progetto al Comune della Città di Brescia, affinchè possa intitolare i tornanti della salita della Maddalena, ai Campioni Bresciani.
Il percorso culturale, con il racconto della storia dei campioni, parte da quando le strade non erano ancora asfaltate e questi "nuovi strani mezzi a due ruote", erano considerati 'diavolerie', in alcuni casi vietate perchè spaventavano cavalli e asini e si conclude con i campioni che sulle più recenti specialissime hanno tagliato traguardi eroici.
Per questo progetto, il 3 ottobre 2024 è stata inviata al Comune di Brescia una mail ufficiale, con carta intestata Federciclismo Provinciale firmata dal Presidente Gianni Pozzani. Il 10 dicembre c'è stato un nuovo incontro con l'Assessore Alessandro Cantoni, in cui si è stato preso atto che dal 1 dicembre 2024, è stato eletto un nuovo Presidente Federciclismo Brescia Sig, Paolo Zanesi, di conseguenza la Sindaca della Città Laura Castelletti ha richiesto un benestare anche dal nuovo Presidente FCI., sono fiducioso di chiudere in modo positivo questa avventura iniziata tempo fa... nel novembre 2021. Ispirato in quel triste 2020. quando il nostro Pierino Gavazzi stava male per via del covid e successivamente spinto nel 2021, dopo le entusiasmanti vittorie del nostro Sonny Colbrelli.
Ringrazio di cuore: il Deputato alla Camera Fabrizio Benzoni (la prima persona a cui ho illustrato il progetto), l'Assessore Alessandro Cantoni (la persona che attualmente stà seguendo il progetto per il Comune), il nuovo Comitato Provinciale della Federciclismo , l'ex Presidente Provinciale della Federciclismo Gianni Pozzani e per la consulenza la penna storica del quotidiano "Bresciaoggi" Angiolino Massolini.
Da bresciano e appassionato che vuole diffondere la cultura del ciclismo, ho deciso di dedicare una pagina del sito ai ciclisti della mia provincia, che con le loro imprese, negli anni si sono particolarmente distinti.
Durante una delle mie uscite in bicicletta, percorrendo la salita del Selvino (BG), ho visto che ogni tornante era dedicato ai campioni bergamaschi, ed ho così pensato di presentare questo progetto al Comune della Città di Brescia, affinchè possa intitolare i tornanti della salita della Maddalena, ai Campioni Bresciani.
Il percorso culturale, con il racconto della storia dei campioni, parte da quando le strade non erano ancora asfaltate e questi "nuovi strani mezzi a due ruote", erano considerati 'diavolerie', in alcuni casi vietate perchè spaventavano cavalli e asini e si conclude con i campioni che sulle più recenti specialissime hanno tagliato traguardi eroici.
Per questo progetto, il 3 ottobre 2024 è stata inviata al Comune di Brescia una mail ufficiale, con carta intestata Federciclismo Provinciale firmata dal Presidente Gianni Pozzani. Il 10 dicembre c'è stato un nuovo incontro con l'Assessore Alessandro Cantoni, in cui si è stato preso atto che dal 1 dicembre 2024, è stato eletto un nuovo Presidente Federciclismo Brescia Sig, Paolo Zanesi, di conseguenza la Sindaca della Città Laura Castelletti ha richiesto un benestare anche dal nuovo Presidente FCI., sono fiducioso di chiudere in modo positivo questa avventura iniziata tempo fa... nel novembre 2021. Ispirato in quel triste 2020. quando il nostro Pierino Gavazzi stava male per via del covid e successivamente spinto nel 2021, dopo le entusiasmanti vittorie del nostro Sonny Colbrelli.
Ringrazio di cuore: il Deputato alla Camera Fabrizio Benzoni (la prima persona a cui ho illustrato il progetto), l'Assessore Alessandro Cantoni (la persona che attualmente stà seguendo il progetto per il Comune), il nuovo Comitato Provinciale della Federciclismo , l'ex Presidente Provinciale della Federciclismo Gianni Pozzani e per la consulenza la penna storica del quotidiano "Bresciaoggi" Angiolino Massolini.
"Sulle Ali delle Emozioni" (www.sullealidellemozioninbici.it) was created to tell
the story of Cycling from the late 80s to today.
I am keen on Cycling culture and I wanted to remember the cyclists from
our province, who have particularly distinguished over time.
Taking inspiration from what others have done, in particular on the
Selvino climb in the province of Bergamo, I decided to present this project
to the Administration of the City of Brescia, so that it can name the
hairpin bends of the Maddalena Hill after our home Champions.
A reasoned journey that starts from the beginning, when the roads were
not yet asphalted and these "quot;strange new two-wheeled vehicles" quot; were
considered "quot;devils" quot;, in some cases forbidden because they scared horses and donkeys.
For this project, I sincerely thank: Fabrizio Benzoni MP, Alessandro
Cantoni City council member, the provincial President of the Cycling
Federation Gianni Pozzani and for his precious advice, the historic pen of
the "Bresciaoggi" newspaper Angiolino Massolini.
the story of Cycling from the late 80s to today.
I am keen on Cycling culture and I wanted to remember the cyclists from
our province, who have particularly distinguished over time.
Taking inspiration from what others have done, in particular on the
Selvino climb in the province of Bergamo, I decided to present this project
to the Administration of the City of Brescia, so that it can name the
hairpin bends of the Maddalena Hill after our home Champions.
A reasoned journey that starts from the beginning, when the roads were
not yet asphalted and these "quot;strange new two-wheeled vehicles" quot; were
considered "quot;devils" quot;, in some cases forbidden because they scared horses and donkeys.
For this project, I sincerely thank: Fabrizio Benzoni MP, Alessandro
Cantoni City council member, the provincial President of the Cycling
Federation Gianni Pozzani and for his precious advice, the historic pen of
the "Bresciaoggi" newspaper Angiolino Massolini.
001
Michele Dancelli
Nato a Castenedolo l’8 maggio 1942, è un ex ciclista su strada e pistard italiano. Professionista dal 1963 al 1974, fu uno dei corridori più vincenti del ciclismo italiano, con 84 successi all'attivo, tra cui 11 tappe al Giro d’Italia e 14 volte in maglia rosa. Passista e velocista, corridore combattivo e grintoso, amante delle fughe da lontano, fu definito dal giornalista Gianni Mura «un sognatore nomade». Comincia l'attività dividendosi, come da lui stesso dichiarato, tra il ciclismo e la professione di muratore. Nel 1963 è campione italiano dilettanti e questo gli apre subito le porte al professionismo nella Molteni. Il primo successo nella massima categoria avviene il 5 aprile1964. Nel 1966 vince il Campionato Italiano su strada in linea, mentre giunge secondo l’anno seguente, terzo nel 1968 e nel 1972. In carriera si aggiudica due importanti classiche, la Freccia Vallone nel 1966 e il 19 marzo 1970 la Milano-Sanremo dopo una fuga solitaria di 70 km. Il miglior risultato al Giro d’Italia, lo ottiene nel 1970, piazzandosi quarto nella classifica generale (primo fu Eddy Merckx), in totale contiamo nove partecipazioni alla corsa Rosa. Nel 1969 disputa il Tour de France, in cui vince una tappa, mentre nel 1971 è terzo al Giro di Svizzera, si aggiudica una tappa e la classifica a punti. Indossa per otto volte la maglia azzurra della Nazionale, ai Mondiali su strada sale sul gradino del podio due volte, in entrambe i casi terzo a Imola 1968 e a Zolder 1969. Nel 1971 alla Tirreno-Adriatico cade e si rompe il femore, questo infortunio gli condiziona carriera e prestazioni, relegandolo a risultati che ritiene non soddisfacenti, di conseguenza nel 1974 decide di ritirarsi dalle gare.
In carriera ha corso per le seguenti squadre:
1963-1966 MOLTENI; 1967 VITTADELLO; 1968 PEPSI COLA; 1969-1970 MOLTENI; 1971-1973 SCIC; 1974 DREHERFORTE
Per la nostra Città, degna di nota la data del 17 maggio 1964, quel giorno il Giro d’Italia scatta da Riva del Garda con il traguardo posto al Castello di Brescia, in programma la salita delle Coste. Poco dopo la partenza ha preso corpo una fuga di alcuni corridori tra i quali Michele Dancelli in maglia Molteni, il campione di Castenedolo ha debuttato tra i professionisti l’autunno precedente ed è alla sua prima partecipazione al Giro. Proprio sul Colle Sant’Eusebio cerca di scremare i fuggitivi, ma non riesce nell’intento e il gruppo rimane unito fino ai piedi del Castello. Michele a quel punto piazza qualche scatto e in contropiede vince la tappa vestendo pure la maglia rosa, per il pubblico presente il delirio, vittoria di Tappa e maglia Rosa.
Michele Dancelli
Nato a Castenedolo l’8 maggio 1942, è un ex ciclista su strada e pistard italiano. Professionista dal 1963 al 1974, fu uno dei corridori più vincenti del ciclismo italiano, con 84 successi all'attivo, tra cui 11 tappe al Giro d’Italia e 14 volte in maglia rosa. Passista e velocista, corridore combattivo e grintoso, amante delle fughe da lontano, fu definito dal giornalista Gianni Mura «un sognatore nomade». Comincia l'attività dividendosi, come da lui stesso dichiarato, tra il ciclismo e la professione di muratore. Nel 1963 è campione italiano dilettanti e questo gli apre subito le porte al professionismo nella Molteni. Il primo successo nella massima categoria avviene il 5 aprile1964. Nel 1966 vince il Campionato Italiano su strada in linea, mentre giunge secondo l’anno seguente, terzo nel 1968 e nel 1972. In carriera si aggiudica due importanti classiche, la Freccia Vallone nel 1966 e il 19 marzo 1970 la Milano-Sanremo dopo una fuga solitaria di 70 km. Il miglior risultato al Giro d’Italia, lo ottiene nel 1970, piazzandosi quarto nella classifica generale (primo fu Eddy Merckx), in totale contiamo nove partecipazioni alla corsa Rosa. Nel 1969 disputa il Tour de France, in cui vince una tappa, mentre nel 1971 è terzo al Giro di Svizzera, si aggiudica una tappa e la classifica a punti. Indossa per otto volte la maglia azzurra della Nazionale, ai Mondiali su strada sale sul gradino del podio due volte, in entrambe i casi terzo a Imola 1968 e a Zolder 1969. Nel 1971 alla Tirreno-Adriatico cade e si rompe il femore, questo infortunio gli condiziona carriera e prestazioni, relegandolo a risultati che ritiene non soddisfacenti, di conseguenza nel 1974 decide di ritirarsi dalle gare.
In carriera ha corso per le seguenti squadre:
1963-1966 MOLTENI; 1967 VITTADELLO; 1968 PEPSI COLA; 1969-1970 MOLTENI; 1971-1973 SCIC; 1974 DREHERFORTE
Per la nostra Città, degna di nota la data del 17 maggio 1964, quel giorno il Giro d’Italia scatta da Riva del Garda con il traguardo posto al Castello di Brescia, in programma la salita delle Coste. Poco dopo la partenza ha preso corpo una fuga di alcuni corridori tra i quali Michele Dancelli in maglia Molteni, il campione di Castenedolo ha debuttato tra i professionisti l’autunno precedente ed è alla sua prima partecipazione al Giro. Proprio sul Colle Sant’Eusebio cerca di scremare i fuggitivi, ma non riesce nell’intento e il gruppo rimane unito fino ai piedi del Castello. Michele a quel punto piazza qualche scatto e in contropiede vince la tappa vestendo pure la maglia rosa, per il pubblico presente il delirio, vittoria di Tappa e maglia Rosa.
001
Michele Dancelli
Born in Castenedolo on 8 May 1942. He is a former Italian road cyclist and track cyclist. A professional from 1963 to 1974, he was one of the most successful riders in Italian cycling, with 84 successes to his credit, including 11 stages in the Giro d'Italia (14 times in the pink jersey). Long distance runner and sprinter, a combative and spirited runner, lover of escapes from afar, defined as “a nomadic sprinter” by the journalist Gianni Mura. He began his career by dividing himself, as he declared, between cycling and the profession of bricklayer.
In 1963 he became Italian Elite champion, which opened him the doors to professionalism in the Molteni team. His first success in the top category occurred on 5 April 1964. In 1966 he won the Italian Road Championship, while he got the second place the following year, then third in 1968 and 1972. In his career he won two important Classics: the Freccia Vallone in 1966 and on 19 March 1970 the Milan-Sanremo after a 70km of solo escape. The best result in the Giro d'Italia was achieved in 1970, placing fourth in the general classification (the winner was Eddy Merckx). We count nine participations in the Rosa race. In 1969 he took part in the Tour de France, in which he won a stage; while in 1971 he was third in the Tour of Switzerland, winning a stage and the points classification. He wore the blue jersey of the national team eight times and reached the step of the podium twice at the road world championships, in both cases third in 1968 in Imola and in 1969 in Zolder. In 1971, during the Tirreno-Adriatico he fell and broke his femur, an injury that affected his career and his performances, relegating him to results that he considered unsatisfactory, consequently in 1974 he decided to retire.
In his career, he raced for the following teams:
1963-1966 MOLTENI; 1967 VITTADELLO; 1968 PEPSI COLA; 1969-1970 MOLTENI; 1971-1973 SCIC; 1974 DREHERFORTE
For our city (Brescia), noteworthy is the date of May 17th 1964, because that day the Giro d’Italia snaps from Riva del Garda with the finish line placed at the Castle of Brescia. That day shortly after the departure room shape an escape of some runners including Michele Dancelli in the Molteni jersey, the Champion of Castenedolo had debuted among the professionals in the previous fall and was at his first participation in the Giro. Right hill on Saint Eusebio he tries to skim the fugitives, but fails and the group remains united to the foot of the castle. Michele at that point places a feb shorts and in the counterattack wins the stage also wearing the pink Jersey, for the audience present the delirium, victory of stage and Pink shirt.
Le maglie di Michele (collezione privata della famiglia).
002
Roberto Visentini
Nato a Gardone Riviera il 2 giugno 1957, è un ex ciclista su strada e pistard, professionista dal 1978 al 1990.
Roberto ottiene importanti risultati già dalle categorie giovanili: nel 1975 diviene campione italiano su strada e vince il mondiale di categoria a Chalet-a-Gobet (Svizzera). Nel 1977, da dilettante, vince il prestigioso Gran Premio Palio del Recioto ed il titolo di campione nazionale a cronometro. Nel 1978 passa al professionismo e debutta al Giro d’Italia, conquistando la maglia bianca di miglior giovane. Alla corsa Rosa del 1980, indossa per sette giorni la Maglia rosa, mentre alla Vuelta de Espana vince due tappe, tra cui il cronoprologo che gli permette di vestire la maglia ‘amarillo’ di leader per 4 giorni. Nel 1981 vince il Giro del Trentino ed il Trofeo Baracchi, mentre nel 1983 trionfa nella prestigiosa corsa a tappe Tirreno-Adriatico. Sempre in quell’anno, nonostante un tempo inferiore al rivale Saronni, conclude secondo al Giro d’Italia grazie agli abbuoni di tappa. La Corsa Rosa, se la aggiudica nel 1986, lasciandosi alle spalle Giuseppe Saronni, Francesco Moser e Greg Lemond. Nel 1987, a causa del compagno Stephen Roche, che contravviene agli ordini di squadra, perde la maglia rosa e nel cercare di riconquistarla, a due giorni dal termine cade, si rompe il polso ed è costretto al ritiro. Questo episodio segna il futuro della sua carriera, ne compromette le prestazioni e lo allontana dal mondo delle corse nel 1990.
Nel suo palmares, contiamo: dodici Giri d’Italia, tre Tour de France, due Vuelta a Espana, dieci partecipazioni alla Milano-Sanremo, cinque Giri di Lombardia, tre Giri delle Fiandre, una Parigi-Roubaix, una Liegi-Bastogne-Liegi e tre Giri di Lombardia.
Roberto Visentini
Nato a Gardone Riviera il 2 giugno 1957, è un ex ciclista su strada e pistard, professionista dal 1978 al 1990.
Roberto ottiene importanti risultati già dalle categorie giovanili: nel 1975 diviene campione italiano su strada e vince il mondiale di categoria a Chalet-a-Gobet (Svizzera). Nel 1977, da dilettante, vince il prestigioso Gran Premio Palio del Recioto ed il titolo di campione nazionale a cronometro. Nel 1978 passa al professionismo e debutta al Giro d’Italia, conquistando la maglia bianca di miglior giovane. Alla corsa Rosa del 1980, indossa per sette giorni la Maglia rosa, mentre alla Vuelta de Espana vince due tappe, tra cui il cronoprologo che gli permette di vestire la maglia ‘amarillo’ di leader per 4 giorni. Nel 1981 vince il Giro del Trentino ed il Trofeo Baracchi, mentre nel 1983 trionfa nella prestigiosa corsa a tappe Tirreno-Adriatico. Sempre in quell’anno, nonostante un tempo inferiore al rivale Saronni, conclude secondo al Giro d’Italia grazie agli abbuoni di tappa. La Corsa Rosa, se la aggiudica nel 1986, lasciandosi alle spalle Giuseppe Saronni, Francesco Moser e Greg Lemond. Nel 1987, a causa del compagno Stephen Roche, che contravviene agli ordini di squadra, perde la maglia rosa e nel cercare di riconquistarla, a due giorni dal termine cade, si rompe il polso ed è costretto al ritiro. Questo episodio segna il futuro della sua carriera, ne compromette le prestazioni e lo allontana dal mondo delle corse nel 1990.
Nel suo palmares, contiamo: dodici Giri d’Italia, tre Tour de France, due Vuelta a Espana, dieci partecipazioni alla Milano-Sanremo, cinque Giri di Lombardia, tre Giri delle Fiandre, una Parigi-Roubaix, una Liegi-Bastogne-Liegi e tre Giri di Lombardia.
002
Roberto Visentini
Born in Gardone Riviera on 2 June 1957. He is a former road and track cyclist, professional from 1978 to 1990.
Roberto achieved important results already in the youth categories. In 1975, he became the Italian road champion and won the category world championship in Chalet-a-Gobet (Switzerland). In 1977 as an amateur, he won the prestigious Gran Premio Palio del Recioto and the title of national time trial champion. In 1978, he turned professional and made his debut at the Giro d'Italia, winning the white jersey as the best young rider. At the 1980 Ros Race, he wore the Pink jersey for seven days, while at the Vuelta de Espana, he won two stages, including the prologue time trial which allowed him to wear the leader's 'amarillo' jersey for 4 days. In 1981, he won the Giro of Trentino and the Trofeo Baracchi, while in 1983 he triumphed in the prestigious Tirreno-Adriatico race. In that year, despite a lower time than his rival Saronni, he finished second in the Giro d'Italia due to stage bonuses. The Rosa Race was conquered in 1986, leaving behind him Giuseppe Saronni, Francesco Moser and Greg Lemond. In 1987, due to his teammate Stephen Roche, who did not respect the team orders, he lost the pink jersey and while trying to regain it, two days before the end of the race he fell, broke his wrist and forced to retire. This episode marks the future of his career, compromises his performance and distances him from the world of racing in 1990.
In his palmares, we count twelve Tours of Italy, three Tours de France, two Vueltas, ten participation in the Milan-Sanremo, five Tours of Lombardy, three Tours of Flanders, one Paris-Roubaix, one Liège-Bastogne-Liège and three Tours of Lombardy.
Roberto Visentini
Born in Gardone Riviera on 2 June 1957. He is a former road and track cyclist, professional from 1978 to 1990.
Roberto achieved important results already in the youth categories. In 1975, he became the Italian road champion and won the category world championship in Chalet-a-Gobet (Switzerland). In 1977 as an amateur, he won the prestigious Gran Premio Palio del Recioto and the title of national time trial champion. In 1978, he turned professional and made his debut at the Giro d'Italia, winning the white jersey as the best young rider. At the 1980 Ros Race, he wore the Pink jersey for seven days, while at the Vuelta de Espana, he won two stages, including the prologue time trial which allowed him to wear the leader's 'amarillo' jersey for 4 days. In 1981, he won the Giro of Trentino and the Trofeo Baracchi, while in 1983 he triumphed in the prestigious Tirreno-Adriatico race. In that year, despite a lower time than his rival Saronni, he finished second in the Giro d'Italia due to stage bonuses. The Rosa Race was conquered in 1986, leaving behind him Giuseppe Saronni, Francesco Moser and Greg Lemond. In 1987, due to his teammate Stephen Roche, who did not respect the team orders, he lost the pink jersey and while trying to regain it, two days before the end of the race he fell, broke his wrist and forced to retire. This episode marks the future of his career, compromises his performance and distances him from the world of racing in 1990.
In his palmares, we count twelve Tours of Italy, three Tours de France, two Vueltas, ten participation in the Milan-Sanremo, five Tours of Lombardy, three Tours of Flanders, one Paris-Roubaix, one Liège-Bastogne-Liège and three Tours of Lombardy.
003
Fausto Bertoglio
Nato a Brescia il 13 gennaio 1949, è un ex ciclista su strada, professionista dal 1973 al 1980, vincitore del Giro d’Italia 1975. Il talento sportivo di Fausto sboccia fin dalla giovane età, infatti già a sedici anni è Campione Italiano allievi, successivamente nella categoria dilettanti si conferma come atleta promettente, che predilige le corse a tappe. Questa dote gli permettere di vincere la Settimana Ciclistica Bergamasca del 1972. Passa professionista nel 1973 con la Brooklyn, ottiene una vittoria (cronoscalata della Maddalena) e partecipa al Giro d’Italia; rimane con la stessa casacca anche nella stagione seguente, ottenendo tre vittorie e partecipando al Tour de France. Nella stagione 1975, passa al Team Jolly Ceramica e riesce ad imporsi al Giro d’Italia, dopo una lunga lotta con lo spagnolo Francisco Galdòs. Nello stesso anno vince anche alla Volta Ciclista a Catalunya ed ottiene il secondo posto alla Coppa Bernocchi. Questi risultati gli valgono la convocazione al Campionato del Mondo di Yvoir (Belgio). Nel 1976 vince la Coppa Placci, cosa che gli vale nuovamente una convocazione mondiale; si impone inoltre ad un’altra tappa al Catalunya e giunge terzo al Giro d’Italia, a meno di un minuto dal vincitore Felice Gimondi, secondo il belga Johan De Muynck; al Tour de France ben figura con un nono posto in classifica generale. Da segnalare anche le prestazioni alle corse Rosa del 1978 14° in classifica generale, 1979 7° in classifica generale, per concludere 29° al Giro del 1980 a supporto di Francesco Moser.
In carriera ha corso per le seguenti squadre:
1973-1974 BROOKLYN; 1975-1977 JOLLY CERAMICA; 1978 SELLE ROYAL; 1979 SAN GIACOMO; 1980 SANSON-CAMPAGNOLO
Nel suo palmares, contiamo sette Giri d’Italia, due Tour de France, cinque partecipazione alla Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia.
Fausto Bertoglio
Nato a Brescia il 13 gennaio 1949, è un ex ciclista su strada, professionista dal 1973 al 1980, vincitore del Giro d’Italia 1975. Il talento sportivo di Fausto sboccia fin dalla giovane età, infatti già a sedici anni è Campione Italiano allievi, successivamente nella categoria dilettanti si conferma come atleta promettente, che predilige le corse a tappe. Questa dote gli permettere di vincere la Settimana Ciclistica Bergamasca del 1972. Passa professionista nel 1973 con la Brooklyn, ottiene una vittoria (cronoscalata della Maddalena) e partecipa al Giro d’Italia; rimane con la stessa casacca anche nella stagione seguente, ottenendo tre vittorie e partecipando al Tour de France. Nella stagione 1975, passa al Team Jolly Ceramica e riesce ad imporsi al Giro d’Italia, dopo una lunga lotta con lo spagnolo Francisco Galdòs. Nello stesso anno vince anche alla Volta Ciclista a Catalunya ed ottiene il secondo posto alla Coppa Bernocchi. Questi risultati gli valgono la convocazione al Campionato del Mondo di Yvoir (Belgio). Nel 1976 vince la Coppa Placci, cosa che gli vale nuovamente una convocazione mondiale; si impone inoltre ad un’altra tappa al Catalunya e giunge terzo al Giro d’Italia, a meno di un minuto dal vincitore Felice Gimondi, secondo il belga Johan De Muynck; al Tour de France ben figura con un nono posto in classifica generale. Da segnalare anche le prestazioni alle corse Rosa del 1978 14° in classifica generale, 1979 7° in classifica generale, per concludere 29° al Giro del 1980 a supporto di Francesco Moser.
In carriera ha corso per le seguenti squadre:
1973-1974 BROOKLYN; 1975-1977 JOLLY CERAMICA; 1978 SELLE ROYAL; 1979 SAN GIACOMO; 1980 SANSON-CAMPAGNOLO
Nel suo palmares, contiamo sette Giri d’Italia, due Tour de France, cinque partecipazione alla Milano-Sanremo e tre Giri di Lombardia.
003
Fausto Bertoglio
Born in Brescia on 13 January 1949. He is a former road cyclist, professional from 1973 to 1980, winner of the Giro d'Italia in 1975.
Fausto's sporting talent blossomed from a young age, already at the age of sixteen he was an Italian Elite champion, subsequently in the amateur category he confirmed himself as a promising athlete, who preferred stage races. This talent allowed him to win the Bergamo Cycling Week of 1972 .
He turned professional in 1973 with the Brooklyn Team, achieved a victory (time trial of the Maddalena) and took part in the Giro d'Italia; he remained in the same team the following season, achieved three victories and took part in the Tour de France. In 1975 he moved to Jolly Ceramica Team and managed to win the Giro d'Italia, after a long struggle with the Spanish Francisco Galdòs. In the same year, he also won the Volta Ciclista of Catalunya and obtained second place in the Bernocchi Cup. These results earned him a call-up to the World Championship in Yvoir (Belgium).
In 1976, he won the Placci Cup and this success earned him the world championship call-up again; he also won another stage at the Catalunya race and came third in the Giro d'Italia, less than a minute behind the winner Felice Gimondi (second was the Belgian Johan De Muynck); he performed very well at the Tour de France with a ninth place in the general classification. Also noteworthy are his performances at the Rosa races in 1978, 14th in the general classification, 1979, 7th in the general classification, and finishing 29th in the 1980 Giro in support of Francesco Moser.
In his career, he raced for the following teams:
1973-1974 ROOKLYN; 1975-1977 JOLLY CERAMICA; 1978 SELLE ROYAL; 1979 SAN GIACOMO; 1980 SANSON-CAMPAGNOLO
In his palmares, we count seven Tours of Italy, two Tours de France, five participation in the Milan-Sanremo and three Tours of Lombardy.
Fausto Bertoglio
Born in Brescia on 13 January 1949. He is a former road cyclist, professional from 1973 to 1980, winner of the Giro d'Italia in 1975.
Fausto's sporting talent blossomed from a young age, already at the age of sixteen he was an Italian Elite champion, subsequently in the amateur category he confirmed himself as a promising athlete, who preferred stage races. This talent allowed him to win the Bergamo Cycling Week of 1972 .
He turned professional in 1973 with the Brooklyn Team, achieved a victory (time trial of the Maddalena) and took part in the Giro d'Italia; he remained in the same team the following season, achieved three victories and took part in the Tour de France. In 1975 he moved to Jolly Ceramica Team and managed to win the Giro d'Italia, after a long struggle with the Spanish Francisco Galdòs. In the same year, he also won the Volta Ciclista of Catalunya and obtained second place in the Bernocchi Cup. These results earned him a call-up to the World Championship in Yvoir (Belgium).
In 1976, he won the Placci Cup and this success earned him the world championship call-up again; he also won another stage at the Catalunya race and came third in the Giro d'Italia, less than a minute behind the winner Felice Gimondi (second was the Belgian Johan De Muynck); he performed very well at the Tour de France with a ninth place in the general classification. Also noteworthy are his performances at the Rosa races in 1978, 14th in the general classification, 1979, 7th in the general classification, and finishing 29th in the 1980 Giro in support of Francesco Moser.
In his career, he raced for the following teams:
1973-1974 ROOKLYN; 1975-1977 JOLLY CERAMICA; 1978 SELLE ROYAL; 1979 SAN GIACOMO; 1980 SANSON-CAMPAGNOLO
In his palmares, we count seven Tours of Italy, two Tours de France, five participation in the Milan-Sanremo and three Tours of Lombardy.
004
Piermattia Gavazzi
Nato a Provaglio d’Iseo il 4 dicembre 1950, è un ex ciclista su strada e dirigente sportivo, professionista dal 1973 al 1992.
“Pierino” è uno sprinter capace di imporsi in volate di gruppo, ma anche uomo da classiche e grazie a queste qualità vanta un palmares invidiabile, tra cui spiccano le vittorie nel 1980 alla Milano-Sanremo e alla Parigi-Bruxelles, due Trofei Laigueglia nel 1979 e 1989, tre Campionati Italiani nel 1978, 1982 e 1988 e cinque tappe al Giro d’Italia.
In carriera ha corso per le seguenti squadre:
1973-1977 JOLLY CERAMICA; 1978-1979 ZONCA; 1980-1981 MAGNIFLEX; 1982-1986 ATALA; 1987 REMAC; 1988 FANINI; 1989 POLLI; 1990-1992 AMORE&VITA
Nel suo palmares: diciassette Giri d’Italia, due Tour de France, tredici partecipazione alla Milano-Sanremo, cinque Giri di Lombardia, tre Giri delle Fiandre, una Parigi-Roubaix e due Liegi-Bastogne-Liegi. Sette convocazioni per i Campionati del Mondo: Nurburgring 1978, Sallanches 1980, Praga 1981, Goodwood 1982, Barcellona 1984, Giavera del Montello 1985 e Ronse 1988.
Piermattia Gavazzi
Nato a Provaglio d’Iseo il 4 dicembre 1950, è un ex ciclista su strada e dirigente sportivo, professionista dal 1973 al 1992.
“Pierino” è uno sprinter capace di imporsi in volate di gruppo, ma anche uomo da classiche e grazie a queste qualità vanta un palmares invidiabile, tra cui spiccano le vittorie nel 1980 alla Milano-Sanremo e alla Parigi-Bruxelles, due Trofei Laigueglia nel 1979 e 1989, tre Campionati Italiani nel 1978, 1982 e 1988 e cinque tappe al Giro d’Italia.
In carriera ha corso per le seguenti squadre:
1973-1977 JOLLY CERAMICA; 1978-1979 ZONCA; 1980-1981 MAGNIFLEX; 1982-1986 ATALA; 1987 REMAC; 1988 FANINI; 1989 POLLI; 1990-1992 AMORE&VITA
Nel suo palmares: diciassette Giri d’Italia, due Tour de France, tredici partecipazione alla Milano-Sanremo, cinque Giri di Lombardia, tre Giri delle Fiandre, una Parigi-Roubaix e due Liegi-Bastogne-Liegi. Sette convocazioni per i Campionati del Mondo: Nurburgring 1978, Sallanches 1980, Praga 1981, Goodwood 1982, Barcellona 1984, Giavera del Montello 1985 e Ronse 1988.
004
Piermattia Gavazzi
Born in Provaglio d'Iseo on 4 December 1950. He is a former road cyclist and sports manager, professional from 1973 to 1992.
“Pierino” was a sprinter able to impose himself in group sprints, but also in the classical races: these qualities earned him an enviable palmares, among which we find the victories in 1980 at the Milano-Sanremo and the Paris-Brussels stand out, two Laigueglia Trophies in 1979 and 1989, three Italian Championships in 1978, 1982 and 1988 and five stages at the Giro d'Italia.
In his career, he raced for the following teams:
1973-1977 JOLLY CERAMICA; 1978-1979 ZONCA; 1980-1981 MAGNIFLEX; 1982-1986 ATALA; 1987 REMAC; 1988 FANINI; 1989 POLLI; 1990-1992 AMORE&VITA
In his palmares: seventeen Tours of Italy, two Tours de France, thirteen participation in the Milan-Sanremo, five Tours of Lombardy, three Tours of Flanders, one Paris-Roubaix and two Liège-Bastogne-Liège. Seven call-ups to the World Championships: Nurburgring 1978, Sallanches 1980, Prague 1981, Goodwood 1982, Barcellona 1984, Giavera del Montello 1985 and Ronse 1988.
Piermattia Gavazzi
Born in Provaglio d'Iseo on 4 December 1950. He is a former road cyclist and sports manager, professional from 1973 to 1992.
“Pierino” was a sprinter able to impose himself in group sprints, but also in the classical races: these qualities earned him an enviable palmares, among which we find the victories in 1980 at the Milano-Sanremo and the Paris-Brussels stand out, two Laigueglia Trophies in 1979 and 1989, three Italian Championships in 1978, 1982 and 1988 and five stages at the Giro d'Italia.
In his career, he raced for the following teams:
1973-1977 JOLLY CERAMICA; 1978-1979 ZONCA; 1980-1981 MAGNIFLEX; 1982-1986 ATALA; 1987 REMAC; 1988 FANINI; 1989 POLLI; 1990-1992 AMORE&VITA
In his palmares: seventeen Tours of Italy, two Tours de France, thirteen participation in the Milan-Sanremo, five Tours of Lombardy, three Tours of Flanders, one Paris-Roubaix and two Liège-Bastogne-Liège. Seven call-ups to the World Championships: Nurburgring 1978, Sallanches 1980, Prague 1981, Goodwood 1982, Barcellona 1984, Giavera del Montello 1985 and Ronse 1988.
005
Guido Bontempi
Nato a Gussago, il 12 gennaio 1960, è un ex dirigente sportivo e ciclista su strada, professionista dal 1981 al 1995. ‘Ciclone’ Guido, fin dalle categorie giovanili, è in grado di mettersi in luce grazie alle sue numerose vittorie su strada e su pista e ha in dote una grande esplosività. Quando nel 1981 passa professionista, inizia subito a farsi valere nelle volate di gruppo, vince due tappe alla Vuelta e una al Giro d’Italia, dove per un giorno indossa la Maglia rosa; non tralascia l’attività su pista e dopo essersi aggiudicato il campionato italiano nella specialità del ‘keirin’, partecipa al mondiale aggiudicandosi la medaglia d’argento nella stessa specialità. Ai mondiali su pista del 1983, si classifica secondo nella ‘corsa a punti’, specialità in cui è campione italiano nello stesso anno. Su strada intanto continua a vincere tappe nei grandi giri e sulle strade del Giro d’Italia è autore di grandi duelli soprattutto con lo svizzero Urs Freuler e con Paolo Rosola (originario pure lui di Gussago). Al Tour de France 1986, gli unici tre successi di tappa italiani li firma lui, grazie alle sue doti. Conquista nel 1984 e nel 1986 la Gand-Wevelgem e la Parigi-Bruxelles, ma nel suo palmares ci sono anche le classiche italiane: tre Giri del Friuli, due Tre Valli Varesine e la Coppa Bernocchi. Sfiora la vittoria alla Milano-Sanremo nel 1983 (secondo) e nel 1987 (terzo). Chiude la sua lunga carriera professionistica nel 1995 con il bottino di 80 vittorie su strada. Non abbandona l’ambiente ciclistico, diventando direttore sportivo per l’Astana e per la Lampre, per poi dedicarsi nel servizio regolatori in motocicletta per le gare RCS.
Guido Bontempi
Nato a Gussago, il 12 gennaio 1960, è un ex dirigente sportivo e ciclista su strada, professionista dal 1981 al 1995. ‘Ciclone’ Guido, fin dalle categorie giovanili, è in grado di mettersi in luce grazie alle sue numerose vittorie su strada e su pista e ha in dote una grande esplosività. Quando nel 1981 passa professionista, inizia subito a farsi valere nelle volate di gruppo, vince due tappe alla Vuelta e una al Giro d’Italia, dove per un giorno indossa la Maglia rosa; non tralascia l’attività su pista e dopo essersi aggiudicato il campionato italiano nella specialità del ‘keirin’, partecipa al mondiale aggiudicandosi la medaglia d’argento nella stessa specialità. Ai mondiali su pista del 1983, si classifica secondo nella ‘corsa a punti’, specialità in cui è campione italiano nello stesso anno. Su strada intanto continua a vincere tappe nei grandi giri e sulle strade del Giro d’Italia è autore di grandi duelli soprattutto con lo svizzero Urs Freuler e con Paolo Rosola (originario pure lui di Gussago). Al Tour de France 1986, gli unici tre successi di tappa italiani li firma lui, grazie alle sue doti. Conquista nel 1984 e nel 1986 la Gand-Wevelgem e la Parigi-Bruxelles, ma nel suo palmares ci sono anche le classiche italiane: tre Giri del Friuli, due Tre Valli Varesine e la Coppa Bernocchi. Sfiora la vittoria alla Milano-Sanremo nel 1983 (secondo) e nel 1987 (terzo). Chiude la sua lunga carriera professionistica nel 1995 con il bottino di 80 vittorie su strada. Non abbandona l’ambiente ciclistico, diventando direttore sportivo per l’Astana e per la Lampre, per poi dedicarsi nel servizio regolatori in motocicletta per le gare RCS.
005
Guido Bontempi
Born in Gussago on 12 January 1960. He is a former sports manager and road cyclist, professional from 1981 to 1995.
'Cyiclon' Guido, since the youth categories, has been able to shine thanks to his numerous victories on the road and track. He had a great explosiveness. When he turned professional in 1981, he immediately began to assert himself in group sprints, winning two stages at the Vuelta of Espana and one at the Giro d'Italia, where he wore the pink jersey for one day; he does not neglect his activity on the track and after winning the Italian champion in the 'keirin' specialty, he participates in the world championship, winning the silver medal in the same specialty. At the 1983 track world championships, he placed second in the 'points race', a field in which he was the Italian champion in the same year. Meanwhile, he continues to win stages in the grand tours. On the roads of the Giro d'Italia, he is the author of great duels especially with the Swiss Urs Freuler and with Paolo Rosola. At the Tour de France 1986, he achieved the only three stage successes made by Italian racers. Thanks to his talents, he conquers the Ghent-Wevelgem and Paris-Brussels races in 1984 and 1986. In his list of successes: three Giri del Friuli, two Tre Valli Varesine and the Coppa Bernocchi, while he came close to winning the Milano-Sanremo in 1983 (second) and 1987 (third). He closed his long professional career in 1995 with 80 road victories. He did not abandon the cycling world, becoming sport director for Astana and Lampre, before dedicating himself to the motorcycle regulator service for RCS races.
Guido Bontempi
Born in Gussago on 12 January 1960. He is a former sports manager and road cyclist, professional from 1981 to 1995.
'Cyiclon' Guido, since the youth categories, has been able to shine thanks to his numerous victories on the road and track. He had a great explosiveness. When he turned professional in 1981, he immediately began to assert himself in group sprints, winning two stages at the Vuelta of Espana and one at the Giro d'Italia, where he wore the pink jersey for one day; he does not neglect his activity on the track and after winning the Italian champion in the 'keirin' specialty, he participates in the world championship, winning the silver medal in the same specialty. At the 1983 track world championships, he placed second in the 'points race', a field in which he was the Italian champion in the same year. Meanwhile, he continues to win stages in the grand tours. On the roads of the Giro d'Italia, he is the author of great duels especially with the Swiss Urs Freuler and with Paolo Rosola. At the Tour de France 1986, he achieved the only three stage successes made by Italian racers. Thanks to his talents, he conquers the Ghent-Wevelgem and Paris-Brussels races in 1984 and 1986. In his list of successes: three Giri del Friuli, two Tre Valli Varesine and the Coppa Bernocchi, while he came close to winning the Milano-Sanremo in 1983 (second) and 1987 (third). He closed his long professional career in 1995 with 80 road victories. He did not abandon the cycling world, becoming sport director for Astana and Lampre, before dedicating himself to the motorcycle regulator service for RCS races.
006
Sonny Colbrelli
Nato a Desenzano del Garda il 17 maggio 1990, è un ex ciclista su strada, professionista dal 2012 al 2022.
Soprannominato ‘Cobra’, nel 2010 dopo aver vinto da Under-23 in maglia Zalf, tra gli altri, il prestigioso Trofeo Alcide De Gasperi, disputa qualche gara come stagista, tra i professionisti, nella Colnago-CSF Inox. Lo stesso accade anche negli ultimi mesi nella stagione 2011, finché nel 2012 passa a tutti gli effetti professionista con la Colnago.
Nel 2012 disputa il suo primo Giro d’Italia, non ottiene vittorie, ma con un successo di squadra nella cronosquadre de ‘Il Padania’ veste per due giorni la maglia di leader, mentre nel 2013 ottiene piazzamenti di rilievo: alla Milano-Sanremo è dodicesimo alla prima partecipazione.
Nel 2014 ottiene il primo successo da pro, nella seconda tappa del Tour of Slovenia. In seguito fa suo anche il Giro dell’Appennino, si piazza secondo alla Tre Valli Varesine e dopo qualche giorno si impone al Memorial Pantani e al Gran Premio Industria e Commercio di Prato. Queste affermazioni gli aprono le porte alla Nazionale di Davide Cassani, che lo schiera per il Mondiale di Ponferrada (tredicesimo). Conclude la stagione vincendo la Coppa Sabatini e trionfa anche nella classifica individuale della Coppa Italia.
Nel 2015 vince la sua prima corsa a tappe, il Tour du Limousin, dove conquista anche la prima tappa e la classifica giovani. Ottiene piazzamenti nelle Classiche Italiane e vince il Gran Premio Beghelli e per la seconda volta in carriera, la classifica finale della Coppa Italia.
Nel 2017 passa alla Bahrain-Merida, si impone nella seconda tappa della Parigi-Nizza, tredicesimo alla Milano-Sanremo ed ottiene buoni risultati nelle sue prime esperienze con il pavè. Il primo luglio, prende il via al suo primo Tour de France, ed il quattordici settembre ottiene la terza vittoria alla Coppa Bernocchi, diventando il terzo ciclista dopo Giuseppe Saronni e Francesco Moser ad aggiudicarsi tutte e tre le prove del Trittico Lombardo. Il 2021 è l’anno della consacrazione, perché il 20 giugno vince il Campionato Italiano, il 12 settembre il Campionato Europeo ed il 3 ottobre la Parigi-Roubaix, scrivendo il suo nome nella leggenda di questo sport. Per un problema cardiaco nel 2022 deve abbandonare il gruppo, oggi è direttore sportivo del Team Bahrein per cui ha corso.
Sonny Colbrelli
Nato a Desenzano del Garda il 17 maggio 1990, è un ex ciclista su strada, professionista dal 2012 al 2022.
Soprannominato ‘Cobra’, nel 2010 dopo aver vinto da Under-23 in maglia Zalf, tra gli altri, il prestigioso Trofeo Alcide De Gasperi, disputa qualche gara come stagista, tra i professionisti, nella Colnago-CSF Inox. Lo stesso accade anche negli ultimi mesi nella stagione 2011, finché nel 2012 passa a tutti gli effetti professionista con la Colnago.
Nel 2012 disputa il suo primo Giro d’Italia, non ottiene vittorie, ma con un successo di squadra nella cronosquadre de ‘Il Padania’ veste per due giorni la maglia di leader, mentre nel 2013 ottiene piazzamenti di rilievo: alla Milano-Sanremo è dodicesimo alla prima partecipazione.
Nel 2014 ottiene il primo successo da pro, nella seconda tappa del Tour of Slovenia. In seguito fa suo anche il Giro dell’Appennino, si piazza secondo alla Tre Valli Varesine e dopo qualche giorno si impone al Memorial Pantani e al Gran Premio Industria e Commercio di Prato. Queste affermazioni gli aprono le porte alla Nazionale di Davide Cassani, che lo schiera per il Mondiale di Ponferrada (tredicesimo). Conclude la stagione vincendo la Coppa Sabatini e trionfa anche nella classifica individuale della Coppa Italia.
Nel 2015 vince la sua prima corsa a tappe, il Tour du Limousin, dove conquista anche la prima tappa e la classifica giovani. Ottiene piazzamenti nelle Classiche Italiane e vince il Gran Premio Beghelli e per la seconda volta in carriera, la classifica finale della Coppa Italia.
Nel 2017 passa alla Bahrain-Merida, si impone nella seconda tappa della Parigi-Nizza, tredicesimo alla Milano-Sanremo ed ottiene buoni risultati nelle sue prime esperienze con il pavè. Il primo luglio, prende il via al suo primo Tour de France, ed il quattordici settembre ottiene la terza vittoria alla Coppa Bernocchi, diventando il terzo ciclista dopo Giuseppe Saronni e Francesco Moser ad aggiudicarsi tutte e tre le prove del Trittico Lombardo. Il 2021 è l’anno della consacrazione, perché il 20 giugno vince il Campionato Italiano, il 12 settembre il Campionato Europeo ed il 3 ottobre la Parigi-Roubaix, scrivendo il suo nome nella leggenda di questo sport. Per un problema cardiaco nel 2022 deve abbandonare il gruppo, oggi è direttore sportivo del Team Bahrein per cui ha corso.
006
Sonny Colbrelli
Born in Desenzano del Garda on 17 May 1990. He is a former road cyclist and professional from 2012 to 2022.
The 'Cobra' in 2010, after having won the prestigious Alcide De Gasperi Trophy as an Under-23 in the Zalf jersey, played a few races as an intern, among the professionals, in the Colnago-CSF Inox Team. The same also happened in the last months of the 2011 season, while in 2012 he became a full professional with Colnago.
In 2012 he took part in his first Giro d'Italia, in 2013 he obtained notable placings in different races and at the Milano-Sanremo he arrived twelfth at his first participation.
In 2014 he achieved his first success as a professional, in the second stage of the Tour of Slovenia. Subsequently, he also took part in the Giro dell'Appennino, placed second at the Tre Valli Varesine, and after a few days won the Memorial Pantani, and the Grand Prix of Industry and Commerce in Prato. These affirmations opened the doors to Davide Cassani's national team, which called him for the World Cup in Ponferrada (thirteenth). Sonny concluded the season by winning the Sabatini Cup and collecting triumphs in the individual ranking of the Italian Cup.
In 2015 he won his first stage race, the Tour du Limousin, where he also won the first stage and the youth classification. He obtained placings in the Italian Classics and won the Beghelli Grand Prix and for the second time in his career the final ranking of the Italian Cup.
In 2017 he passed at Bahrain-Merida Team, won the second stage of Paris-Nice, thirteenth in Milano-Sanremo and achieved good results in his first experiences with the cobblestone. On July 1st, he started his first Tour de France, and on September 14th he obtained his third victory at the Bernocchi Cup, becoming the third cyclist after Giuseppe Saronni and Francesco Moser to win all three trials of the Trittico Lombardo. 2021 is the year of his consecration, because on 20 June he wins the Italian Championship, on 12 September the European Championship and on 3 October the Paris-Roubaix, writing his name in the legend of this sport. Due to heart problems, he has to leave the races in 2022. Today he is the sporting director of Team Bahrain for which he raced.
Sonny Colbrelli
Born in Desenzano del Garda on 17 May 1990. He is a former road cyclist and professional from 2012 to 2022.
The 'Cobra' in 2010, after having won the prestigious Alcide De Gasperi Trophy as an Under-23 in the Zalf jersey, played a few races as an intern, among the professionals, in the Colnago-CSF Inox Team. The same also happened in the last months of the 2011 season, while in 2012 he became a full professional with Colnago.
In 2012 he took part in his first Giro d'Italia, in 2013 he obtained notable placings in different races and at the Milano-Sanremo he arrived twelfth at his first participation.
In 2014 he achieved his first success as a professional, in the second stage of the Tour of Slovenia. Subsequently, he also took part in the Giro dell'Appennino, placed second at the Tre Valli Varesine, and after a few days won the Memorial Pantani, and the Grand Prix of Industry and Commerce in Prato. These affirmations opened the doors to Davide Cassani's national team, which called him for the World Cup in Ponferrada (thirteenth). Sonny concluded the season by winning the Sabatini Cup and collecting triumphs in the individual ranking of the Italian Cup.
In 2015 he won his first stage race, the Tour du Limousin, where he also won the first stage and the youth classification. He obtained placings in the Italian Classics and won the Beghelli Grand Prix and for the second time in his career the final ranking of the Italian Cup.
In 2017 he passed at Bahrain-Merida Team, won the second stage of Paris-Nice, thirteenth in Milano-Sanremo and achieved good results in his first experiences with the cobblestone. On July 1st, he started his first Tour de France, and on September 14th he obtained his third victory at the Bernocchi Cup, becoming the third cyclist after Giuseppe Saronni and Francesco Moser to win all three trials of the Trittico Lombardo. 2021 is the year of his consecration, because on 20 June he wins the Italian Championship, on 12 September the European Championship and on 3 October the Paris-Roubaix, writing his name in the legend of this sport. Due to heart problems, he has to leave the races in 2022. Today he is the sporting director of Team Bahrain for which he raced.
007 - salita
Paolo Rosola
Nato a Gussago, il 5 febbraio 1957, è un ex dirigente sportivo e ciclista su strada, pistard e mountain biker italiano. Professionista dal 1978 al 1990.
Paolo inizia con la bicicletta nelle categorie giovanili della SC Cologne Tecno-Giocattoli, in cui è in grado di mettersi in luce grazie alle sue numerose vittorie. Alterna l’attività con il ciclocross e la pista, svolgendo entrambe le attività a buon livello. Le soddisfazioni maggiori però arrivano dall’attività su strada, grazie alle sue doti di velocista conquista una fama notevole sulle strade del Giro d’Italia, che lo vedono sempre protagonista praticamente per tutto il corso degli anni ottanta. In totale conquista dodici vittorie di tappa al Giro d’Italia, tra il 1981 e il 1988, un bottino notevole considerato il fatto che si trova spesso a duellare con avversari molto forti come Giuseppe Saronni, Francesco Moser, Guido Bontempi e lo svizzero Urs Freuler. Al Giro d’Italia 1983, ha la soddisfazione di vestire la Maglia rosa in due tappe, mentre nel 1984 si aggiudica la classica Milano-Torino e alcune brevi corse a tappe. Nel 1990 quando chiude la carriera professionistica su strada, si dedica alla mountain bike, partecipando ai campionati del mondo 1991 nella specialità ‘downhill’. Ad inizio anni 90’ fa parte dello staff tecnico della Gewiss, mentre successivamente rimane nell’ambiente MTB come allenatore e manager della campionessa olimpica Paola Pezzo.
Nel suo palmares: dodici partecipazioni al Giro d’Italia, una Vuelta e quattro Milano-Sanremo.
Paolo Rosola
Nato a Gussago, il 5 febbraio 1957, è un ex dirigente sportivo e ciclista su strada, pistard e mountain biker italiano. Professionista dal 1978 al 1990.
Paolo inizia con la bicicletta nelle categorie giovanili della SC Cologne Tecno-Giocattoli, in cui è in grado di mettersi in luce grazie alle sue numerose vittorie. Alterna l’attività con il ciclocross e la pista, svolgendo entrambe le attività a buon livello. Le soddisfazioni maggiori però arrivano dall’attività su strada, grazie alle sue doti di velocista conquista una fama notevole sulle strade del Giro d’Italia, che lo vedono sempre protagonista praticamente per tutto il corso degli anni ottanta. In totale conquista dodici vittorie di tappa al Giro d’Italia, tra il 1981 e il 1988, un bottino notevole considerato il fatto che si trova spesso a duellare con avversari molto forti come Giuseppe Saronni, Francesco Moser, Guido Bontempi e lo svizzero Urs Freuler. Al Giro d’Italia 1983, ha la soddisfazione di vestire la Maglia rosa in due tappe, mentre nel 1984 si aggiudica la classica Milano-Torino e alcune brevi corse a tappe. Nel 1990 quando chiude la carriera professionistica su strada, si dedica alla mountain bike, partecipando ai campionati del mondo 1991 nella specialità ‘downhill’. Ad inizio anni 90’ fa parte dello staff tecnico della Gewiss, mentre successivamente rimane nell’ambiente MTB come allenatore e manager della campionessa olimpica Paola Pezzo.
Nel suo palmares: dodici partecipazioni al Giro d’Italia, una Vuelta e quattro Milano-Sanremo.
007 - climb
Paolo Rosola
Born in Gussago on 5 February 1957. He is a former sports manager and Italian road cyclist, pistard and mountain biker. Professional from 1978 to 1990.
Paolo started cycling in the youth categories of SC Cologne Tecno-Giocattoli, where he was able to shine thanks to his numerous victories. Alternate the activity with cyclocross and track, carrying out both activities at a good level. However, the greatest satisfactions came from the race cycling where, thanks to his skills as a sprinter he achieved notable fame on the roads of the Giro d'Italia, which always saw him as a protagonist throughout the entire course of the eighties. In total he won twelve stage victories at the Giro d'Italia between 1981 and 1988, a remarkable haul because he often found himself dueling with very strong opponents such as Giuseppe Saronni, Francesco Moser, Guido Bontempi and the Swiss Urs Freuler . At the Giro d'Italia 1983, he had the satisfaction of wearing the pink jersey in two stages, while in 1984, he won the classic Milano-Torino and some short stage races. In 1990, when he closed his professional road career, he dedicated himself to mountain biking and participated in the 1991 world championships in the 'downhill' specialty. At the beginning of the 90s he was part of the technical staff of Gewiss, while subsequently he remained in the MTB environment as coach and manager of the Olympic champion Paola Pezzo.
In his palmares: twelve participations in the Giro d'Italia, one Vuelta Espana and four Milano-Sanremo.
Paolo Rosola
Born in Gussago on 5 February 1957. He is a former sports manager and Italian road cyclist, pistard and mountain biker. Professional from 1978 to 1990.
Paolo started cycling in the youth categories of SC Cologne Tecno-Giocattoli, where he was able to shine thanks to his numerous victories. Alternate the activity with cyclocross and track, carrying out both activities at a good level. However, the greatest satisfactions came from the race cycling where, thanks to his skills as a sprinter he achieved notable fame on the roads of the Giro d'Italia, which always saw him as a protagonist throughout the entire course of the eighties. In total he won twelve stage victories at the Giro d'Italia between 1981 and 1988, a remarkable haul because he often found himself dueling with very strong opponents such as Giuseppe Saronni, Francesco Moser, Guido Bontempi and the Swiss Urs Freuler . At the Giro d'Italia 1983, he had the satisfaction of wearing the pink jersey in two stages, while in 1984, he won the classic Milano-Torino and some short stage races. In 1990, when he closed his professional road career, he dedicated himself to mountain biking and participated in the 1991 world championships in the 'downhill' specialty. At the beginning of the 90s he was part of the technical staff of Gewiss, while subsequently he remained in the MTB environment as coach and manager of the Olympic champion Paola Pezzo.
In his palmares: twelve participations in the Giro d'Italia, one Vuelta Espana and four Milano-Sanremo.
007 - Discesa
Bruno Leali
Nato a Roè Volciano il 6 marzo 1958, forte atleta con doti da passista, considerato un uomo squadra, a disposizione dei capitani e rispettato dagli avversari, fu soprannominato ‘Paia’ da Boifava, Dancelli e Gazzola per via della sua altezza e dal colore biondo dei capelli. Si avvicina al mondo del ciclismo grazie ad un amico e la squadra con cui corre dalla categoria esordiente alla categoria Dilettanti è la Gavardo. Sono gli anni in cui capisce che il ciclismo è il suo sport. Nel 1979 arriva il grande salto nella categoria professionisti: la squadra è la Inoxpran di Davide Boifava, che sarà il suo direttore sportivo fino al 1988. In questo periodo ha il compito di seguire campioni del calibro di Giovanni Battaglin, Roberto Visentini, Guido Bontempi e Stephen Roche. Il 1987 è per lui un anno di grazia in quanto vince la Coppa Agostoni valevole come Campionato Italiano e altre quattro corse. Un aneddoto relativo al Campionato Italiano: Bruno dopo la vittoria racconta che in quel periodo nonostante una caduta in allenamento, aveva una grande condizione fisica, per tanto contrariamente al suo carattere, si impone con Boifava e i compagni per essere il leader e richiede Massimo Ghirotto come gregario. Nel 1989 corre per la squadra Gewiss-Bianchi in cui ottiene due vittorie, nel 1990 passa alla Jolly Componibili Club 88 con gli amici bresciani Roberto Visentini e Ettore Pastorelli. Dal 1991 al 1993 è alla Gis Gelati (ottiene una vittoria), l’anno seguente alla Gis subentra la Mercatone Uno. Al Giro d’Italia del 1993 vinto da Miguel Indurain ha la grande soddisfazione di sfilare per tre Tappe con la maglia Rosa. Chiude la carriera da professionista nel 1994 alla Brescialat di patron Cioli, per poi dedicarsi all’attività di direttore sportivo.
Nel suo palmares, troviamo partecipazioni a: quattordici Giri d’Italia, sei Tour de France, quattro Vuelta a Espana, undici Milano-Sanremo, quattro Giri delle Fiandre, due Parigi-Roubaix, una Liege-Bastogne-Liegi, un Giro di Lombardia e sette partecipazioni ai Campionati del Mondo in linea (dal 1982 al 1988).
Bruno Leali
Nato a Roè Volciano il 6 marzo 1958, forte atleta con doti da passista, considerato un uomo squadra, a disposizione dei capitani e rispettato dagli avversari, fu soprannominato ‘Paia’ da Boifava, Dancelli e Gazzola per via della sua altezza e dal colore biondo dei capelli. Si avvicina al mondo del ciclismo grazie ad un amico e la squadra con cui corre dalla categoria esordiente alla categoria Dilettanti è la Gavardo. Sono gli anni in cui capisce che il ciclismo è il suo sport. Nel 1979 arriva il grande salto nella categoria professionisti: la squadra è la Inoxpran di Davide Boifava, che sarà il suo direttore sportivo fino al 1988. In questo periodo ha il compito di seguire campioni del calibro di Giovanni Battaglin, Roberto Visentini, Guido Bontempi e Stephen Roche. Il 1987 è per lui un anno di grazia in quanto vince la Coppa Agostoni valevole come Campionato Italiano e altre quattro corse. Un aneddoto relativo al Campionato Italiano: Bruno dopo la vittoria racconta che in quel periodo nonostante una caduta in allenamento, aveva una grande condizione fisica, per tanto contrariamente al suo carattere, si impone con Boifava e i compagni per essere il leader e richiede Massimo Ghirotto come gregario. Nel 1989 corre per la squadra Gewiss-Bianchi in cui ottiene due vittorie, nel 1990 passa alla Jolly Componibili Club 88 con gli amici bresciani Roberto Visentini e Ettore Pastorelli. Dal 1991 al 1993 è alla Gis Gelati (ottiene una vittoria), l’anno seguente alla Gis subentra la Mercatone Uno. Al Giro d’Italia del 1993 vinto da Miguel Indurain ha la grande soddisfazione di sfilare per tre Tappe con la maglia Rosa. Chiude la carriera da professionista nel 1994 alla Brescialat di patron Cioli, per poi dedicarsi all’attività di direttore sportivo.
Nel suo palmares, troviamo partecipazioni a: quattordici Giri d’Italia, sei Tour de France, quattro Vuelta a Espana, undici Milano-Sanremo, quattro Giri delle Fiandre, due Parigi-Roubaix, una Liege-Bastogne-Liegi, un Giro di Lombardia e sette partecipazioni ai Campionati del Mondo in linea (dal 1982 al 1988).
007 - Descent
Bruno Leali
Born in Roè Volciano on 6 March 1958, he was a strong athlete with long-distance skills, considered the classical team man, linked to his team captains and respected by opponents. He was nicknamed 'Paia' ( straw) by Boifava, Dancelli and Gazzola because of his height and fair hair color.
He approached the world of cycling thanks to a friend. The team of his debut, from the Newcomer category to the Amateur category, was the Gavardo: in these years he understood that cycling was his sport. 1979 saw his big jump in the professional category, with the team Inoxpran of Davide Boifava, who would be his sports director until 1988. In this period, he could know and follow champions such as Giovanni Battaglin, Roberto Visentini, Guido Bontempi and Stephen Roche. 1987 can be considered his year of grace, because he won the Cup Agostoni valid as Italian Championship and four other races. About that Italian Championship, Bruno after the victory declared that despite a fall in training, he felt himself in a great physical condition, therefore he decided, against his character, to impose himself as the leader among Boifava and his companions pretending Massimo Ghirotto as his gregarious. In 1989 he ran for the Gewiss-Bianchi team, where he won two races. In 1990 he moved to the Jolly Componibili Club 88 with his friends from Brescia, Roberto Visentini and Ettore Pastorelli. From 1991 to 1993 he was at Gis Gelati, until this team was replaced by the team Mercatone Uno.
At the Giro d'Italia 1993, won by Miguel Indurain, he had the great satisfaction of running for three stages wearing the Rosa jersey. He ended his professional career in 1994 at the Brescialat of patron Cioli, and then dedicated himself to the activity of sports director.
In his palmares: fourteen Giri d’Italia, six Tour de France, four Vuelta a Espaba, undici Milano-Sanremo, four Giri delle Fiandre, one Parigi-Roubaix, one Liege-Bastogne-Liegi, one Giro di Lombardia and seven participations in the World Championships (from 1982 to 1988).
Bruno Leali
Born in Roè Volciano on 6 March 1958, he was a strong athlete with long-distance skills, considered the classical team man, linked to his team captains and respected by opponents. He was nicknamed 'Paia' ( straw) by Boifava, Dancelli and Gazzola because of his height and fair hair color.
He approached the world of cycling thanks to a friend. The team of his debut, from the Newcomer category to the Amateur category, was the Gavardo: in these years he understood that cycling was his sport. 1979 saw his big jump in the professional category, with the team Inoxpran of Davide Boifava, who would be his sports director until 1988. In this period, he could know and follow champions such as Giovanni Battaglin, Roberto Visentini, Guido Bontempi and Stephen Roche. 1987 can be considered his year of grace, because he won the Cup Agostoni valid as Italian Championship and four other races. About that Italian Championship, Bruno after the victory declared that despite a fall in training, he felt himself in a great physical condition, therefore he decided, against his character, to impose himself as the leader among Boifava and his companions pretending Massimo Ghirotto as his gregarious. In 1989 he ran for the Gewiss-Bianchi team, where he won two races. In 1990 he moved to the Jolly Componibili Club 88 with his friends from Brescia, Roberto Visentini and Ettore Pastorelli. From 1991 to 1993 he was at Gis Gelati, until this team was replaced by the team Mercatone Uno.
At the Giro d'Italia 1993, won by Miguel Indurain, he had the great satisfaction of running for three stages wearing the Rosa jersey. He ended his professional career in 1994 at the Brescialat of patron Cioli, and then dedicated himself to the activity of sports director.
In his palmares: fourteen Giri d’Italia, six Tour de France, four Vuelta a Espaba, undici Milano-Sanremo, four Giri delle Fiandre, one Parigi-Roubaix, one Liege-Bastogne-Liegi, one Giro di Lombardia and seven participations in the World Championships (from 1982 to 1988).
008 - Salita
Enrico Zaina
Nato a Brescia il 27 settembre 1967, è una ex ciclista su strada, professionista dal 1989 al 2000.Buon scalatore, dopo aver vinto tra i dilettanti il Trofeo Balestra e il Giro della Valle d’Aosta, passa professionista alla Carrera di Davide Boifava. Nel 1992 passa alla Mercatone Uno ed ottiene il primo successo tra i professionisti, la vittoria nella 18° Tappa alla Vuelta Espana (Salamanca-Avila), seguita l’anno seguente all’affermazione nella classifica generale alla Settimana Ciclistica Bergamasca. Nel 1994 corre pe la Gewiss, ed gregario di lusso di Eugenio Berzin (quell’anno vincitore del Giro d’Italia), per poi nel 1995 ritornare in Carrera, e vincere l’11 Tappa al Giro D’Italia (Pietrasanta-Il Ciocco). Nel 1996 si mette in luce al grande pubblico, vincendo due tappe al Giro d’Italia (Napoli-Fiuggi e la Marostica-Passo Pordoi) e conclude secondo in classifica generale, battuto solo da un grande Pavel Tonkov. Nel 1997 corre per la Asics, nel 1998 per la Brescialat, per poi concludere la sua carriera Mercatone Uno di Marco Pantani, nelle stagioni 1999 e 2000.Nel suo palmares, contiamo undici Giri d’Italia, cinque Tour de France, quattro Vuelta Espana, sei partecipazione alla Milano-Sanremo e tre Liegi-Bastogne-Liegi.
Enrico Zaina
Nato a Brescia il 27 settembre 1967, è una ex ciclista su strada, professionista dal 1989 al 2000.Buon scalatore, dopo aver vinto tra i dilettanti il Trofeo Balestra e il Giro della Valle d’Aosta, passa professionista alla Carrera di Davide Boifava. Nel 1992 passa alla Mercatone Uno ed ottiene il primo successo tra i professionisti, la vittoria nella 18° Tappa alla Vuelta Espana (Salamanca-Avila), seguita l’anno seguente all’affermazione nella classifica generale alla Settimana Ciclistica Bergamasca. Nel 1994 corre pe la Gewiss, ed gregario di lusso di Eugenio Berzin (quell’anno vincitore del Giro d’Italia), per poi nel 1995 ritornare in Carrera, e vincere l’11 Tappa al Giro D’Italia (Pietrasanta-Il Ciocco). Nel 1996 si mette in luce al grande pubblico, vincendo due tappe al Giro d’Italia (Napoli-Fiuggi e la Marostica-Passo Pordoi) e conclude secondo in classifica generale, battuto solo da un grande Pavel Tonkov. Nel 1997 corre per la Asics, nel 1998 per la Brescialat, per poi concludere la sua carriera Mercatone Uno di Marco Pantani, nelle stagioni 1999 e 2000.Nel suo palmares, contiamo undici Giri d’Italia, cinque Tour de France, quattro Vuelta Espana, sei partecipazione alla Milano-Sanremo e tre Liegi-Bastogne-Liegi.
008 - Climb
Enrico Zaina
Born in Brescia on 27 September 1967, he was a former professional road bicycle racer
from 1989 to 2000. Good climber, after having won among the amateurs the Trofeo Balestra and the Giro della Valle d'Aosta, passed to professionalism with the Carrera Team of Davide Boifava. In 1992, he switched to Mercatone Uno and got his first success among professionals: the victory in the 18th Stage at the Vuelta Espana (Salamanca-Avila), followed the following year by the affirmation in the general classification at the Bergamo Cycling Week. In 1994, he ran for Gewiss, and he was a luxury wingman of Eugenio Berzin (the winner of the Giro d'Italia), then in 1995 he returned to Carrera, and won the 11th stage of the Giro d'Italia (Pietrasanta-Il Ciocco). In 1996, he won two stages at the Giro d'Italia (Napoli-Fiuggi and Marostica-Passo Pordoi) and finished second in the overall classification, beaten only by a great Pavel Tonkov. In 1997, he raced for Asics, in 1998 for Brescialat, and ending his career at Mercatone Uno by Marco Pantani, in 2000. In his palmares, he can show eleven Giro d'Italia, five Tour de France, four Vuelta Espana, six Milan-Sanremo and three Liège-Bastogne-Liège.
Enrico Zaina
Born in Brescia on 27 September 1967, he was a former professional road bicycle racer
from 1989 to 2000. Good climber, after having won among the amateurs the Trofeo Balestra and the Giro della Valle d'Aosta, passed to professionalism with the Carrera Team of Davide Boifava. In 1992, he switched to Mercatone Uno and got his first success among professionals: the victory in the 18th Stage at the Vuelta Espana (Salamanca-Avila), followed the following year by the affirmation in the general classification at the Bergamo Cycling Week. In 1994, he ran for Gewiss, and he was a luxury wingman of Eugenio Berzin (the winner of the Giro d'Italia), then in 1995 he returned to Carrera, and won the 11th stage of the Giro d'Italia (Pietrasanta-Il Ciocco). In 1996, he won two stages at the Giro d'Italia (Napoli-Fiuggi and Marostica-Passo Pordoi) and finished second in the overall classification, beaten only by a great Pavel Tonkov. In 1997, he raced for Asics, in 1998 for Brescialat, and ending his career at Mercatone Uno by Marco Pantani, in 2000. In his palmares, he can show eleven Giro d'Italia, five Tour de France, four Vuelta Espana, six Milan-Sanremo and three Liège-Bastogne-Liège.
008 - Discesa
Marco Velo
Nato a Brescia il 9 marzo 1974, è una ex ciclista su strada, professionista dal 1996 al 2010.
Passa professionista nel 1996 con la Brescialat, due anni più tardi si trasferisce alla Mercatone Uno di Marco Pantani, aiutandolo nella conquista del giro d’Italia e del Tour de France nella stagione 1998. Nella stagione del 2000, al Giro d’Italia è gregario di Stefano Garzelli, vincitore di quell’edizione della corsa Rosa, ed è nuovamente gregario del Pirata al Tour de France. E’ nel periodo della Mercatone Uno che consegue la maggior parte dei suoi successi da professionista, soprattutto in corse contro il tempo, in quegli anni infatti vince tre Campionati Nazionali a cronometro consecutivi (dal 1998 al 2000). Nel 2002 approda alla Fassa Bortolo, e diventa il prezioso ultimo uomo nel treno che lancia le volate al velocista Alessandro Petacchi, il contributo di Marco è prezioso, la conferma è data dal fatto che al Giro d’Italia del 2004 Petacchi vince ben nove tappe. Dal 2006 al 2008 corre il Team Milram, per poi passare alla Team Quick Step e chiudere la carriera nel 2010. Attualmente ricopre la carica di CT della Nazionale a cronometro. Nel suo palmares contiamo: undici Giri d’Italia, sei Tour de France e sei Vuelta a Espana.
Marco Velo
Nato a Brescia il 9 marzo 1974, è una ex ciclista su strada, professionista dal 1996 al 2010.
Passa professionista nel 1996 con la Brescialat, due anni più tardi si trasferisce alla Mercatone Uno di Marco Pantani, aiutandolo nella conquista del giro d’Italia e del Tour de France nella stagione 1998. Nella stagione del 2000, al Giro d’Italia è gregario di Stefano Garzelli, vincitore di quell’edizione della corsa Rosa, ed è nuovamente gregario del Pirata al Tour de France. E’ nel periodo della Mercatone Uno che consegue la maggior parte dei suoi successi da professionista, soprattutto in corse contro il tempo, in quegli anni infatti vince tre Campionati Nazionali a cronometro consecutivi (dal 1998 al 2000). Nel 2002 approda alla Fassa Bortolo, e diventa il prezioso ultimo uomo nel treno che lancia le volate al velocista Alessandro Petacchi, il contributo di Marco è prezioso, la conferma è data dal fatto che al Giro d’Italia del 2004 Petacchi vince ben nove tappe. Dal 2006 al 2008 corre il Team Milram, per poi passare alla Team Quick Step e chiudere la carriera nel 2010. Attualmente ricopre la carica di CT della Nazionale a cronometro. Nel suo palmares contiamo: undici Giri d’Italia, sei Tour de France e sei Vuelta a Espana.
008 - Descent
Marco Velo
Born in Brescia on March 9, 1974, he is a former professional road bicycle, racer from 1996 to 2010.
He became a professional in 1996 with Brescialat, but two years later he moved to Mercatone Uno of Marco Pantani, helping him to win the Giro d'Italia and the Tour de France in 1998. During 2000, at the Giro d'Italia, he was the wingman of Stefano Garzelli, winner of that edition of the Corsa Rosa, and he was later the Pirate’s wingman at the Tour de France. It was during the Mercatone Uno period that he achieved most of his professional successes, especially in races against time: in those years he won three consecutive National Time Trial Championships (from 1998 to 2000). In 2002, he arrived at Fassa Bortolo Team and became the precious last man in the team that launched the sprinter Alessandro Petacchi. Marco’s contribution was precious: at the Giro d'Italia 2004 Petacchi won nine stages. From 2006 to 2008, he raced with the Team Milram, then moved to the Quick Step and ended his career in 2010. He currently holds the position of CT of the National Time Trial. In his palmares: eleven Giro d'Italia, six Tour de France and six Vuelta a Espana.
Marco Velo
Born in Brescia on March 9, 1974, he is a former professional road bicycle, racer from 1996 to 2010.
He became a professional in 1996 with Brescialat, but two years later he moved to Mercatone Uno of Marco Pantani, helping him to win the Giro d'Italia and the Tour de France in 1998. During 2000, at the Giro d'Italia, he was the wingman of Stefano Garzelli, winner of that edition of the Corsa Rosa, and he was later the Pirate’s wingman at the Tour de France. It was during the Mercatone Uno period that he achieved most of his professional successes, especially in races against time: in those years he won three consecutive National Time Trial Championships (from 1998 to 2000). In 2002, he arrived at Fassa Bortolo Team and became the precious last man in the team that launched the sprinter Alessandro Petacchi. Marco’s contribution was precious: at the Giro d'Italia 2004 Petacchi won nine stages. From 2006 to 2008, he raced with the Team Milram, then moved to the Quick Step and ended his career in 2010. He currently holds the position of CT of the National Time Trial. In his palmares: eleven Giro d'Italia, six Tour de France and six Vuelta a Espana.
009 - Salita
Giuseppe Martinelli
Nato a Lodetto di Rovato l’11 marzo 1955, è una ex ciclista su strada e dirigente sportivo.
“Martino” da dilettante conquista la medaglia d’argento nella prova individuale ai Giochi Olimpici di Montreal del 1976, ed è professionista dal 1977 al 1985, vince tre tappe al Giro d’Italia. Giuseppe dal 1986, inizia ad intraprendere un ruolo nuovo nel mondo del ciclismo, per cui ad oggi è stimato la carriera di dirigente sportivo. Infatti tanti grandi campioni, dagli anni ottanta ai giorni nostri, sono stati seguiti da lui, come ad esempio: Fondriest, Chiappucci, Bontempi, Pantani, Garzelli, Simoni, Cunego, Nibali e Aru. Nel suo palmares da atleta, contiamo la partecipazione a sette Giri d’Italia, tre Vuelta Espana e sei Milano-Sanremo. Mentre come dirigente sportivo, contiamo la conquista del Giro d’Italia e Tour de France nel 1998 con Marco Pantani, i Giri d’Italia con Garzelli nel 2000, con Simoni nel 2003, con Cunego nel 2004, con Vincenzo Nibali nel 2013 e 2016. Sempre con Vincenzo Nibali il Tour de France nel 2014 ed infine nel 2016 una Vuelta Espana con Fabio Aru.
Giuseppe Martinelli
Nato a Lodetto di Rovato l’11 marzo 1955, è una ex ciclista su strada e dirigente sportivo.
“Martino” da dilettante conquista la medaglia d’argento nella prova individuale ai Giochi Olimpici di Montreal del 1976, ed è professionista dal 1977 al 1985, vince tre tappe al Giro d’Italia. Giuseppe dal 1986, inizia ad intraprendere un ruolo nuovo nel mondo del ciclismo, per cui ad oggi è stimato la carriera di dirigente sportivo. Infatti tanti grandi campioni, dagli anni ottanta ai giorni nostri, sono stati seguiti da lui, come ad esempio: Fondriest, Chiappucci, Bontempi, Pantani, Garzelli, Simoni, Cunego, Nibali e Aru. Nel suo palmares da atleta, contiamo la partecipazione a sette Giri d’Italia, tre Vuelta Espana e sei Milano-Sanremo. Mentre come dirigente sportivo, contiamo la conquista del Giro d’Italia e Tour de France nel 1998 con Marco Pantani, i Giri d’Italia con Garzelli nel 2000, con Simoni nel 2003, con Cunego nel 2004, con Vincenzo Nibali nel 2013 e 2016. Sempre con Vincenzo Nibali il Tour de France nel 2014 ed infine nel 2016 una Vuelta Espana con Fabio Aru.
009 - Climb
Giuseppe Martinelli
Born in Lodetto of Rovato on 11 March 1955, he is a former road cyclist and sports executive.
“Martino", as an amateur, won the silver medal in the individual race at the Olympic Games in Montreal in 1976, and became a professional from 1977 to 1985. In his career, he won three stages at the Giro d'Italia. In 1986, he retired and began a new job in the world of Cycling: today, he is a respected sports executive. From the eighties to the present day he has been training many great champions, such as Fondriest, Chiappucci, Bontempi, Pantani, Garzelli, Simoni, Cunego, Nibali and Aru. As an athlete, he took part in seven Giro d'Italia, three Vuelta Espana and six Milano-Sanremo. As a sports director, he won the Giro d'Italia and the Tour de France in 1998 with Marco Pantani, the Giro d'Italia with Garzelli in 2000, with Simoni in 2003, with Cunego in 2004, with Vincenzo Nibali in 2013 and 2016. With Vincenzo Nibali, the Tour de France in 2014 and finally in 2016 the Vuelta Espana with Fabio Aru.
Giuseppe Martinelli
Born in Lodetto of Rovato on 11 March 1955, he is a former road cyclist and sports executive.
“Martino", as an amateur, won the silver medal in the individual race at the Olympic Games in Montreal in 1976, and became a professional from 1977 to 1985. In his career, he won three stages at the Giro d'Italia. In 1986, he retired and began a new job in the world of Cycling: today, he is a respected sports executive. From the eighties to the present day he has been training many great champions, such as Fondriest, Chiappucci, Bontempi, Pantani, Garzelli, Simoni, Cunego, Nibali and Aru. As an athlete, he took part in seven Giro d'Italia, three Vuelta Espana and six Milano-Sanremo. As a sports director, he won the Giro d'Italia and the Tour de France in 1998 with Marco Pantani, the Giro d'Italia with Garzelli in 2000, with Simoni in 2003, with Cunego in 2004, with Vincenzo Nibali in 2013 and 2016. With Vincenzo Nibali, the Tour de France in 2014 and finally in 2016 the Vuelta Espana with Fabio Aru.
009 - Discesa
Davide Boifava
Nato a Nuvolento, il 14 novembre 1946, è una ex dirigente sportivo ed ex ciclista su strada e pistard, professionista dal 1969 al 1978. Passa professionista nel 1969, Davide svolge principalmente ruolo di gregario, ottenendo anche successi personali. Durante il primo anno si mette in luce vincendo: una tappa al Giro d’Italia (Brescia-Mirandola), dove per un giorno indossa la maglia Rosa e termina al quindicesimo posto finale, il Giro del Lussenburgo, si classifica terzo al Grand Prix des Nations ed al Trofeo Baracchi, in coppia con il suo capitano Eddy Merckx. Nel 1971 al Giro d’Italia vince la tappa Desenzano del Garda – Serniga di Salò, nel 1972 il Trofeo Matteotti ed il Gran premio Montelupo, oltre ad altri tre podi nel Trofeo Baracchi. Mentre su pista nel 1969 e 1973, è Campione Italiano nella categoria di “inseguimento individuale”.
Nel 1979 passato al ruolo di direttore Sportivo per la Inoxpran, sotto la sua guida Giovanni Battaglin nel 1981 vince il Giro d’Italia e la Vuelta Espana , Roberto Visentini vince il giro d’Italia 1986 e Stephen Roche nel 1987 si aggiudica il Giro d’Italia e il Tour de France. Per il suo Team hanno corso Campioni come Claudio Chiappucci, i bresciani Guido Bontempi ed Enrico Zaina; inoltre, il primo contratto da professionista di Marco Pantani, lo firma con la sua Carrera, che lo accompagna anche nella sua ultima stagione nel 2003.
Negli anni ha gestito la sua azienda Podium, che in accordo con la famiglia Tacchella, produceva le famose biciclette Carrera. Nel suo palmares, troviamo partecipazioni a: sette Giri d’Italia, due Tour de France, sei Milano-Sanremo, una Liege-Bastogne-Liegi, due Giri di Lombardia, due partecipazioni ai Campionati del Mondo in linea (Zolder 1969 e Gap 1972) e un Campionato del Mondo su pista a San Sebastiàn nel 1973.
Davide Boifava
Nato a Nuvolento, il 14 novembre 1946, è una ex dirigente sportivo ed ex ciclista su strada e pistard, professionista dal 1969 al 1978. Passa professionista nel 1969, Davide svolge principalmente ruolo di gregario, ottenendo anche successi personali. Durante il primo anno si mette in luce vincendo: una tappa al Giro d’Italia (Brescia-Mirandola), dove per un giorno indossa la maglia Rosa e termina al quindicesimo posto finale, il Giro del Lussenburgo, si classifica terzo al Grand Prix des Nations ed al Trofeo Baracchi, in coppia con il suo capitano Eddy Merckx. Nel 1971 al Giro d’Italia vince la tappa Desenzano del Garda – Serniga di Salò, nel 1972 il Trofeo Matteotti ed il Gran premio Montelupo, oltre ad altri tre podi nel Trofeo Baracchi. Mentre su pista nel 1969 e 1973, è Campione Italiano nella categoria di “inseguimento individuale”.
Nel 1979 passato al ruolo di direttore Sportivo per la Inoxpran, sotto la sua guida Giovanni Battaglin nel 1981 vince il Giro d’Italia e la Vuelta Espana , Roberto Visentini vince il giro d’Italia 1986 e Stephen Roche nel 1987 si aggiudica il Giro d’Italia e il Tour de France. Per il suo Team hanno corso Campioni come Claudio Chiappucci, i bresciani Guido Bontempi ed Enrico Zaina; inoltre, il primo contratto da professionista di Marco Pantani, lo firma con la sua Carrera, che lo accompagna anche nella sua ultima stagione nel 2003.
Negli anni ha gestito la sua azienda Podium, che in accordo con la famiglia Tacchella, produceva le famose biciclette Carrera. Nel suo palmares, troviamo partecipazioni a: sette Giri d’Italia, due Tour de France, sei Milano-Sanremo, una Liege-Bastogne-Liegi, due Giri di Lombardia, due partecipazioni ai Campionati del Mondo in linea (Zolder 1969 e Gap 1972) e un Campionato del Mondo su pista a San Sebastiàn nel 1973.
009 - Descent
Davide Boifava
Born in Nuvolento on November 14, 1946, he is a former sports executive, former road and track cyclist, professional from 1969 to 1978. At the beginning of the career in 1969, Davide mainly played the role of wingman, obtaining personal successes. During the first year he won a stage at the Giro d'Italia, where he wore the Maglia Rosa for one day and finished in fifteenth place, won a Tour of Luxembourg, finished third at the Grand Prix des Nations and at the Baracchi Trophy, coupling with his captain Eddy Merckx.
In 1971, at the Giro d'Italia, he won the stage Desenzano del Garda - Serniga di Salò, in 1972 the Trofeo Matteotti and the Montelupo Grand Prix, as well as three podiums in the Baracchi Trophy. On track in 1969 and 1973, he was the Italian Champion in the category "individual pursuit". In 1979, he moved to the role of sports director for Inoxpran: under his leadership Giovanni Battaglin won the Giro d'Italia and the Vuelta Espana in 1981. Roberto Visentini won the Giro d'Italia in 1986, while Stephen Roche in 1987 both the Giro d'Italia and the Tour de France. For his team, raced champions such as Claudio Chiappucci and Guido Bontempi and Enrico Zaina from Brescia. Marco Pantani signed his first professional contract with Boifava’s Carrera, which was still his team in his last season of 2003.
Davide Boifava
Born in Nuvolento on November 14, 1946, he is a former sports executive, former road and track cyclist, professional from 1969 to 1978. At the beginning of the career in 1969, Davide mainly played the role of wingman, obtaining personal successes. During the first year he won a stage at the Giro d'Italia, where he wore the Maglia Rosa for one day and finished in fifteenth place, won a Tour of Luxembourg, finished third at the Grand Prix des Nations and at the Baracchi Trophy, coupling with his captain Eddy Merckx.
In 1971, at the Giro d'Italia, he won the stage Desenzano del Garda - Serniga di Salò, in 1972 the Trofeo Matteotti and the Montelupo Grand Prix, as well as three podiums in the Baracchi Trophy. On track in 1969 and 1973, he was the Italian Champion in the category "individual pursuit". In 1979, he moved to the role of sports director for Inoxpran: under his leadership Giovanni Battaglin won the Giro d'Italia and the Vuelta Espana in 1981. Roberto Visentini won the Giro d'Italia in 1986, while Stephen Roche in 1987 both the Giro d'Italia and the Tour de France. For his team, raced champions such as Claudio Chiappucci and Guido Bontempi and Enrico Zaina from Brescia. Marco Pantani signed his first professional contract with Boifava’s Carrera, which was still his team in his last season of 2003.
010
Giancarlo Galli
Nato a Rovato nel 1963, nel 1981 da neopatentato alla guida della sua macchina ha un malore e si scontra con un altro mezzo. L’incidente gli provoca il distacco della retina dell’occhio sinistro e la lacerazione del nervo ottico destro…Giancarlo da quel momento sarà cieco per sempre.
Questa è la storia di un ragazzo, colpito dalla tragedia, diventato poi campione olimpico nella disciplina del ciclismo in tandem. Le guide, le persone che lo accompagnano e pedalano con lui durante i primi allenamenti, sono la mamma Mariarosa e gli altri parenti.
Nel 1988 Giancarlo mette in cantina la bici rudimentale, che utilizzava nei primi tempi e ne noleggia una professionale. Con il nuovo mezzo e con la nuova e più qualificata guida di Giuseppe Zoppi, il 2 giugno arriva il primo di una lunga serie di titoli italiani.
L’atleta bresciano percorre in media 18.000 km all’anno, mentre negli anni olimpici salgono a 25.000 km. Nel 1992 ottiene la convocazione alle Olimpiadi di Barcellona: settimo posto nella competizione su strada e quinto nella cronometro a squadre (guida Domenico Perani).
Nel 1996, superato il lutto per la perdita del padre, ad Atlanta ottiene la consacrazione: oro nella velocità su pista, bronzo nel chilometro da fermo (guida per entrambi Paolo Botti) e argento nella 120km su strada (guida Pascal Campanelli). Nel 2000 la terza convocazione ai Giochi: quinto nella velocità e settimo nel km da fermo (guida Paolo Botti).
Alla fine della carriera, dopo tre medaglie olimpiche, altrettante convocazioni ai Giochi e diciannove titoli italiani all’attivo, Giancarlo diventa massaggiatore shiatsu.
Questa è la storia di un uomo che a 18 anni ha vissuto un dramma, si è rialzato, ha avanzato, ha preso sicurezza ed è diventato un campione.
Giancarlo Galli
Nato a Rovato nel 1963, nel 1981 da neopatentato alla guida della sua macchina ha un malore e si scontra con un altro mezzo. L’incidente gli provoca il distacco della retina dell’occhio sinistro e la lacerazione del nervo ottico destro…Giancarlo da quel momento sarà cieco per sempre.
Questa è la storia di un ragazzo, colpito dalla tragedia, diventato poi campione olimpico nella disciplina del ciclismo in tandem. Le guide, le persone che lo accompagnano e pedalano con lui durante i primi allenamenti, sono la mamma Mariarosa e gli altri parenti.
Nel 1988 Giancarlo mette in cantina la bici rudimentale, che utilizzava nei primi tempi e ne noleggia una professionale. Con il nuovo mezzo e con la nuova e più qualificata guida di Giuseppe Zoppi, il 2 giugno arriva il primo di una lunga serie di titoli italiani.
L’atleta bresciano percorre in media 18.000 km all’anno, mentre negli anni olimpici salgono a 25.000 km. Nel 1992 ottiene la convocazione alle Olimpiadi di Barcellona: settimo posto nella competizione su strada e quinto nella cronometro a squadre (guida Domenico Perani).
Nel 1996, superato il lutto per la perdita del padre, ad Atlanta ottiene la consacrazione: oro nella velocità su pista, bronzo nel chilometro da fermo (guida per entrambi Paolo Botti) e argento nella 120km su strada (guida Pascal Campanelli). Nel 2000 la terza convocazione ai Giochi: quinto nella velocità e settimo nel km da fermo (guida Paolo Botti).
Alla fine della carriera, dopo tre medaglie olimpiche, altrettante convocazioni ai Giochi e diciannove titoli italiani all’attivo, Giancarlo diventa massaggiatore shiatsu.
Questa è la storia di un uomo che a 18 anni ha vissuto un dramma, si è rialzato, ha avanzato, ha preso sicurezza ed è diventato un campione.
010
Giancarlo Galli
Born in Rovato in 1963. In 1981, while driving his car he had an accident with another vehicle, that caused the detachment of the retina of his left eye and the laceration of the right optic nerve...
Giancarlo from that moment will be blind forever.
This is the story of a boy, struck by tragedy, who later became an Olympic champion in the discipline of tandem cycling. The guides, the people who accompanied him and pedaled with him during his first training sessions, were his mother Mariarosa and other relatives.
In 1988 Giancarlo rented a professional bike and was assisted by a more qualified guide Giuseppe Zoppi, which helped him to achieve the first of a long series of Italian titles on June 2nd of that year.
The athlete from Brescia traveled an average of 18,000 km per year, while in the Olympic years, this rose to 25,000 km. In 1992, he obtained a call-up to the Barcelona Olympics: he got seventh place in the road competition and fifth in the team time trial (led by Domenico Perani).
In 1996, after mourning the loss of his father, he achieved the consecration in Atlanta: gold in the track sprint, bronze in the standing kilometer (both driven by Paolo Botti), and silver in the 120km on the road (led by Pascal Campanelli). In 2000, he was called up to the Games for the third time: fifth in speed and seventh in standing km (led by Paolo Botti).
At the end of his career, after three Olympic medals, many invitations to the Games and nineteen Italian titles, Giancarlo became a shiatsu masseur.
This is the story of a man who at the age of 18 experienced a tragedy, but he was able to get up and to achieve great goals.
Giancarlo Galli
Born in Rovato in 1963. In 1981, while driving his car he had an accident with another vehicle, that caused the detachment of the retina of his left eye and the laceration of the right optic nerve...
Giancarlo from that moment will be blind forever.
This is the story of a boy, struck by tragedy, who later became an Olympic champion in the discipline of tandem cycling. The guides, the people who accompanied him and pedaled with him during his first training sessions, were his mother Mariarosa and other relatives.
In 1988 Giancarlo rented a professional bike and was assisted by a more qualified guide Giuseppe Zoppi, which helped him to achieve the first of a long series of Italian titles on June 2nd of that year.
The athlete from Brescia traveled an average of 18,000 km per year, while in the Olympic years, this rose to 25,000 km. In 1992, he obtained a call-up to the Barcelona Olympics: he got seventh place in the road competition and fifth in the team time trial (led by Domenico Perani).
In 1996, after mourning the loss of his father, he achieved the consecration in Atlanta: gold in the track sprint, bronze in the standing kilometer (both driven by Paolo Botti), and silver in the 120km on the road (led by Pascal Campanelli). In 2000, he was called up to the Games for the third time: fifth in speed and seventh in standing km (led by Paolo Botti).
At the end of his career, after three Olympic medals, many invitations to the Games and nineteen Italian titles, Giancarlo became a shiatsu masseur.
This is the story of a man who at the age of 18 experienced a tragedy, but he was able to get up and to achieve great goals.
011
Simona Frapporti
Simona Frapporti (Gavardo, 14 luglio 1988) è un'ex pistard e ciclista su strada, attiva nella categoria Elite dal 2008 al 2021. Specialista dell‘inseguimento a squadre su pista, è stata campionessa europea 2016 e bronzo mondiale 2018 di specialità. Sorella dei ciclisti professionisti Marco e Mattia Frapporti, è nata a Gavardo e cresciuta a Lavenone. Debutta nelle competizioni agonistiche nel 1995 e ottiene presto ottimi risultati nelle gare su pista: nel 2003 e nel 2006 vince il titolo tricolore rispettivamente nella corsa a punti esordienti e nei 500 metri juniores. Debutta in Elite nel 2008, a diciannove anni e nelle stagioni seguenti dal 2011 al 2016, si aggiudica quattordici titoli nazionali in otto diverse specialità (sia di velocità che di endurance). A livello internazionale partecipa più volte ai campionati del mondo, ai campionati europei e alla coppa del mondo su pista, ottenendo come principali risultati, sempre nell'inseguimento a squadre, prima un bronzo ai campionati europei 2014 di Baie-Mahault, poi il titolo europeo di specialità a Saint-Quentin-en-Yvelines infine, pur gareggiando solo nel primo turno, il bronzo ai campionati del mondo 2018 ad Apeldoom. Con il quartetto dell'inseguimento a squadre conquista anche nel gennaio 2016, la qualificazione alla prova di specialità ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Nel 2008 fa il suo esordio in Elite anche su strada con la Titanedi-Frezza-Acca Due O, formazione giovanile di supporto al team Safi-Pasta Zara-Manhattan. Ottiene la prima vittoria nel 2012, in maglia BePink, in una tappa della Route de France. Due anni dopo, nel 2014, con le compagne dell'Astana-BePink (ex BePink) vince la medaglia di bronzo nella cronometro a squadre ai campionati del mondo di Ponferrada. Tornata alla BePink nel 2019 dopo una stagione all‘Alè-Cipollini e tre alla Hitec Products, nel gennaio 2020 si aggiudica una tappa al Women’s Tour Down Under in Australia Dal 23 dicembre 2014 è tesserata per il Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre. Annuncia il ritiro dalle corse nel febbraio 2021.
Simona Frapporti
Simona Frapporti (Gavardo, 14 luglio 1988) è un'ex pistard e ciclista su strada, attiva nella categoria Elite dal 2008 al 2021. Specialista dell‘inseguimento a squadre su pista, è stata campionessa europea 2016 e bronzo mondiale 2018 di specialità. Sorella dei ciclisti professionisti Marco e Mattia Frapporti, è nata a Gavardo e cresciuta a Lavenone. Debutta nelle competizioni agonistiche nel 1995 e ottiene presto ottimi risultati nelle gare su pista: nel 2003 e nel 2006 vince il titolo tricolore rispettivamente nella corsa a punti esordienti e nei 500 metri juniores. Debutta in Elite nel 2008, a diciannove anni e nelle stagioni seguenti dal 2011 al 2016, si aggiudica quattordici titoli nazionali in otto diverse specialità (sia di velocità che di endurance). A livello internazionale partecipa più volte ai campionati del mondo, ai campionati europei e alla coppa del mondo su pista, ottenendo come principali risultati, sempre nell'inseguimento a squadre, prima un bronzo ai campionati europei 2014 di Baie-Mahault, poi il titolo europeo di specialità a Saint-Quentin-en-Yvelines infine, pur gareggiando solo nel primo turno, il bronzo ai campionati del mondo 2018 ad Apeldoom. Con il quartetto dell'inseguimento a squadre conquista anche nel gennaio 2016, la qualificazione alla prova di specialità ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Nel 2008 fa il suo esordio in Elite anche su strada con la Titanedi-Frezza-Acca Due O, formazione giovanile di supporto al team Safi-Pasta Zara-Manhattan. Ottiene la prima vittoria nel 2012, in maglia BePink, in una tappa della Route de France. Due anni dopo, nel 2014, con le compagne dell'Astana-BePink (ex BePink) vince la medaglia di bronzo nella cronometro a squadre ai campionati del mondo di Ponferrada. Tornata alla BePink nel 2019 dopo una stagione all‘Alè-Cipollini e tre alla Hitec Products, nel gennaio 2020 si aggiudica una tappa al Women’s Tour Down Under in Australia Dal 23 dicembre 2014 è tesserata per il Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre. Annuncia il ritiro dalle corse nel febbraio 2021.
011
Simona Frapporti
Born in Gavardo on 14 July 1988. She is a former track and road cyclist, active in the Elite category from 2008 to 2021. Specialist in team pursuit on the track, she was the 2016 European champion and 2018 world bronze champion in this specialty. She made his debut in competitive competitions in 1995, and soon achieved excellent results in track races: in 2003 and 2006 she won the Italian title in the rookie points race and in the junior 500 meters respectively. She made his debut among the Elite in 2008, at the age of nineteen, and in the following seasons from 2011 to 2016, she won fourteen national titles in eight different specialties (both speed and endurance). At an international level she participated several times in the world championships, the European championships and the track world cup, obtaining as her main results in the team pursuit, a bronze at the 2014 European championships in Baie-Mahault, then the European title of specialty in Saint-Quentin-en-Yvelines and finally, despite competing only in the first round, the bronze at the 2018 world championships in Apeldoom. With the team pursuit quartet, she also achieved qualification for the specialty event at the Rio de Janeiro Olympic Games in January 2016. In 2008 she made her debut among the Elite also on the road with the Titane di-Frezza-Acca Due O Team, a youth team supporting the Safi-Pasta Zara-Manhattan Team. She achieved her first victory in 2012, wearing the BePink jersey, in a stage of the Route de France. Two years later, in 2014, with her Astana-BePink (formerly BePink) teammates she won the bronze medal in the team time trial at the world championships in Ponferrada. Returning to BePink in 2019 after a season at Alè-Cipollini and three at Hitec Products, in January 2020, she won a stage at the Women's Tour Down Under in Australia Since 23 December 2014, she has been a member of the Fiamme Azzurre Sports Group and announced her retirement from racing in February 2021.
Simona Frapporti
Born in Gavardo on 14 July 1988. She is a former track and road cyclist, active in the Elite category from 2008 to 2021. Specialist in team pursuit on the track, she was the 2016 European champion and 2018 world bronze champion in this specialty. She made his debut in competitive competitions in 1995, and soon achieved excellent results in track races: in 2003 and 2006 she won the Italian title in the rookie points race and in the junior 500 meters respectively. She made his debut among the Elite in 2008, at the age of nineteen, and in the following seasons from 2011 to 2016, she won fourteen national titles in eight different specialties (both speed and endurance). At an international level she participated several times in the world championships, the European championships and the track world cup, obtaining as her main results in the team pursuit, a bronze at the 2014 European championships in Baie-Mahault, then the European title of specialty in Saint-Quentin-en-Yvelines and finally, despite competing only in the first round, the bronze at the 2018 world championships in Apeldoom. With the team pursuit quartet, she also achieved qualification for the specialty event at the Rio de Janeiro Olympic Games in January 2016. In 2008 she made her debut among the Elite also on the road with the Titane di-Frezza-Acca Due O Team, a youth team supporting the Safi-Pasta Zara-Manhattan Team. She achieved her first victory in 2012, wearing the BePink jersey, in a stage of the Route de France. Two years later, in 2014, with her Astana-BePink (formerly BePink) teammates she won the bronze medal in the team time trial at the world championships in Ponferrada. Returning to BePink in 2019 after a season at Alè-Cipollini and three at Hitec Products, in January 2020, she won a stage at the Women's Tour Down Under in Australia Since 23 December 2014, she has been a member of the Fiamme Azzurre Sports Group and announced her retirement from racing in February 2021.
012
Maria Cressari
Nata a Brescia nel 1943, è una ex ciclista su strada e pistard italiana.
Debutta nel 1962. È stata campionessa italiana di ciclismo specialità strada nel 1964, 1968, 1972 e 1973 e specialità di inseguimento su pista nel 1973 e 1974.
Nel 1972 ottiene a città del Messico i record del mondo sui 5km, 10km, 20km e sull’ora, percorrendo 41,471 km ed infrangendo il record detenuto per quattordici anni dalla lussemburghese Elsy Jacobs. Nel 1974 stabilisce al Velodromo Vigorelli di Milano il record del mondo sui 100 km.
Le tante affermazioni le valgono parecchi soprannomi: «Merckx in gonnella», «Mary super sprint» e «Mamma volante».
Conclusa la carriera da atleta, mette la sua esperienza al servizio della nazionale femminile, nel ruolo di direttore sportivo su strada e direttore tecnico della pista.
In carriera ha disputato cinque campionati del mondo: Imola 1968 (17°), Zolder 1969 (20°), Leicester 1970 (17°), Gap 1972 (12°) e Barcellona 1973 (10°).
Maria Cressari
Nata a Brescia nel 1943, è una ex ciclista su strada e pistard italiana.
Debutta nel 1962. È stata campionessa italiana di ciclismo specialità strada nel 1964, 1968, 1972 e 1973 e specialità di inseguimento su pista nel 1973 e 1974.
Nel 1972 ottiene a città del Messico i record del mondo sui 5km, 10km, 20km e sull’ora, percorrendo 41,471 km ed infrangendo il record detenuto per quattordici anni dalla lussemburghese Elsy Jacobs. Nel 1974 stabilisce al Velodromo Vigorelli di Milano il record del mondo sui 100 km.
Le tante affermazioni le valgono parecchi soprannomi: «Merckx in gonnella», «Mary super sprint» e «Mamma volante».
Conclusa la carriera da atleta, mette la sua esperienza al servizio della nazionale femminile, nel ruolo di direttore sportivo su strada e direttore tecnico della pista.
In carriera ha disputato cinque campionati del mondo: Imola 1968 (17°), Zolder 1969 (20°), Leicester 1970 (17°), Gap 1972 (12°) e Barcellona 1973 (10°).
012
Maria Cressari
Born in Brescia in 1943. She is a former Italian road and track cyclist. She made her debut in 1962 and was the Italian cycling champion in the road specialty in 1964, 1968, 1972 and 1973 and in the track pursuit specialty in 1973 and 1974.
In 1972, in Mexico City she achieved the world records for 5km, 10km, 20km and for the hour, covering 41,471 km and breaking the record held for fourteen years by the Luxembourgish Elsy Jacobs. In 1974, she set the 100 km world record at the Vigorelli Velodrome in Milan.
The many successes earned her several nicknames: "Merckx in a skirt", "Mary supersprint" and "Flying mother".
Having concluded his career as an athlete, her experience was put at the service of the women's national team, in the role of road sports director and technical director of the track.
In her career, she took part in five world championships: Imola 1968 (17th), Zolder 1969 (20th), Leicester 1970 (17th), Gap 1972 (12th) and Barcellona 1973 (10th).
Maria Cressari
Born in Brescia in 1943. She is a former Italian road and track cyclist. She made her debut in 1962 and was the Italian cycling champion in the road specialty in 1964, 1968, 1972 and 1973 and in the track pursuit specialty in 1973 and 1974.
In 1972, in Mexico City she achieved the world records for 5km, 10km, 20km and for the hour, covering 41,471 km and breaking the record held for fourteen years by the Luxembourgish Elsy Jacobs. In 1974, she set the 100 km world record at the Vigorelli Velodrome in Milan.
The many successes earned her several nicknames: "Merckx in a skirt", "Mary supersprint" and "Flying mother".
Having concluded his career as an athlete, her experience was put at the service of the women's national team, in the role of road sports director and technical director of the track.
In her career, she took part in five world championships: Imola 1968 (17th), Zolder 1969 (20th), Leicester 1970 (17th), Gap 1972 (12th) and Barcellona 1973 (10th).
013 - Salita
Pierfranco Vianelli e Mino Denti
Pierfranco: nato a Provaglio d’Iseo il 20 ottobre 1946, è un ex ciclista su strada, professionista dal 1969 al 1973. E’ stato campione olimpico nella prova in linea ai Giochi della XIX Olimpiade.
Pierfranco, si mette in mostra nel mondo del ciclismo fin da giovane, quando nel 1965 vince il campionato Italiano allievi. Successivamente vive i suoi anni agonisticamente più significativi tra i dilettanti; la sua stagione migliore è quella del 1968, quando per distacco si aggiudica il titolo di campione olimpico su strada ai Giochi Olimpici di Città del Messico. In quegli stessi Giochi vince anche la medaglia di bronzo della 100 km a squadre, insieme a Giovanni Bramucci, Vittorio Marcelli e Mauro Simonetti. Sempre in quell’anno vince il Giro della Valle d’Aosta e la Ruota d’Oro.
Nel 1969 esordisce tra i professionisti, partecipa al Tour de France di quell’anno e si piazza settimo nella classifica generale, cosa che gli vale la chiamata in Nazionale per i Mondiali di Zolder. Nel 1971 vince la 17° tappa al Giro d’Italia, la Tarvisio-Grossglockner.
Nel 2015 gli è stato attribuito il «Collare d’oro al merito sportivo».
In carriera ha corso per le seguenti squadre:
1969-1970 MOLTENI; 1971-1972 DREHER; 1973 BROOKLYN
Nel suo palmares, contiamo: quattro Giri d’Italia 1970,1971,1972 e 1973, un Tour de France 1969 ed una partecipazione alla Classicissima di Primavera (Milano-Sanremo) del 1973.
Giacomino Denti detto Mino: nato a Soncino il 5 febbraio 1945, inizia a gareggiare nelle categorie giovanili nel 1962 seguito dal famoso tecnico bresciano Gino Riccardi, ottiene fin da subito ottimi risultati, tra cui nel 1963 il Trofeo Guizzi (ora Trofeo Città di Brescia), mentre nel 1964 è Campione Italiano Allievi. Nel 1965 nella categoria Dilettanti, in maglia azzurra a Lasarte-Oria (Spagna) diventa Campione del Mondo nella Cronosquadre 100 Km, successo condiviso con i compagni Della Bona, Guerra e Soldi. Nel 1966 vince la famosa corsa francese per Dilettanti “Tour de l’Avenir” (nel 1964 vinta da Felice Gimondi) ed è nuovamente sul podio della 100 km a squadre, mentre in occasione dei Mondiali al Nurburgring in Germania (medaglia di bronzo). Vince anche il Trofeo Stadio e il Timone d’Oro come miglior dilettante italiano dell’anno. Nel 1966 con all’attivo 90 vittorie, passa professionista alla SALVARANI con il ruolo di gregario al servizio di Felice Gimondi; l’anno successivo si trasferisce alla Faema, mentre dal 1969 corre con i colori della Scic, con cui ottiene buoni piazzamenti e l’unica vittoria della carriera al Giro del Veneto. Nel 1970 partecipa alla 53° Edizione del Giro d’Italia. Nella tappa in cui si affronta il passo Croce Domini dal versante camuno, in discesa per evitare un corridore spagnolo a terra, perde l’equilibrio e cade rovinosamente in un burrone procurandosi fratture multiple. Miracolosamente si salva ma è costretto ad abbandonare la vita da atleta, pur rimanendo nel mondo del ciclismo con la produzione di capi tecnici sportivi e dal 1975 con l’attività artigianale di costruzione di telai speciali da corsa. Per i risultati ottenuti in carriera è stato insignito della “Medaglia d’Oro al Valore Atletico” e del “Collare d’Oro”.
Pierfranco Vianelli e Mino Denti
Pierfranco: nato a Provaglio d’Iseo il 20 ottobre 1946, è un ex ciclista su strada, professionista dal 1969 al 1973. E’ stato campione olimpico nella prova in linea ai Giochi della XIX Olimpiade.
Pierfranco, si mette in mostra nel mondo del ciclismo fin da giovane, quando nel 1965 vince il campionato Italiano allievi. Successivamente vive i suoi anni agonisticamente più significativi tra i dilettanti; la sua stagione migliore è quella del 1968, quando per distacco si aggiudica il titolo di campione olimpico su strada ai Giochi Olimpici di Città del Messico. In quegli stessi Giochi vince anche la medaglia di bronzo della 100 km a squadre, insieme a Giovanni Bramucci, Vittorio Marcelli e Mauro Simonetti. Sempre in quell’anno vince il Giro della Valle d’Aosta e la Ruota d’Oro.
Nel 1969 esordisce tra i professionisti, partecipa al Tour de France di quell’anno e si piazza settimo nella classifica generale, cosa che gli vale la chiamata in Nazionale per i Mondiali di Zolder. Nel 1971 vince la 17° tappa al Giro d’Italia, la Tarvisio-Grossglockner.
Nel 2015 gli è stato attribuito il «Collare d’oro al merito sportivo».
In carriera ha corso per le seguenti squadre:
1969-1970 MOLTENI; 1971-1972 DREHER; 1973 BROOKLYN
Nel suo palmares, contiamo: quattro Giri d’Italia 1970,1971,1972 e 1973, un Tour de France 1969 ed una partecipazione alla Classicissima di Primavera (Milano-Sanremo) del 1973.
Giacomino Denti detto Mino: nato a Soncino il 5 febbraio 1945, inizia a gareggiare nelle categorie giovanili nel 1962 seguito dal famoso tecnico bresciano Gino Riccardi, ottiene fin da subito ottimi risultati, tra cui nel 1963 il Trofeo Guizzi (ora Trofeo Città di Brescia), mentre nel 1964 è Campione Italiano Allievi. Nel 1965 nella categoria Dilettanti, in maglia azzurra a Lasarte-Oria (Spagna) diventa Campione del Mondo nella Cronosquadre 100 Km, successo condiviso con i compagni Della Bona, Guerra e Soldi. Nel 1966 vince la famosa corsa francese per Dilettanti “Tour de l’Avenir” (nel 1964 vinta da Felice Gimondi) ed è nuovamente sul podio della 100 km a squadre, mentre in occasione dei Mondiali al Nurburgring in Germania (medaglia di bronzo). Vince anche il Trofeo Stadio e il Timone d’Oro come miglior dilettante italiano dell’anno. Nel 1966 con all’attivo 90 vittorie, passa professionista alla SALVARANI con il ruolo di gregario al servizio di Felice Gimondi; l’anno successivo si trasferisce alla Faema, mentre dal 1969 corre con i colori della Scic, con cui ottiene buoni piazzamenti e l’unica vittoria della carriera al Giro del Veneto. Nel 1970 partecipa alla 53° Edizione del Giro d’Italia. Nella tappa in cui si affronta il passo Croce Domini dal versante camuno, in discesa per evitare un corridore spagnolo a terra, perde l’equilibrio e cade rovinosamente in un burrone procurandosi fratture multiple. Miracolosamente si salva ma è costretto ad abbandonare la vita da atleta, pur rimanendo nel mondo del ciclismo con la produzione di capi tecnici sportivi e dal 1975 con l’attività artigianale di costruzione di telai speciali da corsa. Per i risultati ottenuti in carriera è stato insignito della “Medaglia d’Oro al Valore Atletico” e del “Collare d’Oro”.
013 - Climb
Pierfranco Vianelli and Mino Denti
Born in Provaglio d'Iseo on 20 October 1946. He is a former road cyclist, professional from 1969 to 1973, and Olympic champion in the road race at the Games of the XIX Olympiad.
Pierfranco showed off to the world of cycling from a young age, when in 1965 he won the Italian student championship, and subsequently lived his most significant competitive years among the Elite category; his best season was 1968, when he won the title of Olympic road champion at the Olympic Games in Mexico City. In those Games he also won the bronze medal in the 100 km team event, together with Giovanni Bramucci, Vittorio Marcelli and Mauro Simonetti. In that year he won the Giro della Valle d'Aosta and the Golden Wheel.
In 1969 he made his professional debut, took part in the Tour de France and placed seventh in the general classification, which earned him a call to the national team for the Zolder World Championships. In 1971 he won the 17th stage of the Giro d'Italia, the Tarvisio - Grossglockner.
In 2015, he was awarded the «Golden Collar of Sporting Merit»
In his career, he raced for the following teams:
1969-1970 MOLTENI; 1971-1972 DREHER; 1973 BROOKLYN
In his palmares we count: four Tours of Italy in 1970, 1971, 1972 and 1973, a Tour de France in 1969 and a participation in the Classicissima di Primavera (Milano-Sanremo) in 1973.
Giacomino Denti detto Mino: born in Soncino on 5 February 1945, he began his career competing in the youth categories in 1962. He was trained by the famous coach Gino Riccardi from Brescia, so he immediately obtained excellent results, including in 1963 the Trofeo Guizzi (now Trofeo Città di Brescia). In 1964 he was the Italian champion in the Elite category .
In 1965 in the Amateur category, wearing the Italian blue jersey in Lasarte-Oria (Spain) he became World Champion in the 100 km time trial, a success shared with his mates Della Bona, Guerra and Denaro. In 1966 he won the famous French race for Amateurs "Tour de l'Avenir" (like Felice Gimondi in 1964) and was again on the podium of the 100 km team, at the World Championships in Nurburgring in Germany (bronze medal). During that sesason, he also won the Trofeo Stadio and the Timonel d'Oro as best Italian amateur of the year. In 1966 with 90 victories, he turned professional with the team SALVARANI as a wingman of Felice Gimondi. The next year, he moved to the team Faema, while from 1969, he ran with the colors of the Scic, where he got good positions and the only victory of his career at the Giro del Veneto.
In 1970, he participated to the 53rd edition of the Giro d'Italia. Unfortunately, in the stage with the Croce Domini pass, on a descent, to avoid a Spanish runner on the ground, he lost his balance and fell rudely into a ravine suffering from multiple fractures. Miraculously he survived, but he was forced to abandon his career in cycling. He did not abandon the world of cycling however, deciding to focus on the production of technical sports garments and since 1975 in the craft construction of special racing looms. For his career achievements, he was awarded the "Gold Medal for Athletic Valor" and the "Golden Collar".
Pierfranco Vianelli and Mino Denti
Born in Provaglio d'Iseo on 20 October 1946. He is a former road cyclist, professional from 1969 to 1973, and Olympic champion in the road race at the Games of the XIX Olympiad.
Pierfranco showed off to the world of cycling from a young age, when in 1965 he won the Italian student championship, and subsequently lived his most significant competitive years among the Elite category; his best season was 1968, when he won the title of Olympic road champion at the Olympic Games in Mexico City. In those Games he also won the bronze medal in the 100 km team event, together with Giovanni Bramucci, Vittorio Marcelli and Mauro Simonetti. In that year he won the Giro della Valle d'Aosta and the Golden Wheel.
In 1969 he made his professional debut, took part in the Tour de France and placed seventh in the general classification, which earned him a call to the national team for the Zolder World Championships. In 1971 he won the 17th stage of the Giro d'Italia, the Tarvisio - Grossglockner.
In 2015, he was awarded the «Golden Collar of Sporting Merit»
In his career, he raced for the following teams:
1969-1970 MOLTENI; 1971-1972 DREHER; 1973 BROOKLYN
In his palmares we count: four Tours of Italy in 1970, 1971, 1972 and 1973, a Tour de France in 1969 and a participation in the Classicissima di Primavera (Milano-Sanremo) in 1973.
Giacomino Denti detto Mino: born in Soncino on 5 February 1945, he began his career competing in the youth categories in 1962. He was trained by the famous coach Gino Riccardi from Brescia, so he immediately obtained excellent results, including in 1963 the Trofeo Guizzi (now Trofeo Città di Brescia). In 1964 he was the Italian champion in the Elite category .
In 1965 in the Amateur category, wearing the Italian blue jersey in Lasarte-Oria (Spain) he became World Champion in the 100 km time trial, a success shared with his mates Della Bona, Guerra and Denaro. In 1966 he won the famous French race for Amateurs "Tour de l'Avenir" (like Felice Gimondi in 1964) and was again on the podium of the 100 km team, at the World Championships in Nurburgring in Germany (bronze medal). During that sesason, he also won the Trofeo Stadio and the Timonel d'Oro as best Italian amateur of the year. In 1966 with 90 victories, he turned professional with the team SALVARANI as a wingman of Felice Gimondi. The next year, he moved to the team Faema, while from 1969, he ran with the colors of the Scic, where he got good positions and the only victory of his career at the Giro del Veneto.
In 1970, he participated to the 53rd edition of the Giro d'Italia. Unfortunately, in the stage with the Croce Domini pass, on a descent, to avoid a Spanish runner on the ground, he lost his balance and fell rudely into a ravine suffering from multiple fractures. Miraculously he survived, but he was forced to abandon his career in cycling. He did not abandon the world of cycling however, deciding to focus on the production of technical sports garments and since 1975 in the craft construction of special racing looms. For his career achievements, he was awarded the "Gold Medal for Athletic Valor" and the "Golden Collar".
013 - Discesa
Renato Bongioni e Antonio Tagliani (Mondiali Salò 1962)
Renato nasce a Brescia, il 14 ottobre 1941, residente a Ome, è un ex ciclista su strada, professionista dal 1963 al 1968.
Renato nel 1962 si mette in luce vincendo due Premondiali categoria dilettanti; questi successi gli permettono di indossare la Maglia azzurra in occasione del Campionato del Mondo a Salò, che riesce a vincere; questa ottima prestazione dimostra tutto il suo valore atletico, unita ad una intelligenza in corsa.
Nel 1963 passa professionista con la Molteni, per poi chiudere la carriera nel 1968 con la Pepsi-Cola insieme all’amico Michele Dancelli. Dal 1963 partecipa a quattro Giri d’Italia con diversi piazzamenti, ma la fortuna non lo aiuta nella ricerca di quella vittoria che per un ciclista è vita.
In carriera ha corso per le seguenti squadre:
1963-1964 MOLTENI; 1965 VITTADELLO G.B.C.; 1966 INDIVIDUALE; 1967 VITTADELLO; 1968 PEPSI-COLA
-
Antonio nasce a Campagnola di Bedizzole il 12 aprile 1941. È un ex ciclista su strada, professionista
dal 1965, anche se i successi li ottiene nella categoria dilettanti. Nell'ambiente è conosciuto come
"l'Airone di Bedizzole", come l'aveva nominato il suo allenatore Gino Riccardi, perché qualcosa nel
suo stile gli ricordava il grande Fausto Coppi; altri si limitavano a chiamarlo "il gigante buono".
Insieme a Ugo Aldovini arriva primo nel Trofeo Argo nel 1961, famosa cronometro a coppie
conosciuta anche come il "Baracchi dei dilettanti”.
Nei mondiali di ciclismo che si corrono in Italia a Salò nel 1962, il commissario tecnico Elio Rimedio
lo convoca nel quartetto insieme a Grassi, Maino e Zandegù che conquisterà la medaglia l'oro. La
consacrazione arriva nel 1963: alla Praga-Varsavia-Berlino, la Corsa della Pace, in maglia azzurra
vince due tappe: la Praga-Brno e la Magdeburgo-Berlino. È secondo al Gran premio Liberazione a
Roma. Nel 1965 Antonio passa professionista alla Bianchi-Mobylette, corre la Milano-Sanremo ed
è convocato per il Giro d’Italia, ma alla settima tappa si ritira per una gastrite, conclude la stagione
con i campionati italiani su pista piazzandosi quarto. Alla fine della stagione 1965 decide di ritirarsi.
Renato Bongioni e Antonio Tagliani (Mondiali Salò 1962)
Renato nasce a Brescia, il 14 ottobre 1941, residente a Ome, è un ex ciclista su strada, professionista dal 1963 al 1968.
Renato nel 1962 si mette in luce vincendo due Premondiali categoria dilettanti; questi successi gli permettono di indossare la Maglia azzurra in occasione del Campionato del Mondo a Salò, che riesce a vincere; questa ottima prestazione dimostra tutto il suo valore atletico, unita ad una intelligenza in corsa.
Nel 1963 passa professionista con la Molteni, per poi chiudere la carriera nel 1968 con la Pepsi-Cola insieme all’amico Michele Dancelli. Dal 1963 partecipa a quattro Giri d’Italia con diversi piazzamenti, ma la fortuna non lo aiuta nella ricerca di quella vittoria che per un ciclista è vita.
In carriera ha corso per le seguenti squadre:
1963-1964 MOLTENI; 1965 VITTADELLO G.B.C.; 1966 INDIVIDUALE; 1967 VITTADELLO; 1968 PEPSI-COLA
-
Antonio nasce a Campagnola di Bedizzole il 12 aprile 1941. È un ex ciclista su strada, professionista
dal 1965, anche se i successi li ottiene nella categoria dilettanti. Nell'ambiente è conosciuto come
"l'Airone di Bedizzole", come l'aveva nominato il suo allenatore Gino Riccardi, perché qualcosa nel
suo stile gli ricordava il grande Fausto Coppi; altri si limitavano a chiamarlo "il gigante buono".
Insieme a Ugo Aldovini arriva primo nel Trofeo Argo nel 1961, famosa cronometro a coppie
conosciuta anche come il "Baracchi dei dilettanti”.
Nei mondiali di ciclismo che si corrono in Italia a Salò nel 1962, il commissario tecnico Elio Rimedio
lo convoca nel quartetto insieme a Grassi, Maino e Zandegù che conquisterà la medaglia l'oro. La
consacrazione arriva nel 1963: alla Praga-Varsavia-Berlino, la Corsa della Pace, in maglia azzurra
vince due tappe: la Praga-Brno e la Magdeburgo-Berlino. È secondo al Gran premio Liberazione a
Roma. Nel 1965 Antonio passa professionista alla Bianchi-Mobylette, corre la Milano-Sanremo ed
è convocato per il Giro d’Italia, ma alla settima tappa si ritira per una gastrite, conclude la stagione
con i campionati italiani su pista piazzandosi quarto. Alla fine della stagione 1965 decide di ritirarsi.
013 - Descent
Renato Bongioni and Antonio Tagliani (Mondiali Salò 1962)
Renato born in Brescia on 14 October 1941. He is a former road cyclist and professional from 1963 to 1968.
In 1962 Renato came to the fore by winning two Pre-World Championships in the Elite category, these successes allowed him to wear the Maglia Azzurra at the World Championship in Salò, which he managed to win; this excellent performance demonstrates all his athletic value, combined with running intelligence.
In 1963 he turned professional with the Molteni Team, before ending his career in 1968 with the Pepsi-Cola Team with his friend Michele Dancelli. Since 1963, he has participated in four Tours of Italy with different placings.
In his career, he raced for the following teams:
1963-1964 MOLTENI; 1965 VITTADELLO G.B.C.; 1966 INDIVIDUAL; 1967 VITTADELLO; 1968 PEPSI-COLA
-
Antonio was born in Campagnola di Bedizzole on 12 April 1941. He is a former road cyclist,
professional since 1965, although he has been successful in the amateur category. Among the
cycling environment, he is known as the Airone of Bedizzole, as he was named by his coach Gino
Riccardi, because something in his style reminded of the great Fausto Coppi; others simply called
him "the good giant quot".
Together with Ugo Aldovini he was first in the Argo Trophy in 1961, a famous time trial in pairs
also known as the "Baracchi of the elite quot".
In the cycling world championship that took place in Salò (Garda Lake) in 1962, the coach Elio
Rimedio invited him to join the quartet with Grassi, Maino and Zandegù, who won the gold medal.
The consecration came in 1963: at the Prague-Warsaw-Berlin, called the Peace Race, wearing the
national blue jersey, he won two stages: Prague-Brno and Magdeburg-Berlin. He was second at
the Grand Prix of the Liberation in Rome. In 1965 Antonio went professional joining the Bianchi-
Mobylette Team, ran the Milan-San Remo and was called for the Giro d'Italia, but at the seventh
stage, he retired for gastritis, ending the season with the Italian championships on track placing
fourth. At the end of the 1965, he decided to retire.
Renato Bongioni and Antonio Tagliani (Mondiali Salò 1962)
Renato born in Brescia on 14 October 1941. He is a former road cyclist and professional from 1963 to 1968.
In 1962 Renato came to the fore by winning two Pre-World Championships in the Elite category, these successes allowed him to wear the Maglia Azzurra at the World Championship in Salò, which he managed to win; this excellent performance demonstrates all his athletic value, combined with running intelligence.
In 1963 he turned professional with the Molteni Team, before ending his career in 1968 with the Pepsi-Cola Team with his friend Michele Dancelli. Since 1963, he has participated in four Tours of Italy with different placings.
In his career, he raced for the following teams:
1963-1964 MOLTENI; 1965 VITTADELLO G.B.C.; 1966 INDIVIDUAL; 1967 VITTADELLO; 1968 PEPSI-COLA
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Antonio was born in Campagnola di Bedizzole on 12 April 1941. He is a former road cyclist,
professional since 1965, although he has been successful in the amateur category. Among the
cycling environment, he is known as the Airone of Bedizzole, as he was named by his coach Gino
Riccardi, because something in his style reminded of the great Fausto Coppi; others simply called
him "the good giant quot".
Together with Ugo Aldovini he was first in the Argo Trophy in 1961, a famous time trial in pairs
also known as the "Baracchi of the elite quot".
In the cycling world championship that took place in Salò (Garda Lake) in 1962, the coach Elio
Rimedio invited him to join the quartet with Grassi, Maino and Zandegù, who won the gold medal.
The consecration came in 1963: at the Prague-Warsaw-Berlin, called the Peace Race, wearing the
national blue jersey, he won two stages: Prague-Brno and Magdeburg-Berlin. He was second at
the Grand Prix of the Liberation in Rome. In 1965 Antonio went professional joining the Bianchi-
Mobylette Team, ran the Milan-San Remo and was called for the Giro d'Italia, but at the seventh
stage, he retired for gastritis, ending the season with the Italian championships on track placing
fourth. At the end of the 1965, he decided to retire.
014 - Salita
Benedetto Pola
Benedetto Pola (Borgosatollo, 17 maggio 1915 – Borgosatollo, 1 agosto 2000) è stato un pistard italiano.
Già abile corridore su pista, a diciotto anni detiene il titolo nazionale di velocità dei dilettanti, conquistato a Genova nell'agosto del 1933.
A diciannove anni, nel 1934, vince sulla pista di Lipsia il titolo mondiale di velocità dilettanti. Nella finalissima riesce a battere il noto Arie van Vliet, detentore del titolo. Successivamente partecipa ai campionati del mondo del 1937 classificandosi quarto; l'anno precedente era stato quarto anche alle Olimpiadi a Berlino sia nella velocità che nel chilometro a cronometro.
Passato professionista nel 1938, nello stesso anno fu per la prima e unica volta campione nazionale di categoria nella velocità. Ottenne altri piazzamenti nella velocità ai campionati nazionali: negli anni 1941, 1942, 1946 (terzo classificato), 1945 (secondo classificato)
Benedetto Pola
Benedetto Pola (Borgosatollo, 17 maggio 1915 – Borgosatollo, 1 agosto 2000) è stato un pistard italiano.
Già abile corridore su pista, a diciotto anni detiene il titolo nazionale di velocità dei dilettanti, conquistato a Genova nell'agosto del 1933.
A diciannove anni, nel 1934, vince sulla pista di Lipsia il titolo mondiale di velocità dilettanti. Nella finalissima riesce a battere il noto Arie van Vliet, detentore del titolo. Successivamente partecipa ai campionati del mondo del 1937 classificandosi quarto; l'anno precedente era stato quarto anche alle Olimpiadi a Berlino sia nella velocità che nel chilometro a cronometro.
Passato professionista nel 1938, nello stesso anno fu per la prima e unica volta campione nazionale di categoria nella velocità. Ottenne altri piazzamenti nella velocità ai campionati nazionali: negli anni 1941, 1942, 1946 (terzo classificato), 1945 (secondo classificato)
014 - Climb
Benedetto Pola
Born in Borgosatollo on 17 May 1915 died in Borgosatollo on 1 August 2000. He was an Italian track racer.
Already a skilled track runner, at eighteen he held the national Elite speed title in Genoa in August 1933.
In 1934, only nineteen, he won the world Elite speed title on the Leipzig track. In the final, he managed to beat the well-known Arie van Vliet, holder of the title. He subsequently participated in the 1937 world championships, finishing fourth; the previous year he was fourth at the Olympics in Berlin both in speed and in the kilometer time trial.
Having turned professional in 1938, in the same year he became the national category champion in speed.
Benedetto Pola
Born in Borgosatollo on 17 May 1915 died in Borgosatollo on 1 August 2000. He was an Italian track racer.
Already a skilled track runner, at eighteen he held the national Elite speed title in Genoa in August 1933.
In 1934, only nineteen, he won the world Elite speed title on the Leipzig track. In the final, he managed to beat the well-known Arie van Vliet, holder of the title. He subsequently participated in the 1937 world championships, finishing fourth; the previous year he was fourth at the Olympics in Berlin both in speed and in the kilometer time trial.
Having turned professional in 1938, in the same year he became the national category champion in speed.
014 - Discesa
Giuseppe Ogna
Nato a S. Eufemia della Fonte il 5 novembre 1933, deceduto a Brescia il 7 maggio 2010, è stato un ciclista su strada e pistard italiano.
Esordisce nel ciclismo nelle categorie giovanili, vincendo varie gare su strada con la maglia dell’A.S. BITTER GAVARDO, successivamente affronta la pista, specialità che è in grado di fare emergere al meglio le sue doti permettendogli di diventare uno dei più forti al mondo.
Vince il Campionato Italiano a Squadre nel 1951/52, nel 1952 vince il Campionato Italiano Tandem e torna a vincere il Campionato Italiano Individuale di ‘velocità’ nel 1954/55
Nel 1955 si mette in luce nei dilettanti vincendo il Campionato del Mondo, nella specialità della ‘velocità’, nel ‘tempio del velodromo Vigorelli’ di Milano. Inoltre, vince una medaglia di bronzo nel ‘tandem’ ai Giochi Olimpici di Melbourne 1956, in coppia con Cesare Pinarello.
Nel 1956 diventa professionista con la IGNIS e nel 1958 conquista un altro titolo Italiano, battendo il grande fuoriclasse di quei tempi Antonio Maspes. È stato poi un susseguirsi di successi in tutto il mondo nelle storiche ‘sei giorni’ su pista: da New York a Sydney, Vienna, Dortmund, Stoccarda, Monaco, Parigi, Copenaghen, Zurigo, Milano, Toronto, Melbourne e non per ultimi Adelaide e Launceston dove conquistò la classifica finale, rispettivamente nel 1962 e 1963, nobilitando lo sport Italiano e Bresciano, chiudendo la carriera nel 1968.
ANGELO OGNA
Sulle orme del fratello, in pista vince il Campionato Italiano di velocità al Vigorelli per il 1955/56.
Giuseppe Ogna
Nato a S. Eufemia della Fonte il 5 novembre 1933, deceduto a Brescia il 7 maggio 2010, è stato un ciclista su strada e pistard italiano.
Esordisce nel ciclismo nelle categorie giovanili, vincendo varie gare su strada con la maglia dell’A.S. BITTER GAVARDO, successivamente affronta la pista, specialità che è in grado di fare emergere al meglio le sue doti permettendogli di diventare uno dei più forti al mondo.
Vince il Campionato Italiano a Squadre nel 1951/52, nel 1952 vince il Campionato Italiano Tandem e torna a vincere il Campionato Italiano Individuale di ‘velocità’ nel 1954/55
Nel 1955 si mette in luce nei dilettanti vincendo il Campionato del Mondo, nella specialità della ‘velocità’, nel ‘tempio del velodromo Vigorelli’ di Milano. Inoltre, vince una medaglia di bronzo nel ‘tandem’ ai Giochi Olimpici di Melbourne 1956, in coppia con Cesare Pinarello.
Nel 1956 diventa professionista con la IGNIS e nel 1958 conquista un altro titolo Italiano, battendo il grande fuoriclasse di quei tempi Antonio Maspes. È stato poi un susseguirsi di successi in tutto il mondo nelle storiche ‘sei giorni’ su pista: da New York a Sydney, Vienna, Dortmund, Stoccarda, Monaco, Parigi, Copenaghen, Zurigo, Milano, Toronto, Melbourne e non per ultimi Adelaide e Launceston dove conquistò la classifica finale, rispettivamente nel 1962 e 1963, nobilitando lo sport Italiano e Bresciano, chiudendo la carriera nel 1968.
ANGELO OGNA
Sulle orme del fratello, in pista vince il Campionato Italiano di velocità al Vigorelli per il 1955/56.
014 - Descent
Giuseppe Ogna
Born in S.Eufemia della Fonte on 5 November 1933, died in Brescia on 7 May 2010.
He was an Italian road and track cyclist.
Making his debut in cycling in the youth categories, he won various road races wearing the A.S. BITTER GAVARDO Team jersey. Later, he tackles the track, a specialty which will bring out his skills, allowing him to become one of the strongest cyclist in the world.
He won the Italian Team Championship in 1951/52, in 1952 he won the Italian Tandem Championship and returned to win the Italian Individual 'speed' Championship in 1954/55
In 1955, he shined in the Elite by winning the World Championship, in the 'speed' specialty, in the the Vigorelli velodrome in Milan. Furthermore, he won a bronze medal in the 'tandem' at the 1956 Melbourne Olympic Games, pairing with Cesare Pinarello.
In 1956, he became professional joining the IGNIS Team and in 1958, he won another Italian title, beating the great champion of the time Antonio Maspes. It was then a succession of successes all over the world; in the historic 'six days' on the track: from New York to Sydney, Vienna, Dortmund, Stuttgart, Munich, Paris, Copenhagen, Zurich, Milan, Toronto, Melbourne, ennobling the Italian and Brescia sport.
ANGELO OGNA
Following his brother's footsteps on the track, he won the Italian Speed Championship in the Vigorelli velodrome in 1955/56.
Giuseppe Ogna
Born in S.Eufemia della Fonte on 5 November 1933, died in Brescia on 7 May 2010.
He was an Italian road and track cyclist.
Making his debut in cycling in the youth categories, he won various road races wearing the A.S. BITTER GAVARDO Team jersey. Later, he tackles the track, a specialty which will bring out his skills, allowing him to become one of the strongest cyclist in the world.
He won the Italian Team Championship in 1951/52, in 1952 he won the Italian Tandem Championship and returned to win the Italian Individual 'speed' Championship in 1954/55
In 1955, he shined in the Elite by winning the World Championship, in the 'speed' specialty, in the the Vigorelli velodrome in Milan. Furthermore, he won a bronze medal in the 'tandem' at the 1956 Melbourne Olympic Games, pairing with Cesare Pinarello.
In 1956, he became professional joining the IGNIS Team and in 1958, he won another Italian title, beating the great champion of the time Antonio Maspes. It was then a succession of successes all over the world; in the historic 'six days' on the track: from New York to Sydney, Vienna, Dortmund, Stuttgart, Munich, Paris, Copenhagen, Zurich, Milan, Toronto, Melbourne, ennobling the Italian and Brescia sport.
ANGELO OGNA
Following his brother's footsteps on the track, he won the Italian Speed Championship in the Vigorelli velodrome in 1955/56.
015
Gian Fernando Tomaselli
Nato a Salò il 29 aprile 1876, Gian Fernando Tomaselli il 25 giugno 1899 conquista il Gran Premio di Parigi utilizzando una bicicletta Bianchi. Accoppiato eccezionalmente all’olandese Meyers conquista, nel 1900 a Parigi, il Campionato Mondiale tandem. Oltre alle varie vittorie che miete come pistard, sono suoi anche due titoli di campione italiano nella velocita (1897-1899). Terminata la carriera agonistica, diventa direttore della Bianchi, ruolo che ricopre fino a metà degli anni ’30. Muore a Selvino il 15 luglio 1944.
Gian Fernando Tomaselli
Nato a Salò il 29 aprile 1876, Gian Fernando Tomaselli il 25 giugno 1899 conquista il Gran Premio di Parigi utilizzando una bicicletta Bianchi. Accoppiato eccezionalmente all’olandese Meyers conquista, nel 1900 a Parigi, il Campionato Mondiale tandem. Oltre alle varie vittorie che miete come pistard, sono suoi anche due titoli di campione italiano nella velocita (1897-1899). Terminata la carriera agonistica, diventa direttore della Bianchi, ruolo che ricopre fino a metà degli anni ’30. Muore a Selvino il 15 luglio 1944.
015
Gian Fernando Tomaselli
Born in Salò on 29 April 1876. Gian Fernando Tomaselli won the Paris Grand Prix on 25 June 1899 using a Bianchi bicycle. Paired with the Dutch Meyers, he won the World Tandem Championship in 1900 in Paris. In addition to the various victories he reaps as a pistard, he also holds two Italian championship titles. Once his racing career ended, he became director of the Bianchi Team, a role he held until the mid-1930s. He died in Selvino on 15 July 1944.
Gian Fernando Tomaselli
Born in Salò on 29 April 1876. Gian Fernando Tomaselli won the Paris Grand Prix on 25 June 1899 using a Bianchi bicycle. Paired with the Dutch Meyers, he won the World Tandem Championship in 1900 in Paris. In addition to the various victories he reaps as a pistard, he also holds two Italian championship titles. Once his racing career ended, he became director of the Bianchi Team, a role he held until the mid-1930s. He died in Selvino on 15 July 1944.
016
Giuseppe Moreschi
Nasce a Roncadelle il 2 agosto 1873 e muore a Brescia il 2 settembre 1950. È considerato uno dei pionieri del ciclismo italiano. Nel 1889, decide di cimentarsi in corse ciclistiche, ma siccome era rischioso affrontare le strade di allora, poiché i cavalli e muli si imbizzarrivano al passaggio di strani veicoli a due ruote, ecco che per ovviare tale pericolo Moreschi si crea una pista a domicilio, sradicando le viti dell’orto attiguo al suo negozio di forneria. Su questo anello si prepara scrupolosamente per il confronto con i più quotati campioni dell’epoca che rispondono ai nomi di Zimmermann, Desgrange (recordman dell’ora) e in campo nazionale Robecchi, Genta, Ruscelli, Pasta e Bixio. La sua più importante vittoria la coglie il 6 giugno 1893 all’Alessandria-Acqui-Tortona, gara valevole per il titolo di campione italiano, precedendo sui cento chilometri del percorso (compiuti in 3 ore e 7 minuti) A. Nuvolari, Dani e G. Nuvolari. Oltre alle corse su strada, Giuseppe pratica la pista in gare di velocità e tandem. Il suo compagno preferito per il tandem è Arturo Nuvolari, padre del celeberrimo Tazio. Ai primordi del ciclismo l’unica pista è l’arena di Milano mentre a Brescia le ‘poule’ di velocità trovano svolgimento sui polverosi Viali dei Mille e Fratelli Ugoni. L’asso di Roncadelle ha una carriera breve, ciononostante lega il suo nome a molte classiche, montando la bicicletta inglese Raleigh i cui costruttori, per dimostrargli la loro ammirazione e gratitudine, gli offrono una medaglia d’oro.
Giuseppe Moreschi
Nasce a Roncadelle il 2 agosto 1873 e muore a Brescia il 2 settembre 1950. È considerato uno dei pionieri del ciclismo italiano. Nel 1889, decide di cimentarsi in corse ciclistiche, ma siccome era rischioso affrontare le strade di allora, poiché i cavalli e muli si imbizzarrivano al passaggio di strani veicoli a due ruote, ecco che per ovviare tale pericolo Moreschi si crea una pista a domicilio, sradicando le viti dell’orto attiguo al suo negozio di forneria. Su questo anello si prepara scrupolosamente per il confronto con i più quotati campioni dell’epoca che rispondono ai nomi di Zimmermann, Desgrange (recordman dell’ora) e in campo nazionale Robecchi, Genta, Ruscelli, Pasta e Bixio. La sua più importante vittoria la coglie il 6 giugno 1893 all’Alessandria-Acqui-Tortona, gara valevole per il titolo di campione italiano, precedendo sui cento chilometri del percorso (compiuti in 3 ore e 7 minuti) A. Nuvolari, Dani e G. Nuvolari. Oltre alle corse su strada, Giuseppe pratica la pista in gare di velocità e tandem. Il suo compagno preferito per il tandem è Arturo Nuvolari, padre del celeberrimo Tazio. Ai primordi del ciclismo l’unica pista è l’arena di Milano mentre a Brescia le ‘poule’ di velocità trovano svolgimento sui polverosi Viali dei Mille e Fratelli Ugoni. L’asso di Roncadelle ha una carriera breve, ciononostante lega il suo nome a molte classiche, montando la bicicletta inglese Raleigh i cui costruttori, per dimostrargli la loro ammirazione e gratitudine, gli offrono una medaglia d’oro.
016
Giuseppe Moreschi
Born in Roncadelle on 2 August 1873, died in Brescia on 2 September 1950. He is one of the pioneers of the Italian cycling. In 1889, he decided to try his hand at cycling races; it was risky to tackle the roads of the time as horses and mules became enraged at the passage of strange two-wheeled vehicles. To avoid this danger, Moreschi created a home trail by uprooting the vines from the garden near his bakery shop. On this ring, he scrupulously prepares himself for the challenge with the most esteemed champions of the time who were Zimmermann, Desgrange (hour record holder), and in Italy, Robecchi, Genta, Ruscelli, Pasta and Bixio. He achieved his most important victory on 6 June 1893 in the Alessandria-Acqui-Tortona, a race valid for the title of Italian champion, preceding A. Nuvolari, Dani and G. Nuvolari on the one hundred kilometers of the route (completed in 3 hours and 7 minutes). In addition to road racing, Giuseppe practices track in speed and tandem races. His favorite partner for the tandem is Arturo Nuvolari, father of the famous Tazio. In the early days of cycling the only track was the Milan Arena, while in Brescia the speed 'poule' took place on the dusty Viali dei Mille and Fratelli Ugoni. The ace from Roncadelle has a short career, nevertheless, he links his name to many classics, mounting the English Raleigh bicycle whose manufacturers, to demonstrate their gratitude, offered him a gold medal.
Giuseppe Moreschi
Born in Roncadelle on 2 August 1873, died in Brescia on 2 September 1950. He is one of the pioneers of the Italian cycling. In 1889, he decided to try his hand at cycling races; it was risky to tackle the roads of the time as horses and mules became enraged at the passage of strange two-wheeled vehicles. To avoid this danger, Moreschi created a home trail by uprooting the vines from the garden near his bakery shop. On this ring, he scrupulously prepares himself for the challenge with the most esteemed champions of the time who were Zimmermann, Desgrange (hour record holder), and in Italy, Robecchi, Genta, Ruscelli, Pasta and Bixio. He achieved his most important victory on 6 June 1893 in the Alessandria-Acqui-Tortona, a race valid for the title of Italian champion, preceding A. Nuvolari, Dani and G. Nuvolari on the one hundred kilometers of the route (completed in 3 hours and 7 minutes). In addition to road racing, Giuseppe practices track in speed and tandem races. His favorite partner for the tandem is Arturo Nuvolari, father of the famous Tazio. In the early days of cycling the only track was the Milan Arena, while in Brescia the speed 'poule' took place on the dusty Viali dei Mille and Fratelli Ugoni. The ace from Roncadelle has a short career, nevertheless, he links his name to many classics, mounting the English Raleigh bicycle whose manufacturers, to demonstrate their gratitude, offered him a gold medal.
Di seguito una serie di maglie di professionisti Bresciani da fine anni '80 ai giorni nostri, non citati nel precedente elenco, che si sono comunque distinti con ottime prestazioni durante la loro carriera
017
Il Colle Cidneo (BS)
Il Colle Cidneo sorge in pieno centro della Città di Brescia, e la salita che porta alla cima è conosciuta come "Maddalena".
La salita ha una lunghezza complessiva di 10,2 Km e si imbocca nelle vicinanze di Piazzale Arnaldo, a lato del Castello a circa 164 m s.l.m., mentre sulla cima si arriva a quota 805 m s.l.m., con una pendenza media di circa 6,3% e massima di poco superiore al 8%.
I primi tratti si presentano pedalabili, e dopo 1,5 km si trova la "Tomba del Cane" (Tomba Bonomini), un monumento costruito in origine per contenere le salme di due benefattori degli Spedali Civili della città.
Al sesto tornante "Briscola" al Km 3,2 si è già a quota 317 m s.l.m. e si giunge al tratto più impegnativo dell'ascesa, che si trova al km 4,5 all'altezza di San Gottardo, con tratti che superano l'8%.
In prossimità della fermata dell'autobus si può trovare una fontana per riempire la borraccia, ove si trova anche una stradina che con ulteriori poche decine di metri di salita porta alla chiesetta di San Gottardo.
...
Il Colle Cidneo (BS)
Il Colle Cidneo sorge in pieno centro della Città di Brescia, e la salita che porta alla cima è conosciuta come "Maddalena".
La salita ha una lunghezza complessiva di 10,2 Km e si imbocca nelle vicinanze di Piazzale Arnaldo, a lato del Castello a circa 164 m s.l.m., mentre sulla cima si arriva a quota 805 m s.l.m., con una pendenza media di circa 6,3% e massima di poco superiore al 8%.
I primi tratti si presentano pedalabili, e dopo 1,5 km si trova la "Tomba del Cane" (Tomba Bonomini), un monumento costruito in origine per contenere le salme di due benefattori degli Spedali Civili della città.
Al sesto tornante "Briscola" al Km 3,2 si è già a quota 317 m s.l.m. e si giunge al tratto più impegnativo dell'ascesa, che si trova al km 4,5 all'altezza di San Gottardo, con tratti che superano l'8%.
In prossimità della fermata dell'autobus si può trovare una fontana per riempire la borraccia, ove si trova anche una stradina che con ulteriori poche decine di metri di salita porta alla chiesetta di San Gottardo.
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