Sulle ali delle Emozioni
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Gianni Bugno: "L'eleganza in sella"

La storia sportiva del Campione Monzese
"Gianni Bugno è stato per me il Campione che, grazie alla sua eleganza, riservatezza e professionalità ha rappresentato l'icona del Campionissimo, a cui negli anni '90 tutti si ispiravano; a tributo del Campione Monzese ho voluto approfondire la sua storia sportiva, riportandola in questa pagina."
Matteo Ghitti
​

All'esposizione "Sulle Ali delle Emozioni", per vivere al meglio l'esperienza del viaggio nella storia sportiva di Gianni Bugno, a contorno dei cimeli che lo ricordano, troverai pannelli e roll-up, con le immagini più significative della sua carriera, mentre di seguito in 10 capitoli racconto la sua storia sportiva.

001
​PRESENTAZIONE.

Gianni Bugno nasce in Svizzera a Brugg, il 14 febbraio 1964 , ma da sempre vive a Monza.
Oggi è un ex ciclista su strada. Professionista dal 1985 al 1998, è stato Campione del Mondo su strada nel 1991 e nel 1992, in carriera ha ottenuto 72 vittorie. Si è aggiudicato nove vittorie di tappa al Giro d’Italia, nonché il successo finale nel 1990 (vestendo la maglia rosa, dalla prima all’ultima tappa). Ha ottenuto anche quattro tappe al tour de France e due alla Vuelta de Espana; inoltre ha vinto una Milano-Sanremo, un Giro delle Fiandre, una Milano-Torino e un Giro dell’Emilia.
E’ considerato, insieme a Laurent Jalabert, uno degli ultimi corridori in grado di competere ai massimi livelli sia nelle classiche di un giorno, sia nelle grandi corse a tappe di tre settimane: grazie alla sua versatilità, Bugno è stato in grado di vincere gare a cronometro, tappe di montagna e con arrivo in volata, partecipando sempre a tutte le più importanti competizioni ciclistiche della stagione.
​Tra il 1990 e il 1991 è stato numero uno della classifica mondiale UCI.


002
​
GLI ESORDI E GLI ANNI DA DILETTANTE.

La sua storia sportiva sboccia a fine anni 70, quando al termine della terza media, decide di farsi acquistare una bicicletta da corsa dai genitori, perché è convinto che quello sarà il suo sport. Nel 1980 si tessera con la squadra ’CICLISTI MONZESI’, inizia le prime gare ed arrivano già le prime vittorie, tra cui su pista il titolo Nazionale ‘inseguimento individuale’ ed ‘a squadre’ categoria ‘Allievi’. Anche nel 1981 è Campione inseguimento a squadre’ Juniores’, vince anche la prestigiosa ‘Coppa d’Oro’ in Valsugana (Tn). Nel 1982 su pista, nuovamente Campione Italiano ‘inseguimento individuale’ , ‘a squadre’ e ‘a punti’ categoria ‘Juniores. Nel 1983 si contano ancora due Campionati Nazionali, la ‘Coppa Italia Militari’ ed il ‘Campionato Italiano Dilettanti seconda serie su strada’. Il tempo passa, le vittorie ci sono e nel 1983 passa nella categoria ‘dilettanti’ (ottiene 2 vittorie). Proprio in quell’anno con una fuga di  120 km, vince la corsa ‘Targa d’oro Città di Varese’, valida come Campionato Italiano.
L’anno precedente, il Campionato Italiano lo ha vinto un certo Claudio Chiappucci…
Nel 1984 Gianni corre con la squadra ‘Supermercati Brianzoli’, i suoi compagni sono Bassi, Brioschi, Casagrande G. e L., Crugnola, Gobbo, Morettini, Paccin, Scirea, Ciganò, mentre i d.s. sono Renato e Nazzareno Cazzaniga (tratto dalla rivista BS 03/1984), vince la ‘Coppa d’Inverno’ a Biassono, la Coppa Italia su pista e al Giro d’Italia dilettanti, arriva secondo in classifica generale lottando per la maglia verde (che perde nelle ultime tappe). In totale ottiene 6 successi. In quel periodo la stampa specializzata , nota quattro giovani su cui puntare per il futuro, tra questi c’è Gianni. Di lui si scrive: ‘un corridore completo e di classe, con una grande capacità di concentrazione. Gli manca solo un po’ di esperienza'.
'Nel 1985, ed esattamente il 25 aprile, in maglia ‘GS CICLI DI LORENZO-CANOVA CASE’ ottiene una grande vittoria al ‘GRAN PREMIO della LIBERAZIONE’ (121,900 km in 2h53’16’’ alla media di 42,212), corsa storica per dilettanti dal 1947. Un aneddoto: in quell’occasione Gianni per recarsi a Roma, prende il treno con al seguito la sua due ruote semi smontata in una sacca porta bicilette, se la sistema prima di partire, vince e riprende il treno per tornarsene a casa. Sempre in quell’anno, grazie al suo Ds Cazzaniga, agli sponsor Benito Volpes e Di Lorenzo (quest’ultimo ex professionista), trova occupazione nella squadra diretta dal suo ex direttore sportivo, Franco Cribiori, nella squadra ATALA del 1986 (nelle sue file ricordiamo: Urs Freuler, Mauro Vitali, Giuseppe Calcaterra, Massimo Podenzana, Paolo Rosola, Pierino Gavazzi) .
​Durante la fase di passaggio al professionismo, anche il direttore sportivo Gianluigi Stanga (Supermercati Brianzoli) lo cerca, ma sa che Bugno non tradirà Di Lorenzo.

003
​
PRIMI ANNI DA PROFESSIONISTA 1986-1987.

​Nel 1986 Gianni è ufficialmente professionista, un aneddoto della prima gara: ad uno dei primi strappi si alza sui pedali, scatta, il gruppo si sgrana e rimane in testa per parecchi km, con il gruppo dietro ad inseguirlo. Dopo un po’ di strada la stanchezza si fa sentire, il gruppo lo raggiunge, lui si lascia sfilare fino alla coda del gruppo, dove in fondo trova il suo compagno di squadra, il velocista Pierino Gavazzi, che lo rimprovera pesantemente per quel gesto, che lo mette in difficoltà, negandogli freschezza per una buona volata.
Sempre in quell’anno, è nella rosa che partecipa al Giro d’Italia. E’ in stanza con Emilio Ravasio, che sfortunatamente nella prima tappa in Sicilia, la Palermo - Sciacca, cade e batte la testa. Quando rientra in albergo con Gianni, l’ atleta entra in coma causa la botta alla testa (il casco all’epoca non era obbligatorio), dopo quindici giorni di coma Emilio muore, lasciando sconvolto Gianni.
A fine del Giro, Gianni ha una buona gamba, e l’8 giugno 1986 partecipa al ‘Giro dell’Appennino’, dove in volata riesce a battere il grande Francesco Moser. In quell’anno vince anche
il ‘Giro del Friuli’ ed ‘Il Giro del Piemonte’.
Nel 1987, partecipa al Giro d’Italia, dominato dalla Carrera con la famosa guerra interna tra Roche e Visentini, lui si ritira alla 17° tappa. In quella stagione riesce a vincere, la ‘Coppa Sabatini’, per il secondo anno consecutivo il ‘Giro dell’Appennino’ ed il  ‘Gp di Camaiore’. Sempre in quell’anno, Gianluigi Stanga gli fa la corte, gli fa notare che nella sua squadra la ‘Atala’ sta soffrendo la personalità dei ‘vecchi’ corridori, mentre nella  sua squadra troverà lo spazio del giovane corridore che merita…
Gianni accetta e per il 1988 firma per la ‘Chateau d’Ax’, diretta appunto da Stanga.

004
​GLI ANNI DA PROFESSIONISTA 1988-1990, LE CONFERME.

L’intuizione di Stanga è giusta, infatti il cambio di squadra per Bugno conferma le sue ottime doti atletiche. Nel 1988 riesce ad imporsi in una tappa e nella classifica generale del ‘Giro di Calabria’, nella ‘Coppa Agostoni’ e per il terzo anno consecutivo al ‘Giro dell’Appennino’, nella seconda tappa al ‘Tour de Romandie’ e nella 18° tappa del ‘Tour de France’ la ‘Ruelle sur Touvre ÷ Limoges’.
Nel 1989, sempre con la stessa squadra, vince la 21° tappa del Giro d’Italia, ‘La Spezia-Prato’ di 216 km, con una fuga solitaria negli ultimi 50 km, inoltre si aggiudica il ‘Gran Premio Sanson’ a Marostica e la ‘Tre Valli Varesine’. In questi anni inizia a crescere il dualismo con Claudio Chiappucci.
Il 1990 è l’anno della consacrazione… il 17 marzo, trionfa alla Classicissima di Primavera, l’ 81° Milano-Sanremo, grazie ad un attacco a meno di 33 km dall’arrivo, promosso da Angelo Canzonieri, a cui risponde solo Bugno. Gianni lo stacca sulla salita della Cipressa, rimanendo solitario al comando fino al traguardo… questa edizione della Sanremo ad oggi, è stata la più veloce della storia, corsa ad una media di 45,806 km/h in 6H25’06’’ .  In preparazione al Giro d’Italia corre il ‘Giro del Trentino’, che vince.
Venerdì 18 maggio da Bari, parte la 73° edizione del Giro d’Italia. La ‘Chateau d’Ax’ con lui capitano e con gli atleti Fidanza, Volpi, Vona, Zanatta, Santaromita, Passera, Schur e Tebaldi, con una cronometro individuale affronta la prima tappa di 13 km. Fin dalla prima tappa Gianni si mette in evidenza, vincendo la prova ed indossando la prima ‘Maglia Rosa’, che conserva fino al 6 giugno a Milano… in quel Giro vincerà anche la 7° tappa la Fabriano-Vallombrosa e la Gallarate-Varese crono di 39 km, volando verso il Sacro Monte tra le nebbie e la pioggia….In quel Giro Chiappucci, indossa la ‘Maglia Verde’.
A luglio c’è l’appuntamento con il 77° Tour de France, in cui Gianni vince l’11° tappa la
Saint Gervais – Alpe d’Huez, mentre il giorno dopo Chiappucci veste la maglia gialla..
​due Italiani grandi protagonisti in quel Tour del 1990.
Il 2 settembre si corre il Mondiale a Utsunomiya, la squadra Azzurra adotta una tattica strana… , ma nonostante questo Gianni arriva terzo ed è medaglia di bronzo ( 1° Rudy Dhaenens e 2° Dirk De Wolf – Belgi).
La stagione 1990 termina con il successo finale nella ‘Coppa del Mondo’ e nella classifica UCI Road World Ranking, con i Criterium di Peer e di San Sebastian.

005
​LE DOPPIETTE MONDIALI 1991-1992.

La stagione 1991 vede Gianni protagonista dal Giro d’Italia in poi, anche se questa competizione è dominata da Franco Chioccioli. Nella prima semi tappa Olbia-Sassari di 127 km, il primo sigillo è di Gianni, Chioccioli convito d’aver vinto con leggerezza alza le braccia e Bugno lo infila al fotofinish… vince anche nella 10° tappa, la cronometro Collecchio-Langhirano di 43km, con una media 46,725 km/h. Infine fa sua anche la 19° tappa, la Castelfranco Veneto-Brescia di 185 km, conclude il Giro in quarta posizione. Vince Chioccioli, secondo Chiappucci che si aggiudica la ‘maglia ciclamino’ e terzo Massimiliano Lelli. Il 30 giugno si corre il ‘Giro del Friuli’, valevole come Campionato Italiano, si rinnova la sfida con Chioccioli, in questo caso Bugno vince staccandolo relegandolo in seconda posizione, poi Chiappucci terzo e Cassani quarto,
​grande prova in attesa del 78°Tour de France.

Tour che vede la prima vittoria nella generale di Miguel Indurain e l’inizio di un’epoca con il dominio del Navarro. Bugno è grande protagonista, si piazza terzo nella 13° Tappa, la vittoria di Tappa va al rivale Claudio Chiappucci, secondo Indurain. Per la vittoria Gianni, deve aspettare la 17° tappa, la Gap – Alpe Huez di 125 Km, in cui riesce a battere Miguel Indurain (secondo) e Luc Leblanc (terzo). Il Navarro termina le proprie fatiche sulle strade francesi in 101h01’20’’,precedendo in classifica Gianni e Claudio Chiappucci (l’anno precedente secondo). L’ottima prestazione al Tour, dona a Bugno una preparazione ottima, prima di correre il Mondiale partecipa alla ‘Clasica de San Sebastian’ e vince, vince anche la seconda tappa della Vuelta a Burgos. Il 25 agosto 1991 si corre  il Mondiale a Stoccarda (Germania), l’atleta da battere è proprio Gianni, infatti con un’ottima prestazione è lui ad aggiudicarsi la vittoria, precedendo Steven Rooks (secondo) e Miguel Indurain (terzo). Nel 1991 vince anche la cronoscalata della Futa, gara in salita in cui i dilettanti si sfidano con i professionisti, secondo in classifica generale si piazza una giovane promessa di nome: Marco Pantani…. presente all'evento anche Davide Cassani , che racconta un aneddoto: "Marco è insoddisfatto del secondo posto, lui avrebbe voluto vincere… Con questa dichiarazione, Davide pensa che questo dilettante sia un po’ matto, piazzarsi secondo dietro Gianni significa una vittoria… Gli anni a seguire consacreranno quel ragazzo al grande pubblico…
Considerata l’ottima prestazione dell’anno precedente e l’attrazione per i Tour de France, nella stagione 1992, Gianni vuole concentrarsi per vincerlo: per farlo decide con il d.s. Stanga di non partecipare al Giro d’Italia. Per la preparazione alla corsa francese, corre il ‘Tour de Suisse’ edizione 56° (dal 17/06 al 26/06), ottiene una vittoria nella tappa a crono individuale Sciaffusa-Sciaffusa di 32 km, mentre è secondo nella classifica finale della corsa, primo Giorgio Furlan e terzo Fabian Jeker. Il 4 luglio da San Sebastian parte la 79° edizione del Tour de France, in questo Tour Gianni, grazie alla sua regolarità è terzo in classifica generale. Primo come l’anno precedente Miguel Indurain, secondo il rivale Claudio Chiappucci, che il 18 luglio vince anche la tredicesima tappa, la Saint-Gervais-les-Bains ÷ Sestriere, con una fuga coraggiosa di 125 km, nonostante l’inseguimento di Indurain e Gianni (Claudio in quell’edizione, fa sua anche la maglia a Pois). Atleticamente il 1992 non è un’ottima annata per Bugno, ma nonostante questo è nella rosa dei convocati per il mondiale che si corre a Benidorm (Spagna) il 6 settembre (convocazione di diritto, in quanto Campione del Mondo uscente). Il weekend precedente dopo una gara, in albergo mentre ripiega la maglia di campione del Mondo, confida al compagno di squadra Alberto Volpi che questa è stata l’ultima gara con l’iride, proprio adesso che inizia ad abituarsi, in fondo gli sarebbe dispiaciuto non correre più con quella maglia speciale…Volpi non replica, perché considerata la forma attuale di Bugno, un bis mondiale è impossibile… Anche gli avversari non considerano Gianni pericoloso, infatti in gruppo corre nell’anonimato, i Francesi fanno la corsa per il loro capitano Laurent Jalabert, sono convinti di vincere… ma più i km passano e pure il nostro Gianni migliora (caldo infernale e percorso adatto a lui), a due giri dal termine confida ai compagni che sta bene… riesce ad avere l’ok dal c.t. Alfredo Martini ed ottiene la fiducia di Giancarlo Perini, gregario di Chiappucci in Carrera, ma devoto alla causa della Nazionale. Grazie a Giancarlo riesce a stare con i migliori e lo guida nella volata, poi come da consuetudine ai 400 metri Bugno scatta e batte il favorito Jalabert (secondo) e Dmitrij Konysev (terzo), per il secondo anno consecutivo Gianni  Bugno è Campione del Mondo!!!!
In questa stagione è suo anche ‘Il Giro del Lazio’, il ‘Giro dell’Emilia’ e la ‘Milano-Torino’ .

006
STAGIONE 1993, UN ANNO DIFFICILE.

Per la stagione 1993, ci si aspetta tanto dal Campione, Gianni fa un lungo stage di preparazione in Messico. Il primo appuntamento di rilievo è fissato per il 20 marzo, giorno in cui si corre la Milano-Sanremo, alla vigilia Gianni sta bene e nelle prime fasi di corsa si mantiene costantemente nelle prime posizioni, ma dopo un allungo tanto violento quanto poco convinto sulla Cipressa, viene inghiottito dal gruppo. Sul Poggio è già molto indietro.. è una sequenza  che si ripete spesso nel corso della stagione… conclude al 30° posto. In un’intervista dichiara : ‘ Ho attaccato per ultimo il Poggio, perché non riuscivo a stare davanti. Tutto qui… ‘. Per la cronaca, la gara è vinta in solitaria da Maurizio Fondriest (Lampre-Polti), scattato sul Poggio, secondo Luca Gelfi (Mapei) e terzo Maximiliam Sciandri (Motorola). Anche il bilancio delle classiche del Nord non è esaltante. ottiene un passabile 43° posto al Fiandre, non corre la Gand e nemmeno la Roubaix. Punta tutto sulla Freccia Vallone e sulla Liegi ma un’influenza gli taglia le gambe. Non parte alla Freccia e si presenta debilitato e giù di morale a Liegi, in cui è in testa dalle prime battute, primo sulla Cote du Stockeau, affonda ben presto nelle retrovie. Al traguardo prende otto minuti da Sorensen e dichiara ai giornalisti: ‘ Sono nero di rabbia e ho corso con i nervi a fior di pelle, perché sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il crollo. A sprazzi ho pedalato bene ma comunque il crollo era annunciato ‘ . Dal 23 maggio al 13 giugno, con partenza da Porto Azzurro si corre il 76° Giro d’Italia, Gianni è molto atteso per la decima tappa, la cronometro individuale di 28 km, la Senigallia-Senigallia. Alla vigilia Gianni è quarto in classifica con lo stesso tempo di Indurain. Gianni non si sbilancia in pronostici, ma dice di sentirsi bene. E invece crolla… Bianco in volto, sudato fradicio incerto già sulla rampa di partenza, Bugno non è praticamente mai in corsa. Si accanisce a spingere un rapporto durissimo e alla fine è soltanto 17° a 1’58’’ da Indurain. Un’eternità in soli 28 km… alla stampa dichiara: ‘ Ho cominciato a perdere subito e sono andato sempre più piano. Questi non sono i miei valori, ma non so proprio cosa pensare e non so nemmeno cosa sto dicendo’.  Il 6 giugno è il giorno del tappone dolomitico, si corre la Corvara in Badia-Corvara in Badia di 245 km. Alla vigilia Bugno è ancora in corsa perché rende solo due minuti in classifica a Indurain. Supera il Costalunga con il gruppo dei migliori ma scollina per la prima volta sul Pordoi con più di un minuto da Indurain e Chiappucci. Nella discesa gli riesce l’aggancio e tenta addirittura la fuga sulla Marmolada. Ma l’illusione dura solo pochi km, viene ripreso e lasciato sul posto dai migliori. In cima il suo ritardo è superiore ai due minuti che poi diventeranno quattro in vetta al Pordoi. Ma il dramma di Bugno è sul Campolongo dove, sotto la pioggia e la grandine, conclude la sua fatica a quasi sette minuti dal vincitore Chiappucci. Distrutto… la corsa Rosa, è vinta per la seconda volta consecutiva da Miguel Indurain (Banesto), secondo Piotr Ugrjumov (Mecair) e terzo Claudio Chiappucci (Carrera), che veste la maglia Verdedella classifica degli scalatori.
Dal 3 luglio al 25 luglio, i riflettori sono puntati sull’80° edizione del Tour de France, dove Bugno è atteso al riscatto. Siamo alla decima tappa, la Villard-de-Lans ÷ Serre-Chevalier di 203 km, il Galibier e il Telegraphe sono il pedaggio che deve pagare chiunque voglia arrivare in giallo a Parigi. Bugno è quarto in classifica generale a 2’32’’ da Indurain e il morale sembra discreto. Ma la realtà è un’altra. Gianni rimane in corsa fino alle prime rampe del Telegraphe, quando si affianca ad Indurain che insegue Tony Rominger (poi vincitore di tappa) . A breve comincia il calvario. Il distacco, che è di 1’10’’ sulla vetta del Telegraphe, balza a 6’29’’ sul Galibier e diventa addirittura a 7’ 42’’ all’arrivo. La mazzata definitiva il giorno seguente, si corre l’undicesima tappa, la Serre-Chevalier ÷ Isola 2000 di 263,5 km, Rominger concede il bis vincendo la tappa, per Gianni c’è attesa e speranza in un difficile recupero, ma la condizione non c’è ed il motivo è ancora indecifrabile. La tappa è subito dura e fa registrare il maggior numero di concorrenti arrivati fuori tempo massimo. Contrariamente a Chiappucci, che riscatta parzialmente la debacle del giorno precedente, Bugno affonda definitivamente nella classifica generale. Non entra mai in corsa e termina la prova a quasi tredici minuti dal vincitore.  All’arrivo dichiara: ‘ Per fortuna è finita, sono morto!..’. Il Tour viene vinto, per la terza volta consecutiva da Miguel Indurain (Banesto), secondo Tony Rominger (CLAS-Cajastur) e terzo Zenon Jaskula (GB-MG Maglificio). Chiappucci deve cedere la maglia a Pois a Tony Rominger.
A fine Tour si cerca di fare un punto della situazione, in merito alle condizioni del Campione, in un’intervista rilasciata alla rivista BS Bici Sport nell'agosto 1992, vengono interpellate alcune persone vicine a Gianni, queste le dichiarazioni:
Gianluigi Stanga
(Team Manager): ‘Per la gente i colpevoli siamo sempre noi… la soluzione? Bisognerebbe stare nella sua testa’
Alfredo Martini (ct Nazionale): ‘Gianni ha bisogno di qualcuno che lo sappia ascoltare’, il ct pensa ad una noia fisica, i problemi psicologici ne sono una conseguenza. C’è bisogno che il suo clan cambi rotta.'
Jose’ Miguel Echavarri (Team Manager Banesto): ‘Non ha la testa di Indurain ma lo prenderei subito’, il tecnico si è sempre dichiarato grande ammiratore di Bugno, anche se afferma che secondo lui: ‘ non ha il carattere del leader’.
Maurizio Fondriest (corridore): ‘Vada via, solo così potrà rinascere’ , secondo Fondriest deve cambiare squadra, è impossibile vincere se i rapporti con il Team non sono buoni, in un nuovo club troverebbe stimoli maggiori.'
Franco Cribiori (Team Mnager): ‘La popolarità gli pesa e i timori lo svuotano’, ‘quando vinse il Giro mi stupì, ma in seguito mi ha dato ragione’ .
Davide Cassani (corridore): ‘è ancora un grande ma è un testone che non ci crede..’ , Bugno non ha consapevolezza dei suoi mezzi, ma può ancora vincere il Tour. Devo solo imparare a sopportare la tensione'.
La moglie Vincenzina: ‘Aiutatelo a capire o Gianni smetterà’, da casa ha vissuto il terribile Tour del marito e dichiara che non è un uomo sereno, è incredula di fronte a prestazioni tanto opache'. 
Al Campionato Italiano è secondo, battuto da Massimo Podenzana, terzo Davide Cassani.                                 A fine stagione Gatorade cessa la sponsorizzazione e per l’anno seguente,
si pensa ad un nuovo Team e nuovi stimoli.


007
​
1994 NUOVA SQUADRA ALLA RICERCA DI NUOVI STIMOLI.

​La stagione 1994 per Gianni è una stagione delicatissima, è la stagione del riscatto… corre con il Team Polti. Lo sponsor Polti, che l’anno seguente fungeva da co-sponsor alla Lampre, ha inglobato il gruppo di Gianluigi Stanga, orfano di Gatorade. Anche il settore tecnico è immutato: oltre allo stesso Stanga, ne fanno parte Claudio Corti e Vittorio Algeri. Bugno è il faro, ma a differenza degli anni scorsi divide la responsabilità di vittoria, almeno nel numero, con Abdujaparov. I quattordici uomini del Team sono: Bugno, Fidanza, Peron, Gotti, Pellicioli, Boscardin e Scirea della ex Gatorade: Abdujaparov e Outschakov dalla Lampre; Martinelli della Mecair; Zhdanov dalla Novemail. Il quadro è chiuso da tre neoprofessionisti: Totschnig, Wernli e Brasi. Ad inizio di stagione, la sede di allenamento è la Sardegna, Corti dichiara: ‘Non l’avevo mai visto così carico all’inizio di stagione, un Bugno così galvanizza  tutta la squadra’. I punti caldi della stagione sono Giro, Tour e qualche classica, il Campione dichiara che non trascurerà nemmeno i traguardi  secondari….
Gianni dice di se stesso che quando tutti lo aspettavano, lui rimane nell’ombra e quando invece nessuno si aspetta una sua vittoria, piazza la zampata vincente. Una descrizione perfetta per la 78° edizione del Giro delle Fiandre. La corsa si decide nei km finali, Ballerini ci prova a sorprendere gli altri, ma prima Museeuw e poi Tchmil riescono a chiudere il buco a un km dalla fine. Sul rettilineo d’arrivo, in leggera salita, Bugno comanda la volata, pensando di avere già vinto alza le braccia al cielo, non accorgendosi però della veemente rimonta di Museeuw, che lo riprende e lo affianca con un disperato colpo di reni. I due superano appaiati il traguardo e solo dopo dieci minuti sarà il fotofinish a decidere il vincitore. Trionfa Bugno per un solo centimetro, primeggiando su tre Campioni del pavè. La vittoria che non ti aspetti, un’altra perla del Campione monzese. Il 22 maggio è pronto per correre il 77° Giro d’Italia, dove lascia il segno con la vittoria della terza tappa, la Osimo÷Loreto Aprutino. Il Giro è dominato dalle giovani promesse Evgenij Berzin (primo) e Marco Pantani (secondo), il podio chiuso da Miguel Indurain terzo, Gianni chiude all’ottavo posto. Mentre il 2 luglio è ai nastri di partenza del Tour de France, 81° edizione, dorsale numero 101. L’esordio nel prologo è pessimo, nella crono iniziale è in 66° posizione, Claudio Chiappucci leader della Carrera Tassoni è nono… nella prima tappa contrariamente alle indicazioni di Corti, Gianni porta le borracce ai compagni ricoprendo il ruolo di  gregario. Nella settima tappa il Campione rompe una ruota, resta solo e si arrabbia, il ds Corti si giustifica dicendo che: ‘ corre troppo indietro e i suoi compagni non si sono accorti che era i difficoltà ’ . La 14° tappa vede il triste addio di Gianni: se ne va  senza aver lasciato un segno e con la squadra divenutagli ostile… per la cronaca, questo sarà il quarto Tour consecutivo di Indurain, al secondo posto Piotr Ugrumov (Gewiss) e terzo il sempre più promettente Marco Pantani (Carrera-Tassoni).
Il 17 agosto si corre la ‘Coppa Agostoni’ , valevole come gara di avvicinamento al Mondiale, all’anti doping in Gianni si riscontra una quantità di caffeina maggiore rispetto al consentito (16,8 microgrammi, contro i 12 tollerati), per questo viene squalificato per tre mesi.
La sua stagione da atleta finisce qui… ci sarà anche una separazione consensuale, con il suo storico direttore sportivo Stanga.

008
​
1995-1996 GLI ANNI DEL RISCATTO IN MG BOYS, CON IL DS FERRETTI. 

Il 1995 è l’anno della svolta per Gianni in tutti i sensi, nuova squadra e come ds il burbero Giancarlo Ferretti, soprannominato il ‘ Sergente di Ferro ’. Anche nuova vita sentimentale, con la giovane Cristina conosciuta al Giro d’Italia l’anno precedente. L’avvio di stagione è entusiasmante, a febbraio si corre il ‘Giro del Mediterraneo’ e Gianni finalmente si riscatta, vincendo due tappe, tra cui la frazione più impegnativa e la classifica finale. Poi più nulla o quasi. Un onorevole secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi. Mai protagonista: distacchi abissali dai primi; una serie di batoste nelle brevi corse a tappe cui ha preso parte in Francia e in Svizzera per preparare il Tour. Finito? Guai  a dare per morto Gianni Bugno. E’ il momento in cui te lo ritrovi  più vivo che mai. ‘Perché da maggio in poi – dice il tam tam del gruppo – ha ripreso a fare il corridore ‘ , il 25 giugno vince il ‘ Trofeo Matteotti ‘ , valevole come Campionato Italiano bissando il successo del 1991 . Gianni va all'  82° Tour de France con la maglia di Campione Italiano, non chiude oltre un 53° posto finale, sarà il quinto Tour consecutivo di Miguel Indurain. Sarà il Tour delle due vittorie di Marco Pantani (10° e 14° tappa) e di Mario Cipollini (2° e 4° tappa), sarà il triste Tour del povero Fabio Casartelli, in cui il 18 luglio durante la Saint-Girons ÷ Caurerets causa una caduta nella discesa del Colle di Portet-d’Aspet, perderà la vita. Il 16 agosto vince la ‘Coppa Agostoni’ , questa affermazione gli garantisce un posto in Nazionale, per il Mondiale Colombiano di Duitama. Per Gianni è un Mondiale incolore, costretto al ritiro… alla fine chiede scusa a tutti, alla Nazione, ai tifosi, ai compagni e al commissario Martini. Per la cronaca il Mondiale è vinto da Abraham Olano, secondo Miguel Indurain e terzo Marco Pantani. Per chiudere la stagione corre il ‘Giro di Lombardia’, che conclude in ventesima posizione.
La stagione 1996, sempre con Ferretti e la MG, per Gianni si prevede la ‘Milano-Sanremo’ (63°) la ‘Liegi-Bastogne-Liegi’ (40°), per poi correre il ‘Giro del Trentino’ in preparazione al Giro d’Italia. Gianni lascia un segno alla 20° edizione del Trentino, infatti vince la prima tappa da Arco a Riva del Garda di 150 km , ma finisce fuori dai dieci nella classifica finale che vede vincitore Wladimir Belli, secondo Enrico Zaina e terzo Nelson Rodriguez . Anche al Giro 79° edizione, con partenza da Atene il Monzese lascia una zampata, infatti vince la 15° tappa la Briancon ÷ Aosta di 235 km, questa è anche la sua ultima vittoria al Giro. La corsa Rosa è vinta da Pavel Tonkov (Panaria), secondo Enrico Zaina (Carrera) e terzo Abraham Olano (Mapei-GB).
E' invece protagonista alla 60° edizione del Giro di Svizzera, la corsa a tappe è vinta da Peter Luttenberger (Carrera), davanti agli italiani Gianni Faresin (Panaria) e Gianni Bugno (MG). Gianni in questa occasione il 16 giugno, vince la quinta tappa la Oberwald ÷ Ascona di 169 km . Corre anche la 51° edizione della Vuelta a Espana (dal 7 settembre al 29 settembre). La Vuelta è dominata dagli svizzeri Alex Zulle (primo), Laurent Dufaux (secondo) e Tony Rominger (terzo), ma il 26 settembre è comunque protagonista, vince la 20° tappa Avila ÷ Palazuelos de Eresma di 209 km. Le buone prestazioni aprono al Monzese la porta della Nazionale, per il Mondiale di Lugano. La vittoria finale è del fenomenale Johan Musseuw, secondo Mauro Giannetti e terzo in nostro Michele Bartoli, Gianni dopo avere aiutato la squadra con le sue tirate, chiude dodicesimo. In chiusura di stagione, corre con un’ottima prestazione il
​‘Giro di Lombardia’, che chiude al sesto posto.

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1997-1998 ALLA MAPEI CON PATRON SQUINZI, PER CHIUDERE LA CARRIERA

Nel 1997 alla soglia dei 32 anni, Gianni accetta di firmare con il forte Team Mapei, ma sa già che queste saranno le sue ultime stagioni, il suo ruolo in squadra è quello di ‘gregario di lusso’, per il russo Pavel Tonkov che punta a bissare la vittoria del Giro 1996.  Ad inizio stagione Bugno, avverte gli avversari d’avere ancora voglia di vincere, mette in guardia anche il compagno di squadra Pavel, perché sa che se Pantani ritorna quello di prima….farà sfracelli. Il programma di inizio stagione, prevede la ‘Sei giorni di Stoccarda’ e di ’Milano’ in coppia con il compagno Baffi, poi il lungo volo in Malesia al Tour de Langkawi  (dove ottiene l’unica vittori stagionale in una tappa), con l’obbiettivo di perfezionare la preparazione per poi passare alla Liegi . Tutto in ottica degli appuntamenti clou: l’80° Giro d’Italia,  la 52° Vuelta a Espana
in funzione del Mondiale di San Sebastian.
Il 17 maggio da Venezia parte il Giro d’Italia. Il monzese è motivato con il numero 2 sulla schiena. Rispettando i patti si mette a disposizione della squadra, dalla terza tappa la crono Santarcangelo ÷ San Marino, Pavel Tonkov veste la maglia rosa, grazie anche alle impressionanti tirate in pianura di Gianni nelle tappe successive. Pavel perde la maglia di leader della corsa nella 14° tappa la Racconigi ÷ Breuil Cervinia a favore di uno scatenato Ivan Gotti (Saeco), con una fuga di 33 km…. Nella penultima tappa, la Malè ÷ Val di Sole ÷ Edolo di 238 km Tonkov insieme a Bugno tenta un’imboscata nei confronti di Ivan. Il piano prevede una lunga fuga del monzese fin dai primi km. Transita per primo ai vari Gpm, ma all’ultima salita di giornata il tremendo Mortirolo, viene ripreso e non riesce ad aiutare Tonkov . In ogni caso Gotti è così in forma che non si fa sorprendere…. Conclusione: tappa a Tonkov e maglia Rosa a Gotti. La stagione prosegue con la partecipazione alla Vuelta, dove conclude 95°, partecipa al mondiale in linea a San Sebastian, lavorando per la causa azzurra, conclude in 56° posizione. Per chiudere la stagione corre il ‘Giro di Lombardia’,
​concludendo in 30° posizione.
Il 1998 è l’ultima stagione per Gianni, la prima gara importante che lo vede al via, è l’ 89° Milano÷Sanremo del 21 marzo, il leader designato in casa Mapei è il promettente Vandenbroucke (fresco vincitore della Parigi ÷ Nizza), Gianni sul Turchino tiene alta l’andatura in sua difesa. Nonostante il lavoro, la gara viene dominata dalla Telekom, che in Erik Zabel troverà il vincitore (secondo successo consecutivo). Il 16 maggio è al via del 81° Giro d’Italia, anche quest’anno fido gregario di Pavel Tonkov, deciso a ripetere il successo del 1996. In questa occasione, sulla loro strada trovano uno strepitoso Pantani, che è in grado di resistere agli attacchi di Pavel. Il monzese conclude in 84° posizione. Gianni partecipa alla 53° edizione della Vuelta Espana e il 17 settembre, quando nessuno se lo aspetta, nella tappa Benasque ÷ Jaca di 187 km grazie ad una lunghissima fuga, vince la sua ultima gara in carriera. Grazie a questo successo, il nuovo Ct della nazionale Antonio Fusi (succeduto al mitico Alfredo Martini), gli assicura un posto per i Mondiali di ciclismo che si correranno a Valkenburg. La Nazionale Italiana avrà come capitano Michele Bartoli, che nonostante una corsa ‘stregata’ sale sul podio al terzo posto. L’ obiettivo del Ct Fusi è quello di attaccare subito forte con le tirate di Gianni e Stefano Zanini (faranno alzare il ritmo di corsa, portando la media da 39 a 44 km/h) per evitare gli errori delle passate Nazionali. Il vincitore di quell’edizione è Oscar Camenzind (Svizzera) e secondo Peter Van Petegem (Belgio).

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IL GIRO DI LOMBARDIA 1998 SALUTA IL CAMPIONE.

Sei giorni dopo, esattamente sabato 17 ottobre, si corre la 92° edizione del ‘Giro di Lombardia’, Oscar Camenzind fresco Campione del Mondo, dimostra a tutti di che pasta è fatto, vincendo anche questa importante manifestazione.
Per Gianni invece è l’ ultima corsa in carriera da professionista .....

Per la collaborazione si ringrazia: 
Roberto Bettini Founder di Bettini Photo
BS Rivista BICISPORT

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